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Marmi e mosaici: i souvenir dei turisti sequestrati a Fiumicino

L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa: una coppia di americani stava tentanto di rimpatriare un marmo di Pompei

Sono sempre più numerosi i casi di sequestri di reperti archeologici ai turisti che transitano nell’aeroporto di Fiumicino. Risale a pochi giorni fa l’ultimo episodio: una coppia di turisti americani stava tentando di imbarcarsi per tornare in terra statunitense con un pezzetto in marmo degli scavi di Pompei. C’è poi chi vuole conservare un sampietrino, qualche tessera di qualche mosaico, e addirittura delle pietre miliari. Si tratta, quindi, di reperti archeologici che raccontano la storia del nostro Bel Paese che i turisti vogliono portarsi a casa come souvenir – che però, fortunatamente, ai controlli non passano inosservati: a confermarlo a Fiumicino, la Polizia di Frontiera.

A ricostruire la storia del marmo di Pompei, ci pensa Il Messaggero. Secondo quanto riferisce il quotidiano, sembra che a segnalare ai Carabinieri i due americani sia stato un impiegato della società di autonoleggio Maggiore il quale, al momento del ‘check out’ dell’auto presa a noleggio dai due statunitensi, avrebbe visto nella parte posteriore del mezzo un pezzo del marmo, avvolto nella carta. Per la precisione, come specifica Repubblica, il marmo era avvolto nella piantina che viene distribuita gratuitamente ai visitatori degli scavi. Dalla Soprintendenza archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia – fa sapere ancora Repubblica – non è giunta per ora nessuna conferma: sono in corso accertamenti per capire se e come quel pezzo sia uscito dagli Scavi.

A Fiumicino, comunque, sono molti i turisti denunciati a piede libero per ricettazione e tentativo di esportazione di un bene archeologico dello Stato. Secondo quanto si apprende, però, ai due americani, al loro rientro in patria, non verrà contestato reato alcuno. Solo nel caso di un ipotetico ritorno in Italia, i due risulterebbero nella banca dati delle Forze dell’Ordine.

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