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Manovra correttiva sui Giochi, Baretta illustra la riforma alla filiera

In questi giorni il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha ricevuto i rappresentanti delle diverse associazioni di gestori

In questi giorni il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha ricevuto i rappresentanti delle diverse associazioni di gestori che avevano manifestato a piazza Montecitorio contro gli interventi contenuti nella manovra correttiva, che colpiscono gli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro.

Il summit tra le parti avrebbe portato ad un’apertura sulla ridefinizione delle regole contrattuali tra concessionari e gestori tramite la formulazione di un contratto tipo utile per la filiera. Baretta ha dichiarato che “il tentativo di innalzare anche il Preu è stato fatto nel corso della discussione preventiva alla pubblicazione del decreto e durante il dibattito parlamentare alle Camere. Non ci siamo riusciti perché le coperture che avrebbero consentito ciò erano tutte non strutturali e nel difficile rapporto con l’Europa non sono ammesse coperture che non siano strutturali. Personalmente penso che la soluzione migliore sarebbe passare al prelievo sul margine”.

Nel corso dell’incontro i principali punti di discussione hanno riguardato in primis la riduzione di tutti i giochi, non solo delle AWP, che entro la fine dell’anno verranno ridotte del 15% (il restante entro il 30/4/2018). Si è discusso anche della tutela della filiera produttiva e del riconoscimento giuridico dei gestori mediante l’introduzione di un contratto specifico, e del processo di riduzione progressiva delle macchinette da gioco, “che dovrà essere attuato sulla base della disponibilità del proprietario delle AWP e non sul numero dei nulla osta, poiché differentemente il concessionario disporrebbe il taglio degli apparecchi dei gestori e non di quelli da lui gestiti o dai suoi partner-service”.

Durante i giorni antecedenti l’incontro Baretta aveva sottolineato che le varie proposte non si pongono l’obiettivo di eliminare il gestore, piuttosto di organizzare meglio la diffusione del gioco. “I gestori sono i terminali più importanti, perché i più vicini al giocatore e gli addetti alla raccolta. Quando sostengo che ci sono troppi concessionari e troppi gestori è un invito a ripensare il modello attuale di filiera che non tutela i più piccoli”, ha spiegato il sottosegretario.

Baretta denuncia inoltre la mancanza di regole nazionali adeguate capaci di gestire la considerevole  crescita del volume di gioco e della trasformazione del settore che si è verificata negli ultimi anni: “Troppe regole locali (distanze, orari) diverse da Comune a Comune… Non è una questione di “mini casinó”, è che, visto il clima del dibattito pubblico, che certamente non è favorevole al settore, e vista l’evoluzione tecnologica solo un’offerta ridotta e più qualificata salverà il gioco legale e, quindi, anche il settore”.

Secondo Baretta nel pensare alla corretta strada da seguire per riorganizzazione il settore sarà importante tenere in considerazione nuovi modi e strategie di stare nel mercato, per evitare che i gestori possano scomparire.

Ho detto più volte, attirandomi critiche da entrambi, che ci sono troppi concessionari e troppi gestori, soprattutto questi ultimi frantumati ed in concorrenza a volte spietata tra loro, con una separazione di ruoli troppo netta dai concessionari e con regole di rapporto poco codificate. È questo semmai che favorisce, davvero, non genericamente le lobby, ma alcune – poche e ben robuste – lobby! Quello che penso è che se lasciamo le cose come stanno vinceranno il proibizionismo, i pochi giganti e l’illegalità”, prosegue Baretta

L’intenzione è perciò quella di pensare ad una riforma che possa evitare gli eccessi contrapposti e contribuisca a rendere il gioco un divertimento accettato e ben gestito. “Possiamo correggere e migliorare le nostre scelte, ma se non facciamo niente il risultato sarà peggiore”, ha concluso il sottosegretario.

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