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M5S come Buzzi e Carminati? Per Marino in arrivo una querela

Corto circuito politico in Campidoglio: il sindaco ha paragonato il M5S a Buzzi e Carminati

"Quelle del Movimento 5 Stelle sono le richieste del signor Carminati e del signor Buzzi, che ora sono in carcere per associazione mafiosa". A pronunciare questa frase, che ha immediatamente creato un corto circuito politico, è stato il sindaco Ignazio Marino, a margine della presentazione in Campidoglio delle nuove regole sugli appalti (qui i dettagli).

L'allusione del sindaco Marino, è evidente, è rivolta alla richiesta del Movimento 5 Stelle, più volte ribadita, di sciogliere il Comune di Roma per mafia (leggi qui e qui), visto il coinvolgimento di (ormai ex) nomi della Giunta – come l'ex presidente dell'Assemblea capitolina Mirko Coratti e l'ex assessore alla Casa Daniele Ozzimo, oltre alcuni dell'opposizione, come Gianni Alemanno – per ora solo indagati e che si sono dimessi dai loro ruoli istituzionali dopo aver appreso delle indagini in corso a loro carico. Questi elementi, hanno portato il Movimento 5 Stelle a richiedere non solo lo scioglimento del Comune di Roma, ma anche le dimissioni del sindaco Marino, come ha ribadito la senatrice Taverna in occasione della 'Marcia per la Legalità' della scorsa settimana (qui i dettagli), che ha visto proprio il gruppo M5S sfilare, al grido di 'Fuori la mafia da Roma', dal Campidoglio fino in Prefettura, per consegnare scatoloni pieni di documenti allo scopo di contribuire alle indagini su Mafia Capitale.

Il sindaco Marino ha dunque paragonato la richiesta del M5S a quella di Buzzi e Carminati, poiché sostiene lo stesso Marino, questi ultimi avrebbero sempre fatto di tutto per spodestarlo, al fine di continuare a portare avanti i loro affari, per i quali Marino sarebbe stato di intralcio. E' evidente, però, che se Buzzi e Carminati volevano mandare a casa Marino per questi motivi, altrettanto non si può dire del Movimento 5 Stelle che invece ha formulato una richiesta politica, ritenendo che, essendoci "persone coinvolte che si sono dimesse, politicamente anche questa Giunta è coinvolta". Due piani diversi del ragionamento, dunque, certamente non assimilabili. 

"Le dichiarazioni di ieri del Sindaco Marino, con cui imputa al M5S comportamenti analoghi alla mafia nonché a Buzzi e Carminati, sono inaccettabili. Quereleremo il sindaco" – si legge in un post apparso sul blog di Beppe Grillo. "Nel frattempo – si legge ancora – gli ricordiamo che anche lui, proprio come l'ex assessore Ozzimo (ora indagato) nonché la consigliera PD Erika Battaglia, ha ricevuto finanziamento da Buzzi; che più di un esponente della maggioranza e della Giunta risulta indagato e coinvolto nell'inchiesta; che il PD romano è stato commissariato".

Lo stesso Movimento 5 Stelle, però, apre a Ignazio Marino, invitandolo "a immediata rettifica". Il sindaco Marino accetterà e farà un passo indietro o porterà avanti una scadente propaganda politica ai danni dell'unica forza politica estranea allo scandalo che ha travolto il Campidoglio? Ai posteri l'ardua sentenza. Nel frattempo, a difesa del sindaco Marino sono insorti – contro le intenzioni del Movimento 5 Stelle di querelare il primo cittadino – i deputati del PD, Ileana Piazzoni, Marco Miccoli, Khalid Chaouki, Laura Coccia e Emiliano Minnucci, che ritengono quello del sindaco Marino un "semplice ragionamento politico", che non meriterebbe, pertanto, una querela. 

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