Prima pagina » Cronaca » Linciaggio al Quarticciolo, lo scippatore: “li denuncio e scappo da Roma”

Linciaggio al Quarticciolo, lo scippatore: “li denuncio e scappo da Roma”

Dopo l’episodio del linciaggio allo scippatore da parte di 7 abitanti del Quarticciolo, arriva la notizia che la vittima sporgerà denuncia

aggressione

Si ripetono i casi di aggressione e linciaggio a scippatori e ladri sorpresi sul fatto. Passanti e condomini, esasperati dalla situazione, tentano di dare loro una lezione. Sono episodi molto pericolosi per il mantenimento della nostra stessa vita civile e le forze dell’ordine non bastano a scongiurarli.

Linciaggio al Quarticciolo: farsi giustizia da soli è faida tra ladri e cittadini

Prima o poi si sapeva che sarebbe successo. Uno scippatore ha tentato di rapinare un’anziana signora ed è stato bloccato da alcuni residenti.

Hanno assistito al tentativo di furto e linciato per oltre due minuti il responsabile. È accaduto il 7 settembre al Quarticciolo, in via Ugento, una zona frequentata spesso da pusher, tossici e ladruncoli. Come ormai accade da tempo, un video da un balcone ha immortalato la violenza ed è girato sui social network di mezza Italia, tra il gaudio generale.

L’anziana vittima di 90 anni e i 7 che hanno pestato lo scippatore

Lo scippatore, un 36enne indiano, da poco in Italia, si chiama Arshdeep Singh ed è stato massacrato di botte, riportando una frattura al setto nasale. Ha tentato di strappare una catenina d’oro a una signora di 90 anni, rischiando di farle molto male, data l’età avanzata. Dal suo letto d’ospedale intanto ha dichiarato di voler denunciare i 7 che lo hanno aggredito e che scapperà da Roma, città evidentemente non sicura per lui.

Subito su di lui si sono lanciate le persone che erano presenti in strada, in tutto almeno sette, tra giovani e adulti, comprese due donne.

Per circa due minuti si sono accaniti sullo scippatore a calci e pugni. Una violenza degna di epoche in cui la specie umana viveva nella jungla e non aveva una legge come guida.

Tutti soggetti alla legge del taglione: occhio per occhio, che però ci creò, più tardi, non pochi problemi di convivenza e di giustizia.

Sembra che l’indiano si fosse recato lì proprio per comprare droga, ma non avendo il denaro necessario abbia avuto la geniale idea di procurarselo facilmente aggredendo la persona più fragile del circondario. Lo stesso meccanismo che applicano nella selva gli animali: colpire il bersaglio più facile, quello che costa meno rischi e meno fatica col massimo risultato. La preda anziana o ferita.

Legge della Jungla: è facile per un “predatore” trovarne uno più cattivo, o che si muove in branco

Ma stavolta qualcosa è andato storto, altre bestie feroci, come le iene quando il leopardo ha afferrato la sua preda, si sono gettate sul malcapitato per fargliela pagare.

Non per derubarlo a sua volta della catenina ma per fare giustizia”, al posto delle forze dell’ordine, al posto della magistratura che spesso si comporta secondo principi e leggi che non sempre la gente comprende.

Forse volevano far pagare allo scippatore non solo il furto ai danni della persona anziana, ma tutte le frustrazioni della loro vita, soprattutto quelle di vivere in un quartiere degradato, dominato da drogati e spacciatori e di dover subire aggressioni, furti, sporcizia, di non sentirsi protetti, sicuri, pur facendo una vita di sacrifici e di umiliazioni. Una rabbia covata sotto la cenere e che comincia a esplodere da più parti.

Linciaggio al Quarticciolo: se anche dentro al sindacato di polizia si parteggia per i violenti

L’indiano scippatore è stato arrestato ma poi lasciato andare, una volta identificato, perché incensurato, come prescrive la legge, per la quale legge non si deve incolpare né la polizia né i magistrati, ma casomai chi fa le leggi.

Comunque lo scippatore è stato processato per direttissima e ha chiesto scusa alla signora per il tentato furto. Ma anche aggiunto che denuncerà i suoi aggressori, identificati dal video.

Del resto se dovessero trattenere tutti gli scippatori e i ladri sorpresi a rubare, non basterebbero le carceri esistenti.

Il segretario romano del Sulpl, sindacato autonomo della polizia locale, Marco Milani aveva pubblicato un post che poi ha ritirato subito: “Scippo di un’anziana al Quarticciolo: esempio di principio rieducativo della pena. Sembra si sia impegnato a non farlo più”, ma ormai aveva ricevuto centinaia di adesioni, soprattutto da altri agenti. 

Il rischio far west e il dilagare della violenza

Siamo a questo punto, che anche la polizia pensa che il linciaggio sia la giusta punizione per questi malfattori. Sappiamo purtroppo che in qualche caso (ricorderete di Cucchi) anche gli agenti cedono alla voglia di una giustizia sommaria.

Ma loro per primi sono tenuti a rispettare le leggi. Altrimenti il diritto, che loro dovrebbero difendere, dov’è finito? Si può comprendere che le persone qualsiasi siano esasperate e cedano alla voglia di menar le mani, specie se si è in sette contro uno, ma se li incoraggiamo dove andremo a finire?

La guerra tra bande, se si alza l’asticella, diventa presto Far West, come a Los Cabos, in Messico, dove il numero dei morti per delinquenza (365 su 328.000 abitanti) è uno dei più alti del mondo, in proporzione anche più di Caracas che ha 3.387 omicidi su poco più di tre milioni di abitanti.

Circa 111 morti ogni 1.000 abitanti! Vogliamo diventare così? Dove la polizia non interviene e lascia che cittadini e delinquenti regolino tra loro le proprie questioni? Senza contare che ci potrebbe sempre scappare l’errore e in quel caso che si fa? I parenti del linciato linciano a loro volta i linciatori?

In molti hanno fatto notare al segretario del Sulpl, come quello non fosse proprio un messaggio positivo da dare, soprattutto da chi dovrebbe occuparsi di tutelare la pubblica sicurezza. Mi rendo conto che molti ragionano ancora con la legge del taglione pensando che sia la soluzione ma quella cosa ci porterebbe dritti verso una continua guerra per bande, con ritorsioni a catena.

Preoccupa che i casi di tentato linciaggio ormai si ripetono sempre più spesso

Certi casi però si stanno ripetendo troppo spesso in questa fine d’estate 2023. A fine agosto è stato salvato dal linciaggio un ladro acrobata che ha tentato di rubare in un appartamento a Ostia.

Il giovane è stato sorpreso dai condomini e mentre tentava la fuga è stato preso a pugni e calci. Stessa scena del Quarticciolo, ancora una volta ripresa dal telefonino di turno, che ormai immortala qualsiasi accadimento bello o brutto delle nostre vite, mostrando gli aspetti più degradanti di questa triste umanità di ladri, tossici e “giustizieri della notte”.

Siamo tornati all’epoca dei film del genereLa polizia ringrazia quando si lasciava correre sui casi di ritorsione dei cittadini su chiunque fosse in odore di colpevolezza.

Appena il ladro ha deciso di rinunciare all’impresa, dopo essersi introdotto in un balcone al primo piano della palazzina, è stato accerchiato e preso a bastonate da alcuni abitanti del palazzo. L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha impedito che accadesse qualcosa di peggio.