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Liceo Talete, in classe 7 posti a maschi, 3 a femmine. Critiche per disparità di genere

Ragazze e ragazzi saranno ammessi secondo una ‘percentuale di genere’?

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Classe di un liceo della Capitale prima dell'epidemia da Covid-19 (foto di archivio)

“La notizia di oggi relativa al Liceo Talete di Roma ha destato non poca preoccupazione. Abbiamo sentito l’Ufficio scolastico regionale e sappiamo che la scuola interverrà per correggere le modalità di selezione al percorso Matematico, prevedendo un metodo che non discrimini le studentesse”.

Criteri discutibili per selezionare studenti

Lo dice la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani, soffermandosi sui criteri adottati dall’istituto romano per selezionare gli studenti destinati a frequentare la sezione M, la classe per chi sceglie il percorso ‘matematico‘.

“La scuola – prosegue il vice ministro – è e deve essere sempre il luogo delle pari opportunità. Da anni siamo al lavoro per garantire eguale accesso all’istruzione a ogni studente, al di là del proprio genere, del contesto territoriale di appartenenza, delle condizione economiche familiari”.

“Siamo impegnati a rimuovere gli ostacoli al pieno e libero sviluppo di ogni giovane, così come stabilito dalla nostra Costituzione.

Scuola, luogo delle pari opportunità

Non possiamo permettere che bambine e ragazze vengano penalizzate. Dobbiamo garantire uguali diritti a tutti. Continuerò a confrontarmi con l’USR affinché la situazione si risolva quanto prima”, conclude Ascani.

“L’episodio del Talete di Roma ha giustamente risollevato il dibattito, purtroppo sempre attuale, sulla carenza di studentesse che accedono agli studi scientifici.

Siamo in contatto con l’Istituto e, anche con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale, stiamo lavorando ad una soluzione. Ne sono contenta”, ha scritto in un post su Facebook la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Carenza di ragazze che studiano materie scientifiche

“Abbiamo assolutamente bisogno di più ragazze che studino materie scientifiche. Dobbiamo attrarle in ogni modo. Per questo insieme alla Ministra Elena Bonetti rilanceremo anche un piano per le Stem per le studentesse. Abbiamo già dato mandato ai nostri uffici di lavorarci”, conclude.

“E’ inquietante la notizia secondo la quale il prestigioso Liceo scientifico Talete di Roma starebbe adottando una nuova modalità di selezione per la sezione M.

Nella classe scelta per il percorso ‘matematico’, ragazze e ragazzi saranno ammessi secondo una ‘percentuale di genere’: 17 maschi e 8 femmine”. Lo dice in una nota, Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione Diritto allo studio e Pari opportunità del Consiglio regionale del Lazio.

“Si rimane esterrefatti davanti alla riproposizione di stereotipi di genere, contro i quali ci battiamo ogni giorno e a tutti i livelli. Se, poi, questo avviene in una scuola, si resta addirittura sconcertati.

Ammessi secondo una percentuale di genere?

Convocherò al più presto in audizione il dirigente scolastico dell’istituto Talete con l’Ufficio regionale scolastico. Chiederò delucidazioni in merito a questa spiacevole sortita, che penalizza le studentesse”, aggiunge.

“L’infelice scelta sull’ammissione assunta dal vertice dell’Istituto è evidentemente frutto di una cultura sbagliata che condiziona il percorso di studi che i nostri ragazzi intraprendono, sfavorendo le opportunità professionali delle ragazze, ancora prima di provare ad accedervi.

Nella scuola prima ancora che in altri luoghi, l’unico criterio di selezione da adottare può essere la meritocrazia e non certo un requisito di genere”, conclude.

Ristabilita la verità, non discriminazione di genere

“In queste ore sta infuriando una vivace polemica sui criteri di selezione adottati dal Liceo Talete a Roma per le ammissioni del prossimo anno: 3 posti per le femmine e 10 per i maschi.

Letto così sembrerebbe un criterio viziato da una palese disparità di genere, ma è proprio questo il punto: nessuno è andato a verificare che, in realtà, i posti riservati (3/10) corrispondevano alle percentuali delle richieste (30% richieste di femmine, 70% richieste di maschi)”, interviene con una nota l’avvocato Caterina Flick, presidente dell’associazione Donne Giuriste Italia – Sezione di Roma (Adgi).

“La circolare del 22 maggio oggetto di critiche prevedeva diversi criteri di valutazione, da ultimo il criterio residuale “tra coloro che risulteranno a parità di punteggio, in base ai posti rimanenti, si procederà al sorteggio, in modo proporzionale alla percentuale di domande di alunni maschi e femmine (Maschi 70%, Femmine 30%)”, osserva il presidente di Adgi Roma.

“Dunque, se letto con attenzione, quello che poteva sembrare un criterio penalizzante e discriminatorio, in realtà è un criterio basato su un principio matematico che presuppone un dato oggettivo. Spesso la mancata verifica del fatto o l’associazione mentale più semplice, ci fanno percepire la realtà in maniera distorta.

Ed è proprio sfruttando questo meccanismo che spesso si insinuano e si diffondono le “fake news”. Così, ristabilita la verità, la polemica, semmai, avrebbe dovuto puntare sul dato: come mai solo il 30% di ragazze ha fatto domanda per accedere ad un liceo scientifico?”, conclude l’avvocato Flick. (Adnkronos)

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