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Licenziamenti all’Opera di Roma, arriva la prima bozza d’accordo

Ieri la prima bozza dell’accordo tra sindacati e management del Teatro. Fuortes assente al tavolo delle trattative

Non piace del tutto ai sindacati ​la bozza di accordo arrivata sul tavolo delle trattative, aperto tra i sindacati e il management del Teatro dell'Opera di Roma, riuniti per la procedura di licenziamento collettivo di orchestra e coro decisa dal CdA della fondazione lo scorso 2 ottobre. Nei giorni scorsi Fuortes aveva rilanciato l'ipotesi di sospendere i licenziamenti collettivi in cambio di una proposta dei sindacati sul taglio dei costi. 

Ci sarebbero "solo oneri per i lavoratori" nella bozza di accordo, stando a quanto fanno sapere fonti sindacali che hanno visionato il testo portato sui banchi della riunione di ieri pomeriggio al Teatro Costanzi. "Occorre inserire delle proposte tese a dei risparmi ad esempio sull'uso delle scenografie, ne abbiamo molte immagazzinate in Teatro, per realizzare spettacoli che complessivamente mirino all'abbattimento dei costi e contestualmente al massimo degli incassi. Tali economie entrerebbero a sostegno del risanamento debitorio" – ha fatto sapere ieri all'ANSA un rappresentante sindacale che partecipa ai colloqui.

Anche DIRE parla di "richiesta aziendali sul costo del lavoro", contenute nel documento, che "il sindacato sta completando con i contrappesi che sono il risparmio sui costi di produzione". A rappresentare l'azienda, il capo del personale Stefano Bottaro; assente il sovrintendente Carlo Fuortes.

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