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Lettera aperta al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per una riforma urgente del SSN

Chiediamo che il Governo ottenga dal Parlamento una o più Leggi Deleghe che siano finalizzate a realizzare un Testo Unico sanitario

Medico al lavoro

In premessa il SSN versa in una situazione di degrado e assorbe molte risorse pubbliche, la gran parte delle Regioni è in situazione di disavanzo e accumulo di debito sanitario, il sistema dei Commissari Governativi ad Acta ha dimostrato non essere in grado di porre argine a questa spirale debitoria. Le addizionali regionali su persone fisiche e giuridiche sono alte e riducono la domanda interna, la pressioni sugli ospedali, sui Pronto Soccorso, sui medici di famiglia cresce continuamente, il numero di professionisti sanitari diminuisce e le aggressioni a loro carico salgono.

Il Titolo V sulla Sanità regionale

Il modello legislativo attuale dalla 502/92 in poi (compresa la modifica del Titolo V regionalismo sanitario del 2001) vanno quindi a mio giudizio cambiati in radice, mantenendo in piedi solo la 833/1978 oltre che naturalmente basandosi sull’ articolo 32 della Costituzione con il relativo impianto universalistico della sanità italiana che non va smarrito e perso. Se non si interverrà in profondità, il mio forte timore avendo una grande esperienza diretta nella sanità italiana è che il sistema con i prossimi pensionamenti sanitari dei cd “boomers” imploderà e si transiterà tutti verso una forma di privato sanitario selvaggio.

Perché serve quindi cambiare in profondità? A distanza di 35 anni è cambiata radicalmente la demografia italiana (oggi pochi figli, tanti anziani ed età media in crescita, molti grandi vecchi, molte policronicità), ci sono molti immigrati (quasi 9 mln su 58 mln abitanti circa), la popolazione attiva lavorativamente e pagante il SSN con le tasse cala, il risparmio bancario privato però cresce. Inoltre, il modello aziendalistico della 502/92 è palese che non abbia funzionato appieno (perché troppo timido e inapplicato in parte) e moltissimi italiani oggi semplicemente rinunciano alle cure di base. Le aggressioni ai medici ed infermieri sono un forte segnale di malessere sociale ma soprattutto ci dicono che gli italiani vogliono il cambiamento.

Cambiare radicalmente e semplificare il SSN è quindi necessario ma il punto è come e soprattutto in che modi e tempi. Va fatto ovviamente dal Parlamento, coinvolgendo necessariamente nel processo di cambiamento le Regioni: non si può più continuare a fare debiti sanitari regionali e contemporaneamente avere un livello qualitativo delle cure in calo costante.

Lettera aperta al Ministro Schillaci

Mi rivolgo, quindi, al Ministro Orazio Schillaci pubblicamente, chiedendo che il Governo ottenga dal Parlamento una o più Leggi Deleghe che siano finalizzate a realizzare un Testo Unico sanitario che vada a sostituire, disapplicare e/o abrogare le leggi preesistenti sanitarie o comunque confliggenti in materia. Il tutto in maniera non ideologica, con un apporto politico possibilmente di tipo bipartisan (la sanità e la salute non hanno colore politico) e mettendo in campo un pool di tecnici legislativi universitari e parlamentari di grande qualità unitamente ad una forte volontà ed etica di servizio per lo Stato da parte dei parlamentari eletti della Repubblica.

La Riforma SSN che vorrei da addetto ai lavori, ma soprattutto da cittadino si articolerebbe nei seguenti punti della Legge Delega:

  • 1) Superamento dell’ attuale sistema di accreditamento istituzionale e sua sotituzione parziale con modelli assicurativi per specifiche classi di prestazioni dove il Cittadino e le sue scelte diventano centrali;
  • 2) Superamento del MONOPOLIO PUBBLICO LEGALE SSN ed introduzione per i redditi più elevati di un secondo pilastro di erogazione e pagamento dei servizi sanitari (privato assicurativo e mutue) con aumentata detraibilità fiscale anche poliennale per il Cittadino come oggi per la edilizia;
  • 3) Introduzione graduale e fiscalmente agevolata del principio di concorrenza reale pubblico-privata per calmierare e regolare la domanda sanitaria inappropriata, deflazionare gli ospedali ed i PS.
  • 4) Introduzione della categoria dei superospedali pubblici e privati metropolitani e regionali (finanziati da DRG ed a budget da accreditamento istituzionale) partendo dallo storico esistente, ma privilegiando anche le nuove realtà sanitarie specie se basate su fusioni amministrative e gestionali di ospedali preesistenti;
  • 5) Superamento e miglioramento del modello sanitario regionalistico gestionale attuale con la determinazione di specifici settori sanitari da ricondurre alla gestione centrale ministeriale (legge costituzionale). Per esempio tutto il settore del Dipartimento di Prevenzione;
  • 6) Superamento e miglioramento della attuale sistema della EMERGENZA/URGENZA (guardia medica, PS, DEA e sistema 118) che è oggi troppo frammentato con eccessivo numero di centri di spesa) e sua riconduzione sotto unico controllo amministrativo e gestionale della Asl Territoriale di riferimento.
  • 7) Superamento e miglioramento del sistema della attuale sanità territoriale con nuovi compiti per i Medici di Medicina Generale (Case della Salute, Geriatra di Base, ecc.) e forte integrazione sanitaria tecnologica dei sistemi di intelligenza artificiale per le cure dei cronici e degli ultra65enni (FSE e sua integrazione con altre banche dati pubbliche)
  • 8) Superamento e miglioramento della attuale sistema di Assistenza Domiciliare e Residenze postacuzie con forte integrazione anche pubblico-privata sociosanitaria.
  • 9) Sperimentazione di modelli gestionali pubblico-privati in Regioni di riferimento in settori sia di tipo strettamente sanitario che nei cd settori no core della salute e prevedendo anche la possibilità di dismissione, alienazione o affitto di proprietà immobiliari delle Asl e delle Regioni che non siano più funzionali (edifici e terreni)
  • 10) Riordino in senso migliorativo e partecipativo del sistema della GOVERNANCE ASL e delle AZIENDE OSPEDALIERE, delle stesse con il superamento dell’ attuale sistema monocratico per passare ad una governance più collegiale (CdA e modelli di dual governance nelle aziende maggiori) con la presenza di rappresentanti degli enti locali e del Governo, nonchè degli stakeholders.
  • 11) Riordino e miglioramento in temi di monitoraggio dei conti economici aziendali, e della contabilità aziendale, con ricorso a modelli di intelligenza artificiale ed a periodiche operazioni di due diligence e certificazione di parte terza dei bilanci anche da parte di società con adeguata capacità di garanzia fideussoria bancaria ed assicurativa sul modello delle società quotate in borsa. Introduzione del principio base obbligatorio della interdittiva antimafia e dei relativi controlli prefettizi (tipo SOA per edilizia) per le società persone fisiche e giuridiche che intendano fornire servizi al SSN (lotta all’ anonimato societario e finanziario del privato che collabora con il SSN).
  • 12) Superamento e miglioramento della attuale sistema della LIBERA PROFESSIONE INTRAMURARIA (che deve scomparire completamente perché poco efficace, odiosa per il Cittadino ed anacronistica ed obsoleta) con relativa abolizione degli attuali paletti di incompatibilità professionale sanitaria anche mediante la incorporazione della indennità di esclusiva ad essa collegata nella massa salariale come parte della indennità di specificità medica completamente pensionabile e prevedendo annualmente la possibilità di esercitare in maniera residuale (extramoenia) la libera professione sanitaria con flat tax fino a 80.000 – 100.000 euro annui di reddito complessivo.
  • 13) Introduzione e potenziamento per il personale sanitario SSN del divieto assoluto a contrarre conflitti di interesse (farmaci e presidi) con le aziende private del settore biomedicale e farmaceutico, pena la perdita del rapporto di lavoro (autocertificazione del sanitario e controllo ANAC). Il professionista non deve cercare carriera e potere, ma deve dedicarsi solo ed esclusivamente alla cura del suo simile.
  • 14) Riordino e miglioramento dell’ attuale sistema della formazione permanente del professionista sanitario SSN (ECM), anche con il superamento del sistema attuale dei crediti formativi (molto burocratico e poco efficace).
  • 15) Riordino e miglioramento complessivo del sistema degli Ordini Professionali Sanitari e delle relative Casse Previdenziali autonome a partire da Ordine dei Medici ed Enpam: il sistema attuale ordinistico è obsoleto ed autoreferenziale, il sistema previdenziale privato, pur se opulento e florido, genera diffusi malcontenti tra gli iscritti e tende spesso a diventare centro di potere autonomo di singole persone e delle organizzazioni sindacali non svolgendo di fatto che residualmente i suoi compiti statutari.