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Le parole del Governo? Confondono e fanno più danni del virus

Le parole del Governo creano contraddizioni e contrasti stridenti nel pensiero dei cittadini

Governo Giuseppe Conte

Governo Giuseppe Conte

Le parole del Governo, parliamo di questo. Ma prima voglio raccontare un breve aneddoto. Circa mezzo secolo fa mi trovavo in un locale, era notte fonda. Ad un tratto sentì sulla mia spalla una mano sulla schiena e mi voltai: era Mina. L’amavo allora e l’amo oggi. Perché parlo proprio di Mina? Certamente tutti ricordiamo quella famosa e sensuale canzone “Parole parole parole”. Ecco, penso che mai come oggi le parole siano incisive ed abbiano un valore morale e politico importantissimo.

Le parole e i sentimenti


Si dice che le parole possono far male soprattutto sul piano sentimentale. Noi neuropsichiatri sappiamo che le parole fanno molto male ai bambini quando dissociano l’insegnamento teorico da quello pratico. Quando l’esempio che si vorrebbe trasmettere stride con i termini e le modalità linguistiche adottate. La contraddizione tra parole e prassi mette il bambino di fronte a gravi conflitti. Forse potremmo dire che è un po’ quello che sta succedendo ai nostri cittadini?

Le parole del Governo


Le contraddizioni con le quali il Governo comunica con la cittadinanza in termini di regole, certificazioni, divieti, aperture, infatti, mettono in crisi e creano discrepanze tra coscienza e azione.
Il dubbio innescato nei bambini è una forma di violenza e non permette loro di sviluppare un pensiero autonomo e sicuro.
Quindi anche la distinzione tra cittadini diligenti e non, disciplinati e non, untori o meno, genera conflitti sia tra cittadini, sia tra cittadini e sfera politica.


Prendiamo per esempio l’espressione distanziamento sociale: il distanziamento non è sociale ma solo corporeo, fisico certo ha degli effetti immediati sulla società ma non dobbiamo pensare che questa attenzione al contatto debba spaccare la società.
Ossimori e paradossi come l’inseguimento di un cittadino sulla spiaggia e poi “parole parole parole” di responsabilità e maturità fanno male più del virus. La politica come sempre punta sulla confusione invece di invitare alla valutazione adulta del cittadino che significa la sua autodeterminazione.

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