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Le mafie sfidano lo Stato con le nuove droghe e i preti antispaccio non bastano

Dalle analisi delle acque reflue si riesce a dedurre dove e quanto il consumo di cocaina è maggiormente diffuso: Roma è seconda in Italia

Cocaina

Il commercio delle droghe è il bancomat della criminalità organizzata, oltre 15 miliardi di euro. Guai a chi tenta di bloccarlo. Solo pochi preti lottano – a rischio della vita- dove lo Stato è assente, a Caivano come a Tor Bella Monaca, a Roma. Intanto le droghe sintetiche diventano l’affare del momento ma distruggono la vita di chi cade nel giro del consumo.

Si torna a parlare di droga, di spaccio, di camorra, mafia e n’drangheta, le organizzazioni criminali che gestiscono la più grande industria del malaffare del Paese e contro le quali spesso lottano da soli dei singoli sacerdoti, a rischio della loro stessa vita. Le droghe sintetiche stanno prendendo il sopravvento su tutte le altre e sono le più pericolose.

Il prete anti camorra di Caivano, dove è assente lo Stato, chiama la Meloni

Ha scritto lui stesso alla premier Giorgia Meloni, don Maurizio Patricello, il prete anti camorra del degradato Parco Verde di Caivano, per convincerla a venire in quel luogo abbandonato dallo Stato, dove da anni lui combatte la sua battaglia contro le discariche inquinanti e radioattive gestite dalla camorra. E la Meloni è andata. È lo stesso luogo dove sono state stuprate due cuginette di 11 e 12 anni. Sospettati due giovani maggiorenni. Qui si contano anche 13 piazze di spaccio per un business di 100 milioni di euro all’anno. Don Patricello è impegnato da anni, in prima linea, nella lotta per la tutela del territorio.

Parco Verde è un rione nato dopo il sisma del 1980, costruito con la legge 219/81, e popolato da terremotati e senzatetto provenienti da varie parti della provincia di Napoli.

In questo quartiere le povertà sono tante – ha aggiunto – alla porta della parrocchia c’è anche chi bussa perché non ha la possibilità di acquistare un litro di latte per i propri figli”. Lo Stato, ha osservato ancora il sacerdote “qui ci deve essere, con le strutture ed i servizi”, servizi mai “realizzati in un quartiere che a mio giudizio non doveva mai nascere”.

Minacce di morte per la Meloni, da parte di coloro che non hanno più nulla da perdere

La Meloni si reca per testimoniare la presenza dello Stato, in un momento molto caldo, per via delle proteste e delle minacce che lei stessa ha ricevuto, a seguito dell’abolizione e sospensione del Reddito di Cittadinanza, per molte famiglie della provincia di Napoli, che ora si trovano senza un lavoro in mezzo alla strada. Quella di don Patricello, un ex paramedico che s’è convertito nel 2013 ed è diventato sacerdote a 30 anni, è l’unica voce che osa sollevarsi contro i clan camorristici che vogliono mettere tutto a tacere, sia per lo stupro che per i business legati alle discariche e lo smercio di droga nella zona.

Gli agenti di scorta non lo perdono mai di vista: “Se non fosse per quest’uomo – dice indicando la foto del capitano Antonio Cavallo, alla guida del locale comando dei carabinieri – qui non avremmo più speranze”. Ma adesso ammette di essere “preoccupato” per la sua sicurezza e “quella della mia scorta”.

Tentano di uccidere don Antonio Coluccia a Tor Bella Monaca

Altro teatro di spaccio, altro episodio di cronaca, altro prete. Martedì 29 agosto in via dell’Archeologia, un uomo di 28 anni a bordo di uno scooter ha cercato di investire don Antonio Coluccia, conosciuto come “prete anti spaccio” mentre era impegnato nel suo pattugliamento del quartiere a Tor Bella Monaca a Roma. Il giovane aggressore è stato colpito al braccio da un proiettile sparato da uno degli agenti della scorta e così è stato sventato l’omicidio del prete. Ora l’aggressore è piantonato all’Ospedale Casilino in stato di arresto. È un disgraziato che vive ai margini della comunità ma non è conosciuto come pusher.

Probabilmente è stato ingaggiato da qualche boss, stanco delle intromissioni del prete nello spaccio delle droghe. Un coro di solidarietà si è levato da parte del mondo politico ed ecclesiastico a favore di don Coluccia. Se tuttavia le autorità si rendono conto dell’importanza della lotta di questi preti, perché si limitano a concedere loro una scorta della polizia e nient’altro?  Perché questi quartieri sono abbandonati, senza servizi, senza strutture capaci di accogliere i ragazzi e perché, se non c’è lavoro, si privano le famiglie anche del sostegno minimo del reddito di cittadinanza?

Le droghe più diffuse in Italia: cannabis, cocaina, eroina e crack

L’Italia rimane ai primi posti in Europa per consumo di cannabis, cocaina ed eroina.

È quanto emerge dall’ultima Relazione Annuale al Parlamento sul Fenomeno delle Tossicodipendenze in Italia, redatta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, pubblicata dal sito on line Criminologia il 5.9.2022 da Hillary Di Lernia. “L’analisi rivela uno stretto legame tra spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, fenomeno in forte crescita tra i giovani sotto i 19 anni. Nel 2021, quasi il 40% degli studenti italiani, prevalentemente di genere maschile, ha riferito di aver utilizzato almeno una volta nel corso della propria vita una sostanza illegale tra cannabis, cocaina, stimolanti, allucinogeni e oppiacei.”

Dopo la pandemia è aumentata in maniera sensibile la quantità di sostanze intercettate nel nostro Paese, così come la percentuale di principio attivo rilevata nei campioni di hashish, crack e metamfetamine analizzati a seguito di sequestro.

Cocaina nelle acque reflue: prima Torino, seconda Roma e Provincia

La Cocaina è il mercato in maggior espansione. Nel 2021 ne sono state sequestrate 20 tonnellate. Significa che il mercato ne assorbe una quantità di parecchio superiore. Dalle analisi delle acque reflue si riesce a dedurre dove e quanto il consumo è maggiormente diffuso. In media si riscontrano 12 dosi ogni 1.000 abitanti/giorno, quantitativo medio in crescita rispetto agli anni precedenti. A Torino è stata rilevata la maggior presenza di cocaina nell’aria per l’Italia.

Oltre a questa sostanza, anche i livelli medi annui inerenti alla presenza di cannabinoidi e nicotina sono maggiori rispetto a quelli delle altre città: sono stati raggiunti dei picchi addirittura di 102 ng/m3 di nicotina, nello scorso mese di dicembre.

Roma arriva seconda, come è accaduto anche per Milano, Bologna e Torino, le concentrazioni di cocaina sono tuttavia aumentate fino al 50%. I giovani, dato il costo elevato della sostanza, tendono a sostituirla con altre droghe più alla loro portata, come vedremo.

Hashish e marjuana: il 74% delle 91 tonnellate di droghe sequestrate

I prodotti derivati dalla cannabis hanno hanno costituito il 74% delle oltre novantuno tonnellate di sostanze sequestrate. Hashish, marijuana e olio sono le principali droghe ricavate dalle foglie, dalle infiorescenze femminili e dalla resina della pianta. La diffusione dell’uso di questa sostanza riguarda da vicino i giovani: secondo i dati ESPAD®Italia 2021, quasi il 24% degli studenti ha consumato cannabis almeno una volta nella vita e 458mila 15-19enni (18%) l’hanno usata nel corso dell’ultimo anno.

L’ampia disponibilità, il facile reperimento e il costo contenuto sono tra i principali motivi per una diffusione così in larga scala. Intanto si sta verificando una contrazione dei consumi delle cosiddette droghe sintetiche tipo ecstasy, amfetamine, metamfetamina, LSD, di moda alcuni anni fa, nella popolazione più giovane. Sia le cannabis che gli allucinogeni sono sempre state associate al mondo della musica che spesso ne ha esaltato le possibilità estranianti.

Non è detto che non possano avere una nuova risalita tra gli utilizzatori: l’aumento della purezza e i prezzi sempre più bassi per la scarsa domanda, sono tra questi. Nel corso del 2021 il consumo di allucinogeni ha interessato più di 18mila ragazzi, 4mila studenti ne hanno riferito un consumo frequente di almeno 10 volte.

Calano gli oppiacei ma ne stanno arrivando di sintetici

Attualmente risulta che gli oppiacei tradizionali siano tra le sostanze meno diffuse in Italia. L’eroina rimane la sostanza primaria maggiormente utilizzata tra le persone che hanno richiesto un trattamento nei Servizi Pubblici per le Dipendenze (62%). Dallo studio ESPAD®Italia si evidenzia che l’andamento per l’eroina sia in costante e progressivo decremento, facendo registrare per il 2021 la prevalenza più bassa. Dato l’eccessivo costo gli oppiacei subiscono la concorrenza delle nuove sostanze stupefacenti, alcune addirittura legali, non iscritte nelle tabelle ministeriali delle sostanze proibite, perché fanno parte del corredo degli anestetici usati in medicina.

Nel 2021 sono state intercettate 32 nuove sostanze. È un fenomeno che sta assumendo dimensioni importanti. Il loro consumo interessa principalmente le fasce di età più giovani e l’utilizzo ad esse associato è secondo solo a quello della cannabis. Le Nuove Sostanze Psicoattive appartenenti al gruppo dei cannabinoidi sintetici, nel 2021, sono stati consumati da quasi 65mila adolescenti.

Secondo la Relazione annuale diffusa dalla direzione centrale per i Servizi antidroga (Dcsa), la struttura chimica di base viene continuamente modificata in laboratorio da parte di esperti affiliati delle organizzazioni criminali che, in tal modo, ne evitano l’inserimento nella tabella delle sostanze proibite. I consumatori di droghe sintetiche appartengono per il 26,17% alla fascia di età maggiore ai 40 anni, il 17,62% a quella compresa tra i 30 e i 34 anni e il 16,58% a quella compresa tra i 25 e i 29 anni. I più giovani rappresentano il 3,89% del totale dei denunciati per queste sostanze a livello nazionale.

La droga dello stupro o GHB è diventata famosa recentemente per i casi di cronaca che hanno riguardato il mondo delle discoteche

Un altro dato preoccupante riguarda il GHB o acido gamma-idrossibutirrato, comunemente conosciuto come ecstasy liquida o droga dello stupro. Questa si presenta come una polvere incolore o un liquido quasi inodore e dal sapore poco riconoscibile. Trattandosi di sostanza idrosolubile, può essere facilmente aggiunta alle bevande, anche all’insaputa dell’assuntore. Nonostante la sua pericolosità, il GHB è una sostanza relativamente facile da ottenere, anche tramite kit reperibili su Internet.

Questa viene utilizzata in particolar modo fra i giovani e adulti, soprattutto in discoteca, festival e nightclub, tanto da essere inserita fra le party drugs insieme ad amfetamine e metamfetamine. Secondo il report citato, nel 2021 sono stati sequestrati ben 16 chilogrammi e 95 litri di GBL/GHB, destinati quasi esclusivamente al mercato nazionale.

Il caso del Fentanyl, un anestetico che può essere letale

Durante una serata a Roma, in cui l’attore e regista Carlo Verdone è stato iscritto a titolo onorario all’Ordine dei Farmacisti del Lazio, lo stesso ha raccontato di essere rimasto colpito dall’attenzione che i giornali italiani hanno di recente dedicato al farmaco Fentanyl, implicato nel caso del presunto omicidio dello chef italiano Andrea Zamperoni a New York.

Verdone racconta una sua intuizione che è diventata realtà: “Ne parlo nel film Si vive una volta sola, in cui lo menzioniamo per fare uno scherzo a Rocco Papaleo. Avevo avuto l’intuizione che i giovani sarebbero andati su dei farmaci a basso costo al posto delle droghe, come eroina e cocaina, che costano. Ma se le dosi di Fentanyl non sono misurate e somministrate si muore, può diventare una tragedia“.

Negli Stati Uniti un giudice ha condannato la Johnson&Johnson, produttrice del Fentanyl, a pagare un risarcimento di 572 milioni di dollari per aver condotto campagne ingannevoli e pericolose e aver contribuito a promuovere, senza le dovute avvertenze, un prodotto come il Fentanyl, estremamente dannoso per la salute, se usato senza controllo medico.

In America ha mietuto oltre 71.000 vittime lo scorso anno

Sul sito della Drug Enforcement Administracion (DEA), l’agenzia federale antidroga degli Stati Uniti, il Fentanyl è considerato un oppiaceo sintetico per uso analgesico e anestetico. Si sa che è 100 volte più potente della morfina e 50 volte più della eroina. Sarebbe alla base della morte del rapper Coolio, originario della Pennsylvania, e rinvenuto senza vita nella sua abitazione di Los Angeles il 28 settembre dell’anno passato, per arresto cardiaco.  

Si presenta come una polvere bianca, in forma granulare o cristallina, e viene somministrato o come soluzioni di Fentanyl citrato per le iniezioni, o come cerotti da applicare sulla pelle, o in forma di pasticche. Il Fentanyl è anche anche prodotto e venduto illegalmente sotto forma di una polvere gialla che contiene 3-metilfentanyl, uno dei derivati. Viene sniffata, oppure si trova anche in forma di cartoncini. Spesso i cerotti vengono anche fumati da chi abusa di questa sostanza. La polvere è anche utilizzata per tagliare altre partite di droga.

Negli Stati Uniti, dove l’abuso di questa sostanza è molto diffuso anche soprattutto per il costo poco elevato, la Dea ha sequestrato nel 2022 ben 379 milioni di dosi letali di Fentanyl. Secondo quanto si legge sulla pagina del Centers for Desease Control and Prevention (Cdc), negli Stati Uniti i morti di Fentanyl nel 2021 sono stati oltre 71mila, oltre 57mila nel 2020.

Gli effetti delle droghe sintetiche mostrano un’umanità trasformata in zombie

Pochi milligrammi sono sufficienti per dare un senso di rilassamento ed euforia. Tra gli effetti collaterali, si riscontrano nausea e vomito, costipazione e stordimento. Tra le conseguenze più gravi legate all’abuso di questa sostanza, si contano gli effetti dell’astinenza – come dolori addominali e alle ossa, ansia e sudorazione – ma anche arresto cardiaco o lo shock anafilattico che possono portare a una morte improvvisa. 

Possono provocare anemia, depressione respiratoria ed edema periferico. Molti documentari sulla famosa Kensignton Avenue di Philadelphia, negli Stati Uniti, mostrano lo stato psicofisico di abbandono e abbrutimento causato da questo genere di droghe sui tossici che abitualmente stazionano in quella strada. L’effetto è quello di zombi che a mala pena si reggono in piedi, che non avvertono niente e nessuno attorno a loro, che perdono completamente il senso di realtà e la capacità di reagire a stimoli di qualsiasi natura.  

Questa immagine potrebbe diventare il futuro delle nostre periferie se non si interviene per tempo. Ma come sconfiggere le organizzazioni criminali e il loro business?

La Relazione annuale sulle droghe al parlamento parla di 15,5 miliardi di euro solo per il commercio degli stupefacenti

In base alla Relazione Annuale al Parlamento sul Fenomeno delle Tossicodipendenze in Italia del 2023, si evidenzia, per l’anno appena concluso, l’aumento della percentuale di giovani fra i 15 e i 19 anni che consuma droghe.  In un anno sono passati dal 18,7% al 27,9%. Questo incremento si ritrova anche nella fascia giovanile che dichiara di aver consumato droghe negli ultimi 30 giorni e che passa dal 10,9% al 18,3%. La spesa stimata dall’Istat da parte di tutti i consumatori per l’acquisto di sostanze stupefacenti è di 15,5 miliardi di euro.

Una ricchezza che se sommata ai danni conseguenti all’uso degli stupefacenti e ai costi sanitari e per il recupero delle persone afflitte da tali sostanze, oltrepassa di molto l’entità media di una legge di bilancio. Le guerre non sono solo quelle militari con “aggressori e aggrediti”. Ne abbiamo una in corso da combattere ma per la quale non investiamo in “armi sanitarie” e in “politiche sociali”. Lasciamo da soli i preti a combatterle?