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Uccisa a fucilate l’orsa Amarena, irrintracciabili i due cuccioli che l’accompagnavano

L’associazione “Salviamo l’Orso” adirà le vie legali in modo che i responsabili paghino caro per ciò che hanno fatto

Orsa Amarena con i cuccioli

Orsa Amarena con i cuccioli

Ieri sera (31 agosto 2023, ndr) a S. Benedetto dei Marsi, in provincia de L’Aquila, un individuo ha fatto fuoco e ucciso l’orsa Amarena che accompagnata da i 2 orsacchiotti che aveva partorito quest’anno, secondo le dichiarazioni dell’uomo era entrata nella sua proprietà probabilmente attirata dal pollaio.

E’ una storia che abbiamo già visto, nel 2014 a Pettorano accadde qualcosa di simile e alla fine di una lunga trafila giudiziaria il responsabile venne condannato a risarcire il danno che aveva provocato a una specie rara, simbolo della nostra regione e di tutto l’Appennino Abruzzese laziale e molisano.

Il fatto ci costringe a ricordare a tutti, in primis ai Sindaci e alle ASL abruzzesi le decine di pollai abusivi ed illegali che lor signori tollerano da anni nonostante gli appelli dei parchi nazionali a una bonifica totale e definitiva che non può più essere rimandata.

Il fatto ci costringe a ricordare a tutti che oggigiorno chiunque subisca un danno da orso viene legittimamente rimborsato da parchi e Regione e se non tutti riescono ad accedere per ostacoli burocratici al rimborso è Salviamo l’Orso che se ne incarica, cosi come interveniamo gratuitamente in aiuto di chi vuol dotarsi di un recinto elettrificato, per cui sparare ad un orso, che non è comunque mai stato giustificato in nessun caso, è oggi completamente senza senso … , è solo un atto criminale e come tale va trattato.

Non ci interessa qui dilungarci su quanto importante sia una femmina come Amarena per una specie che da 60 anni viaggia sull’orlo dell’estinzione, una specie che a chiacchiere, e in questo nessuno batte la nostra classe politica regionale che proprio in queste ore piange le solite “lacrime di coccodrillo“, tutti si dicono pronti a proteggere e che poi nei fatti non ha mai la precedenza quando si tratta di tagliar boschi, di moto o autorally ( vero Sig. Governatore Marsilio ? ) di ampliamenti di bacini sciistici, di calendario venatorio o di quant’altro metta irreparabilmente in pericolo il suo status.

Qui vogliamo solo ricordare a colui che ha ucciso Amarena che non importa quanto ci vorrà ma può star tranquillo che useremo tutti i nostri avvocati e tutto il tempo e il denaro di cui ci sarà bisogno per far si che rimpianga amaramente ciò che ha fatto.

Abbiamo fatto lo stesso con chi uccise senza motivo un orso a Pettorano nel 2014, lo faremo anche con lui, perché un orso non vale una gallina, perché un orso è specie protetta in Europa, in Italia, in Abruzzo e dunque anche a S. Benedetto dei Marsi e perché Amarena non ha mai costituito un pericolo per l’uomo come anche le sue immagini di nemmeno 3 giorni fa a S. Sebastiano dei Marsi hanno mostrato senza alcun dubbio.

Chiederemo al responsabile dell’uccisione dell’orsa un risarcimento milionario che lo costringa a passare i prossimi anni tra avvocati e aule di Tribunale come è accaduto al suo omologo a Pettorano e se Dio vuole alla fine di questo lungo procedimento utilizzeremo il suo denaro per aiutare i nostri orsi.

Costringeremo costui a ripensare spesso alla serata di ieri e a chiedersi se forse non sarebbe stato meglio per lui lasciar andar via Amarena e poi chiamare noi o il Parco per ottenere un equo rimborso…. magari per il doppio del valore dei suoi preziosi polli.