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Le Banche Centrali comprano oro. Arriva il nuovo sistema finanziario

Le Banche Centrali, sebbene da sempre abbiano comprato oro, hanno accelerato questo trend. Si prepara l’arrivo del nuovo sistema finanziario

La Banca Centrale Europea

La Banca Centrale Europea

La corsa all’oro della banche centrali lascia intravvedere senza ombra di dubbio un cambiamento epocale del sistema finanziario internazionale. Cambiamento condizionato sempre più dai nuovi assetti geopolitici. Ne parliamo con l’economista Armando Savini, docente a contratto di economia e metodi di ricerca per il business, autore del libro “Sovranità, debito e moneta. Dal Quantum Financial System al Nuovo Ordine Multipolare”, giunto alla terza edizione (QUI).

Da qualche mese a questa parte stiamo assistendo a grandi cambiamenti: le banche centrali stanno acquistando ingenti quantità d’oro. L’ultima volta è successo 55 anni fa. Cosa sta succedendo?

La corsa all’oro da parte delle banche centrali è un evento fondamentale che preannuncia un grande cambiamento. Va precisato che le banche centrali comprano oro da anni, ma ultimamente c’è stata un’accelerazione, soprattutto da parte delle banche centrali asiatiche, Russia e Cina.

L’obiettivo non è solo diversificare le loro riserve dal dollaro ma, soprattutto, predisporsi al nuovo sistema finanziario. Un sistema incentrato su asset reali, tra cui l’oro, il bene rifugio per eccellenza.

La crescita della domanda del metallo prezioso è stata accelerata da alcuni eventi geopolitici, come, ad esempio, la de-dollarizzazione posta in essere da Russia e Cina, in primis, e a seguire dai tutti i Paesi BRICS+ e simpatizzanti, che hanno determinato la fine del petrodollaro.

Il colpo di grazia qualche mese fa, quando l’Arabia Saudita si è allineata alla richieste di Mosca di non aumentare l’offerta di greggio, scatenando le ire di Biden, e ha cominciato ad accettare pagamenti in altre valute, come, ad esempio, in yuan dalla Cina oppure in oro dal Burkina Faso, bypassando così il dollaro, lo strumento per eccellenza della potenza egemone.

Nel 1967 successe più o meno la stessa cosa. Allora le banche centrali europee acquistarono ingenti quantità d’oro dagli Stati Uniti, provocando un rialzo dei prezzi e accelerando la fine del Gold Exchange Standard, lo standard a cambio aureo definito a Bretton Woods nel 1944.

Lo standard cioè incentrato sull’ancoraggio del dollaro all’oro.

È finita, dunque, la fiducia nel dollaro?

Dopo che USA e UE hanno congelato le riserve in dollari della Russia è emerso ancor più chiaramente il carattere egemonico degli USA. Se fino a qualche tempo fa poteva governare il mondo senza un palese dominio, esportando i propri modelli di analisi economica e politica e controllando i mercati mondiali indirettamente, con il congelamento delle riserve ha mostrato il suo vero volto tirannico.

Ma soprattutto, giungendo ad esplicitare brutalmente il suo dominio, ha ammesso la propria debolezza e scoperto le crepe insanabili del sistema unipolare. Da questa prospettiva possiamo dire che la fuga delle banche centrali dal dollaro e la loro corsa all’oro siano frutto di sfiducia e incertezza – soprattutto da parte di quei Paesi che non intendono allinearsi alle politiche di Washington – verso un sistema che non garantisce più stabilità, anzi che può diventare all’occasione un’arma di distruzione dell’economia, qualora non si condividano più le politiche imperialiste della potenza egemone.

La Russia non ha voluto importare la democrazia americana e i valori a stelle e strisce, ma ha voluto continuare a essere se stessa, vivere delle sue tradizioni e controllare le sue risorse naturali, senza sottomettersi al dominio dell’egemonia finanziaria statunitense. Per questo è stata estromessa dallo SWIFT e privata delle sue riserve, che sono state “congelate”. Ma la sua determinazione, nonostante le sanzioni, l’ha spinta a creare un sistema alternativo, dimostrando a tutti, che sottrarsi dal dominio finanziario occidentale è possibile. Questo ha innescato una presa di coscienza da parte di molti Paesi che hanno cominciato ad aderire e a ruotare intorno ai BRICS+, sotto la guida di Russia e Cina.

Quali scenari si prospettano per il futuro prossimo?

I processi, ormai, sono stati avviati e subiscono spesso delle accelerazioni. Non sappiamo il giorno e l’ora, ma sicuramente sappiano che avverranno grandi cambiamenti. L’esistenza di un sistema finanziario alternativo, incentrato su nuove tecnologie che non permetteranno più alle banche centrali di creare moneta dal nulla senza alcun sottostante, è un dato di fatto.

La de-dollarizzazione è sotto gli occhi di tutti. Il dollaro non potrà apprezzarsi per sempre: la FED (la banca centrale americana) dovrà fare i conti con la crisi economica indotta dalla sua politica monetaria restrittiva, ciò significa che dovrà invertire il suo corso.

Non potrà più rastrellare moneta per sostenere i tassi di interesse, sarà costretta ad acquistare i titoli del debito pubblico che, a fronte di una recessione, potrebbero deprezzarsi. Il risultato sarebbe accelerazione, paradossalmente, del processo di de-dollarizzazione.

Di fronte alla recessione, la capacità di un Paese di far fronte al proprio debito (e gli USA ne hanno due molto grandi) diminuisce, aumentando il rischio di insolvenza e generando paura negli investitori. Questi ultimi potrebbero comuniciare a vendere facendo crollare i prezzi dei titoli del debito e, quindi, il dollaro stesso.

Con la caduta del dollaro, potrebbe venir meno anche la necessità di alimentare la crisi ucraina e la conseguente crisi energetica, che generando inflazione hanno giustificato l’apprezzamento del dollaro mediante l’innalzamento dei tassi di interesse.

Lo stesso può dirsi per l’euro, che già è considerata una moneta tossica, e insieme al dollaro e allo yen, sta abbandonando i caveau delle banche centrali. Inoltre, il prolungato innalzamento dei tassi di interesse, riducendo il valore di mercato dei titoli in portafoglio, rende le banche soggette al rischio di default, accelerando la crisi del sistema finanziario occidentale. Come nelle sabbie mobili, più ti muovi, più vai giù.

La fine della moneta unica e del dollaro come moneta di riserva internazionale, possiamo dire che siano eventi quasi certi. L’unica incertezza riguarda il quando. Non è un caso che l’interesse degli investitori mondiali si stia dirigendo sempre più verso est. Se dovessimo rispondere con uno slogan, potremmo dire che il futuro è BRICS. Questi hanno già una loro moneta internazionale, che avrà pieno corso a breve. Una moneta di conto per gli scambi internazionali, sintesi delle valute degli Stati che ne fanno parte.

È la realizzazione del Bancor, il vecchio progetto di Keynes, che fu, però, soppiantato dal dollaro negli anni Quaranta. Il nuovo sistema finanziario comporta un nuovo assetto geopolitico mondiale, un nuovo ordine multipolare – di cui parlo dettagliatamente nel mio libro – dove ogni Stato ha il proprio peso nella politica internazionale e il pieno controllo della propria moneta e, quindi, dell’economia, condizioni indispensabili per conseguire la piena occupazione e una maggiore giustizia sociale.

SOVRANITÀ DEBITO E MONETA.

Dal Quantum Financial System al Nuovo Ordine Multipolare

Henry Ford diceva che se il popolo comprendesse il funzionamento del sistema bancario e monetario, scoppierebbe una rivoluzione entro il mattino successivo. Capire cosa sia la moneta è fondamentale per ritrovare la strada della libertà e della democrazia. L’obiettivo principale di questo libro è quello di aiutare il lettore a capire come le élite finanziarie governano il mondo, influenzando le scelte di politica economica, ma anche di esporre in modo chiaro ed esaustivo tutti quei cambiamenti che si stanno verificando in questi ultimi tempi.

Comprendere oggi la vera natura della moneta, il corretto funzionamento dell’economia, della politica monetaria e fiscale è più che mai fondamentale per decifrare gli eventi economico-finanziari che condizionano la nostra vita e il nostro futuro. Questa terza edizione contiene quattro nuovi capitoli su: Great Reset, supremazia quantistica e criptovalute, Quantum Financial System e Nuovo Ordine Multipolare, l’emergenza dei BRICS come sistema alternativo al globalismo liberista. È stato, inoltre, aggiornato e ampliato il capitolo sul Global Currency Reset alla luce dei nuovi avvenimenti e delle dichiarazioni dei leader internazionali.

Che cosa succederà con l’implementazione del nuovo sistema finanziario? Chi emetterà moneta e come cambierà l’economia? Gli Stati europei si riapproprieranno della loro sovranità monetaria? Usciremo dalla più grande e lunga crisi economica degli ultimi cento anni? Quali ragioni economiche e politiche muovono il Great Reset? Il capitalismo globalista è forse giunto al collasso? Che importanza rivestono oggi i computer quantistici per l’economia e la finanza? Cosa sono il Global Currency Reset e il Quantum Financial System? Che ne sarà del predominio delle banche centrali? Che cosa è la supremazia quantistica? Ci sarà continuità o rottura con gli strumenti del vecchio sistema monetario? La piena occupazione sarà di nuovo possibile? Quali nuovi assetti geopolitici attendono l’umanità al crepuscolo dell’unipolarismo liberal-globalista? Che cosa è il Nuovo Ordine Multipolare e come cambierà la nostra vita?