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La sfida di Marino nel giorno dell’insediamento

Sotto i migliori auspici, secondo chi attribuisce al 13 la natura di numero fortunato

Il passaggio formale di consegne tra Alemanno e Marino è giovedì 13. Sotto i migliori auspici, secondo gli scaramantici, che attribuiscono al 13 la natura di numero fortunato; ma di buon auspicio anche secondo la simbologia karmica, che lo indica come numero della trasformazione e della rinascita; la possibilità di riparare o di completare ciò che è rimasto incompiuto. E di cose incompiute o da riparare non mancano certo, nella Roma che gli consegna Alemanno.

Il Sindaco Marino è atteso da tre sfide immediate: costruire una squadra di persone competenti e oneste, lanciare un immediato segnale di cambiamento, recuperare l’efficienza della macchina capitolina.

La quarta sfida – ma prima per ordine d’importanza – è quella di trasformare Roma in una vera Capitale, moderna, efficiente, internazionale e ordinata. Ma su questo versante, per quanto sembri incredibile, i cittadini romani hanno meno pretese. Si attendo certamente dei risultati, ma sono coscienti delle difficoltà, non solo di bilancio, che attendono il nuovo sindaco e non credono più ai miracoli.

Marino però, se vuole iniziare la “luna di miele” con i romani, non potrà limitarsi alla pur efficace iconografia della salita al colle capitolino in bicicletta, ma dovrà indicare da subito la “nuova via” che vuole percorrere, mettendo immediatamente a regime gli uffici strategici, trasformandoli in strumenti al servizio dei cittadini; eliminando gli insopportabili nodi burocratici che strangolano la fiducia dei cittadini, riducendo al minimo gli adempimenti formali.

Non servono miracoli, ma la valorizzazione delle risorse umane disponibili, lanciando, se possibile, qualche segnale anche sul versante interno dell’amministrazione; recuperando professionalità e capacità, spesso ingiustamente mortificate. Niente di più della valorizzazione delle capacità e delle competenze, che Marino ha ripetutamente sventolato come vessilli della sua campagna elettorale.

Provvedimenti dal costo nullo, ma dall’enorme impatto per la credibilità immediata che, grazie alla ritrovata efficienza, acquisirebbe la nuova Amministrazione agli occhi dei cittadini romani. La ridda delle ipotesi sui nomi degli assessori è già iniziata. Qualche nome che circola, come le ipotesi di candidature troppo distanti dalla Capitale, lasciano dubbiosi. Potrebbero essere interessanti opportunità, ma potrebbero anche comportare qualche rischio. Ne sa qualcosa Alemanno.

Marino farà bene, prima di prendere decisioni che, in ultima analisi, spettano solo a lui, a consultarsi con chi conosce bene la realtà capitolina. E, a saper cercare, i buoni consiglieri a Roma non mancano davvero. Imbocchi poi in modo deciso la sua strada, ricordando che i romani all’inizio della salita ti spingono volentieri, ma se non sai pedalare ti mollano, facendoti ruzzolare giù per lo scapicollo.

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