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La scure dell’Antitrust sulla Raggi “Bando piazza Navona è da rifare”

Come in un interminabile gioco dell’oca presumibilmente il prossimo anno si dovrà ripartire da zero

Non c'è pace per piazza Navona. Dopo anni di polemiche tra bandi e controbandi, ricorsi e controricorsi, polemiche tra i partiti ma anche dentro i partiti (Meloni – Coia su tutti), quando la giunta Raggi sembrava ormai aver trovato un pur precario equilibrio sul bando delle bancarelle, anche se nell'occhio del ciclone, superate anche le difficoltà dovute ai costi della sicurezza, in questa interminabile partita da gioco dell'oca a riportare tutto alla casella di partenza è il parere dell'Antitrust: "Il bando del Comune di Roma per l'assegnazione dei posteggi delle bancarelle a Piazza Navona per la festa dell'Epifania non rispetta i principi della concorrenza e va rivisto". L'Autorità, come riporta la nota Ansa, "auspica una revisione delle modalità di assegnazione dei posteggi" e in particolare chiede una "modifica della durata dell'assegnazione (9 anni, ndr) e, per le edizioni future, l'adozione di criteri non discriminatori e non basati sulla mera presenza storica alla manifestazione".

immediato il fuoco di fila delle opposizioni: Palumbo (PD): “Per antitrust M5S ha protetto casta bancarellari, l’antitrust boccia la giunta Raggi sul mercato natalizio di piazza Navona. Il sistema ‘Coiacine’, criticato anche dall’assessore Meloni, non garantisce la concorrenza e la qualità della festa della befana. L’assegnazione per nove anni dei posteggi e i criteri sull’anzianità premia soltanto il monopolio dei soliti noti".

Immediata anche la risposta dell'Amministrazione capitolina guidata dal sindaco Raggi, che rilancia in una nota la risposta del 20 dicembre scorso fornita dal Dipartimento Sviluppo economico e Attività produttive al parere dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato sui criteri previsti dal bando per la Festa della Befana in Piazza Navona.

Nello specifico – spiega la nota – l’Amministrazione Capitolina ha fissato a 9 anni il termine di durata della concessione, sulla base della normativa di riferimento in materia, stabilita dall’Intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni del 5.7.2012. In riferimento a questa, la deliberazione di Assemblea Capitolina del 1° giugno 2017, n. 30 (Nuovo regolamento delle attività commerciali su aree pubbliche), prevede che la durata delle concessioni sia di 7 anni per i mercati turistici, e di 9 oppure 12 per i mercati ordinari.

La nota poi prosegue spiegando che essendo la Festa della Befana classificata come “fiera”, in virtù della sua peculiare connotazione storico-tradizionale e della rilevanza internazionale rivestita, tale manifestazione non può essere assimilata ai mercati specializzati destinati alla vendita esclusiva di particolari merceologie – tra cui anche i cosiddetti mercatini natalizi – per i quali vige una disciplina specifica e diversa. Si è dunque scelto di optare per la tempistica minima prevista per le concessioni, quella appunto di 9 anni, in luogo dei 12 altrimenti possibili.

Sempre in riferimento all’Intesa, che al punto 2 prevede una valutazione massima dell’anzianità di esercizio dell’impresa nel limite massimo del 40%, si è deciso di dimezzarne il valore, riducendolo al 20%.

È stato dunque introdotto un notevole correttivo, tenuto conto del fatto che l’anzianità di posteggio in fiera, per il quale l’operatore ha partecipato, è stata presa in considerazione solo in caso di parità di punteggio.

L’Amministrazione Capitolina – infine – ha posto l’accento soprattutto sull’aspetto qualitativo della fiera, assegnando alla qualità dei prodotti un peso ben superiore al 50% del punteggio complessivo, e introducendo – colclude la nota – così uno strumento innovativo rispetto al passato e alla tipologia specifica delle fiere.

Risposta che, evidentemente, non ha convinto l'Antitrust.

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