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La scuola alla disperata ricerca di insegnanti di sostegno

Molte le cattedre che non hanno copertura ancora oggi, ormai febbraio 2016

È di questi giorni ancora, dopo che siamo al quinto mese dall’inizio dell’anno scolastico, che le scuole stanno ancora inviando convocazioni alla disperata ricerca di insegnanti di sostegno attraverso la chiamata da diverse graduatorie.

Questo significa semplicemente un quadro sconsolante, infelice e triste: i docenti non sono specializzati a sostenere l’apprendimento in situazioni uniche e tutte diverse delle disabilità. Tante difficili situazioni che non hanno bisogno della compagna del baby sitter, anzi, di un accompagnatore che faccia compagnia; c’è bisogno per la “buona scuola” (?) di specifici percorsi di formazione. Non ci si inventa docenti di sostegno: è difficile.

Insieme alla laurea, alla formazione in specifico anche a saper capire e leggere referti medici; a saper dialogare con la famiglia; a saper capire le indicazioni mediche; ai contatti con la Usl; a saper conciliare la propria presenza con un intero consiglio di classe e con insegnamenti e caratteri tutti diversi; a dover essere comunque presenti in una classe trasversalmente; a dover capire come, cosa, dove supportare il proprio insegnamento con metodi strategie e strumenti ottimali; a dover prendere un preciso aggiornamento legislativo; a conoscere supporti per veicolarli allo studente in specifico.

E niente, dato che non è il periodo dei diritti acquisiti, anzi; poiché da una rapa non fuoriesce sangue; per il fatto che la qualità costa; considerato che chi può prendere un posto, lo accetta di corsa e in barba alle specifiche e per un gradito stipendio… non andiamo a fare sottigliezze, oggi l’unico modo per sperare di lavorare senza nessuna raccomandazioni al “netto dei famosi casi particolari” sono proprio le graduatorie scolastiche e forse la speranza.

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