La giornata della memoria appartiene solo agli ebrei e a loro soltanto
Quando qualcuno prova a parlare di altre stragi dell’umanità, la risposta è quasi sempre unanime: non si può paragonare la Shoah ad altri genocidi

Auschwitz_Shoah_pexels-pixabay
Siamo sinceri e diciamolo chiaramente, una volta per tutte: la giornata della memoria appartiene solo agli ebrei e a loro soltanto. Guai a chi prova ad appropriarsene o a paragonarla ad altre atrocità perpetrate dall’homo Sapiens negli ultimi 500 anni.
Attenzione a quello che dici
Ci ha provato il Pontefice, parlando del genocidio in atto a Gaza e ha immediatamente rimediato una bacchettata sulle mani dal rabbino capo di Milano.
Anche l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) è stata “sgridata“ dalla comunità ebraica Romana per aver manifestato durante la giornata della memoria per avere osato accennare al genocidio a parer suo attuato da Israele nei confronti del popolo palestinese.
Schindler’s List è un film eccezionale, straordinariamente drammatico e realizzato in maniera splendida e toccante. Possiamo elencare decine di pellicole che raccontano le atrocità commesse dai nazisti nei campi di sterminio, da La vita è bella a Il pianista. Tutti questi film hanno una cosa in comune: i protagonisti sono ebrei. Poco importa se in realtà dei 12 milioni di esseri umani trucidati nei campi di concentramento poco più dalla metà non fossero ebrei o meglio, che gli ebrei fossero meno della metà e tutti gli altri fossero omosessuali, zingari, persone portatrici di handicap, indesiderati politici o intellettuali scomodi al regime.
Le vittime non di religione ebraica
Di loro non si parla quasi mai e se lo si fa quasi mai sono coprotagonisti del genocidio. Quando qualcuno prova a ricordarlo e tenta, per amore della verità, di integrare all’olocausto anche le vittime non ebree, affinché vengano egualmente celebrate nella giornata della memoria, la risposta è quasi sempre unanime: non si può paragonare la Shoah ad altri genocidi.
Ancor più tenacemente vengono chiuse le porte del ricordo quando si accenna ad altri stermini di popoli avvenuti nel mondo. La giustificazione anche qui è quasi sempre unanime: la shoah è avvenuta in casa nostra, gli altri genocidi sono avvenuti lontano nello spazio e a alcuni nel tempo come per esempio quello dei nativi americani del Nord e centro America, avvenuta “appena” 500 anni fa, o quella figlia della deportazione dei neri africani. Per non parlare degli almeno dieci milioni di congolesi sterminati, nel diciottesimo secolo, da Re Leopoldo II di Belgio.
La Shoah e i figli di un dio minore
Poi ci sono i genocidi perpetrati dal comunismo un po’ ovunque nel mondo, gli aborigeni australiani, i Curdi, il Ruanda. Tutti figli di un Dio minore.
Questa dimenticanza, questa perdita di ricordo, antitesi che stride tremendamente con il termine memoria, che viene ancora una volta giustificata dal fatto che queste atrocità non sono state commesse in casa nostra, quindi non ci riguardano, ci interessano di meno.
Come certe persone che se nel palazzo accanto a quello nel quale abitano avviene un fatto grave, un furto, un’aggressione, invece di manifestare solidarietà pensano che in fondo a loro è successo nulla e voltano la testa altrove. Almeno fino a quando eventi nefasti non coinvolgono il proprio immobile…
Un po’ come quando si dice che il fascismo, siccome figlio dell’Italia, va condannato, giustamente, in tutte le sue forme e nei simboli, mentre il comunismo di Stalin o di alcuni regimi rossi sparsi nel pianeta, non può essere preso in considerazione alla stessa maniera perché non è “nostrano”, non è casareccio. Perciò guai a chi alza la mano nel saluto romano, ma le bandiere con la falce e il martello sono libere di sventolare.
Non si può celebrare la giornata della memoria senza includere gli altri genocidi
E’ come ricordare solo i morti ritenuti più importanti, di serie A, e trascurare gli altri, quelli di serie B. Poi accade che chi non celebra fisicamente, con la propria presenza in loco, la giornata della memoria dell’olocausto, viene visto malissimo. Anche chi è, per motivi chiari ed evidenti, impossibilitato a presentarsi sul luogo della commemorazione.
In occasione della ottantesima celebrazione della giornata della memoria presso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, sono accorsi molti capi di stato internazionale.
Assenti Putin e Nethanyau. I principali quotidiani e telegiornali Italiani lo hanno evidenziato in grassetto. Peccato che abbiano dimenticato di spiegare quali sarebbero state le conseguenze penali per i due capi di stato russo e israeliano se fossero atterrati sul suolo Polacco.
La Polonia, assieme ad altri 123 paesi sparsi per il mondo, ha aderito alla Corte penale internazionale (Cpi), organo indipendente istituito nel 2002 attraverso un trattato chiamato Statuto di Roma che ha il compito di giudicare individui ritenuti colpevoli di crimini internazionali come il genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra.
Criminali internazionali
Israele, USA, Russia e Cina non hanno firmato lo Statuto e quindi non riconoscono la giurisdizione della Corte. In data 17 marzo 2024, la Cpi ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Vladimir Putin per crimini di guerra in Ucraina.
Il 21 novembre dello stesso anno ha spiccato mandati di cattura anche per il Premier Benjamin Netanyahu, per l’allora Ministro della Difesa Yoav Gallant e per alcuni alcuni leader di Hamas .
Attualmente i ricercati di rango più alto ricercati dalla Corte penale internazionale sono Vladimir Putin, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Netanyahu andrà in visita dal Presidente Trump. Liberamente. Negli USA nessuno lo arresterebbe.
“Una volta ho parlato con una donna che era sopravvissuta al genocidio in Ruanda, e lei mi ha detto che ora non c’era più nessuno sulla faccia della terra, né amico né parente, che sapesse chi fosse. Nessuno che ricordasse la sua fanciullezza, i suoi primi guai e le tradizioni familiari; nessun fratello o compagno che potesse prenderla in giro per quella prima storia d’amore; nessun amante o amico con cui ricordare. Tutti i suoi compleanni, i risultati degli esami, le malattie, le amicizie, le parentele… spariti” (Christopher Hitchens).