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La Bohème a Caracalla replica senza orchestra

4.000 persone (circa) hanno aderito all’invito gratuito del teatro dell’opera di Roma ad assistere alla Bohème

Amanti dell'opera lirica, curiosi, turisti e anche tanti giovani erano presenti ieri sera alla Terme di Caracalla per assistere alla Bohème, che dopo la prima, andata in scena in forma concertistica – piano, coro e cantanti – ha bissato di nuovo in forma ridotta, senza orchestra, a seguito della mancata adesione dei sindacati  Cgil e Fials all'accordo sull'applicazione della Legge 112 relativa al piano di risanamento e di ristrutturazione del personale.

La decisione della Fondazione del Teatro dell'Opera di Roma in accordo con il Comune di Roma presa nel pomeriggio di ieri a seguito della conferma della continuazione dello sciopero di parte degli  orchestrali, è stata quella di rappresentare gratuitamente la Bohéme, senza orchestra, per  garantire comunque alla città di Roma un servizio, offrendo a tutti, appassionati e non dell'Opera, cittadini e turisti, la possibilità di assistere a uno spettacolo lirico  anche se in forma del tutto inusuale.

I lavoratori del Teatro dell'Opera di Roma Capitale presenti allo spettacolo, professori d'orchestra,  maestri collaboratori, artisti del coro e solisti, tecnici di palcoscenico, personale serale  e di sala, con un discorso di apertura hanno manifestato "la volontà di distinguersi da chi  intende portare avanti la propria azione per la difesa di interessi diversi", affermando che "vogliamo essere liberi di promuovere il nostro lavoro presso le persone che vogliono compiacersi di assistere a spettacoli degni della nostra tradizione musicale italiana ed europea. Non condividiamo percorsi che intendono utilizzare la propria professione per interessi diversi e magari contrapposti alla diffusione della cultura popolare. Rispettando il sacrosanto diritto di sciopero di ogni lavoratore crediamo fermamente che si debba prioritariamente dare attenzione agli interessi generali del Teatro e della comunità rappresentata dall'utenza".

L'opera che è andata in scena ieri sera "immeritevolmente" in forma ridimensionata con il solo accompagnamento della pianista, maestro collaboratore del Teatro dell'Opera,  Enrica Ruggiero, diretta da Daniele Rustioni, direttore d'orchestra, è una Bohème dai colori e dalle suggestioni ispirate dalla pittura francese impressionista e dall'arte di Van Gogh, come aveva preannunciato il regista Davide Livermore alla conferenza stampa.

Ognuno dei quattro atti è caratterizzato da un quadro o più quadri impressionisti che video proiettati sugli schermi diventano movimento, animando i sogni, le emozioni e i sentimenti dei giovani protagonisti bohemien dell'opera: il poeta Rodolfo,( Alessandro Liberatore), il pittore Marcello, ( Dionysios Sourbis), il musicista Shaunard, ( Simone Del Savio), il filosofo Colline (Gianluca Buratto), Mimì (Simge Buyukedes) e Musetta (Rosa Feola).

La notte stellata di Van Gogh fa da cornice e asseconda con il suo impeto il ritmo dei moti dell'anima di Rodolfo e Mimì al loro primo incontro nella soffitta, così come la luce e i  colori di altre tele segneranno il fiorire e lo spengersi della loro relazione.

Il mondo intimistico dei personaggi diventa rappresentazione attraverso la musica, i colori, le luci, e le immagini che si fondono in un unico movimento.

Le rovine di Caracalla modellate attraverso la tecnica di videomapping, entrano a far parte della scenografia diventando ora comignoli fumanti sui tetti di Parigi, ora tetti innevati o soleggiati,  ora movimento di immagini e colori che di volta in volta anticipano o sottendono la storia emozionale ed affettiva dei protagonisti, dando una connotazione anche temporale attraverso la rappresentazione dell'alternarsi  delle stagioni.

E' sicuramente mirabile il risultato conseguito ieri sera dal Teatro dell'Opera grazie all'impegno di tutti gli artisti che hanno trovato grande favore e apprezzamento da parte del pubblico presente. Ci auguriamo di poter applaudire presto a Caracalla la Bohème "al completo".

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