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La 20a giornata di Serie A: Inter-Juve brillanti, crisi Roma

Il Milan batte i giallorossi e mette fine alla panchina di Mourinho. Bene Lazio e Atalanta ma anche Verona e Cagliari in coda

Serie A: Dusan Vlahovic decide Juventus-Sassuolo

Serie A: Dusan Vlahovic decide Juventus-Sassuolo

Serie A, capitolo XX. La prima giornata del girone di ritorno regala goleade e controprestazioni, vittorie pesanti e ben due panchine saltate.

Serie A, la classifica

Inter51Monza25
Juventus48Genoa22
Milan42Lecce21
Fiorentina34Sassuolo19
Atalanta33Frosinone19
Lazio33Udinese18
Bologna32Cagliari18
Napoli31Verona17
Roma29Empoli13
Torino28Salernitana12

Inter chiama, Juve risponde: lo scontro diretto si avvicina

Nulla sembra fermare l’Inter di Inzaghi, che a Monza ritrova anche la brillantezza vista in autunno. Un sonoro 5-1, una partita subito in discesa: dopo il rigore di Calhanoglu, il tap-in di Lautaro e al quarto d’ora è già 0-2. All’ora di gioco un supergol confezionato dalla transizione di Mkhitaryan, l’assist di tacco di Thuram e il rigore (stavolta in movimento) di Calhanoglu, chiude virtualmente la partita. Dischetto per dischetto non cambia la sostanza: Pessina per l’1-3, Lautaro per ristabilire le distanze. Thuram dopo un’altra ripartenza apparecchia il pokerissimo prima partire per l’Arabia con l’obiettivo di conquistare la Supercoppa.

Juventus che non si fa intimidire e batte nettamente il Sassuolo. Dopo i gol di testa decisivi a cavallo dell’anno nuovo, stavolta il protagonista è il mancino di Dusan Vlahovic, che nel primo tempo mette a segno una bellissima doppietta da fuori area, con i timbri in movimento e da calcio piazzato. Bene anche la firma finale di Chiesa, ma allo stato attuale è il vasto repertorio del serbo la marcia in più per Allegri, che tiene la scia dell’Inter: sembra tutto apparecchiato per vivere un altro scontro diretto ad altra tensione ad inizio febbraio.

Milan-Roma, lo snodo cruciale per Pioli e Mourinho

Lo scontro “diretto” di San Siro, al netto della vittoria del Milan sulla Roma, emette sentenze per il prosieguo del campionato di entrambi gli allenatori. Una partita condotta sempre dai rossoneri, rimessa in discussione solo parzialmente sul finale quando i giallorossi hanno dimezzato lo svantaggio con il rigore trasformato da Paredes. Decisivo l’approccio ancora una volta deficitario della Roma ad inizio ripresa e il 3-1 finale di Theo mette la parola fine all’avventura di José Mourinho sulla panchina giallorossa.

Probabilmente non seguito più dai suoi giocatori dopo due anni e mezzo molto intensi (Conference vinta, Europa League sfiorata ma anche molte difficoltà in campionato), toccherà al Figliol prodigo De Rossi a dare una svolta mentale all’ambiente. Svolta che il Milan sembra aver fatto, mettendosi alle spalle le difficoltà dei mesi scorsi. Pioli può essere più sereno (+9 sulla quinta) e provare a guardare avanti anziché le spalle: il Diavolo ha ritrovato stabilità, quantomeno in Serie A.

Per il quarto posto salgono Lazio, Atalanta e Napoli

La corsa al quarto posto continua a non avere una lepre. Con la Fiorentina che pareggia con l’Udinese (recuperando due volte i friulani) e un Bologna che non vince da tre partite, salgono le quotazioni di Lazio, Atalanta e Napoli. La rincorsa della Lazio passa da partite determinanti come con il Lecce: ci poteva essere un rimbalzo emotivo dal derby, ma la vittoria di misura è la quinta consecutiva tra campionato e Coppa Italia. È la continuità finora mai avuta quest’anno: con la firma di Felipe Anderson nella ripresa (assistito alla grande da Luis Alberto) la squadra di Sarri attualmente sembra la candidata più accreditata per il quarto posto.

L’Atalanta, a quota 33 come la Lazio, come gli altri nerazzurri mette a segno una cinquina e schianta un Frosinone in palese difficoltà. Cinque gol, cinque marcatori diversi e slancio mantenuto per la banda di Gasperini dopo aver espugnato San Siro nell’infrasettimanale di Coppa Italia. Le certezze si chiamano Koopmeiners e De Ketelaere, i principali protagonisti del 3-0 iniziale dopo appena 14 minuti.

Il Napoli rialza la testa nel derby campano e lo fa all’ultimo respiro. Al Maradona una partita manifesto delle difficoltà attuali degli azzurri, anche contro l’ultima in classifica. Candreva, con l’ennesima perla stagionale, manda avanti i granata alla mezz’ora ed è una sciocchezza di Fazio in area a semplificare le cose già allo scadere del primo tempo. La freddezza di Politano consente a Mazzarri di effettuare un sorpasso più facile nella ripresa. Ma in questo momento della stagione niente è semplice per il Napoli, e quando si accende Kvaratskhelia è un grande Ochoa a negare il 2-1. Al 96’ è Rrahmani a centro area a far esplodere l’ex San Paolo e a ridare ossigeno all’ambiente napoletano.

Centrogruppo: bene Verona e Cagliari, male Empoli e Frosinone

Se Genoa e Torino non si fanno male e continuano serenamente la loro corsa di metà classifica, lo scontro diretto nella nebbia del Bentegodi dà uno sprint importante all’Hellas Verona e mette sott’acqua l’Empoli, con Aurelio Andreazzoli che paga il 2-1 subito con l’esonero. Ora toccherà a Davide Nicola a salvare miracolosamente i toscani come fatto in passato a Crotone e Salerno.

Passo in avanti enorme per il Cagliari, che all’Unipol Domus vince nella maniera preferita di Ranieri, ossia in rimonta ma senza arrivare ai minuti finali. Nonostante lo svantaggio di Orsolini, arriva il pari già alla mezz’ora con Petagna (dedica speciale per lui) e poi i sardi spingono trovando l’autogol di Calafiori a 20 dalla fine, non rischiando nulla fino al triplice fischio. Pesante battuta d’arresto per il Frosinone, che perde male con l’Atalanta ed ora è solamente a +2 dalla zona rossa: sono sei sconfitte nelle ultime sei per Di Francesco.