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L’antisemitismo dilaga: omicidi in Usa, e quel cartello a Milano…

Una merceria meneghina scrive che “gli israeliani sionisti non sono benvoluti”, a Washington assassinati due dipendenti dell’Ambasciata di Tel Aviv: e Netanyahu accusa (non a torto) l’Occidente

Messaggio a Roma contro il moderno antisemitismo in occasione del Giorno della memoria 2025

Messaggio a Roma contro il moderno antisemitismo in occasione del Giorno della memoria 2025 (immagine dalla pagina Facebook del Progetto Dreyfus)

Uno dei paradossali effetti dell’odioso massacro perpetrato il 7 ottobre 2023 da Hamas, e della conseguente reazione di Israele, è la recrudescenza dell’antisemitismo. Il cui dilagare, ormai, fa meno notizia delle inquietanti forme che sta assumendo nell’indifferenza (quasi) generale. Soprattutto di quanti straparlano quotidianamente contro un inesistente fascismo di ritorno, mentre chiudono volentieri occhi e orecchi davanti agli ignobili echi dell’Olocausto.

Messaggio a Roma contro il moderno antisemitismo in occasione del Giorno della memoria 2025
Messaggio a Roma contro il moderno antisemitismo in occasione del Giorno della memoria 2025 (immagine dalla pagina Facebook del Progetto Dreyfus)

Il dilagare dell’antisemitismo

Israeliani sionisti non sono benvoluti qua”. È il contenuto di un vergognoso cartello esposto in ebraico sulla vetrina di una merceria a Milano. Lo ha denunciato, come riporta TGCom24, Roberto Della Rocca, membro della Camera di Commercio Israele-Italia, che ha condiviso la foto via social.

Cartello antisemita all’ingresso di un negozio a Milano. Antisemitismo
Cartello antisemita all’ingresso di un negozio a Milano (immagine dalla pagina Facebook di Roberto Della Rocca)

Di colpo, sembra quasi di essere nuovamente nell’oscuro passato in cui si potevano leggere assurdi avvisi quali “Vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani”. O di ritrovarsi catapultati ne La vita è bella, ad ascoltare il modo agrodolce in cui il personaggio di Roberto Benigni cerca di confortare il figlio. Dicendogli che, per par condicio, dall’indomani loro avrebbero affisso fuori dal proprio negozio la scritta: “Vietato l’ingresso ai ragni e ai visigoti”.

Il non minus ultra, però, è stato l’attentato compiuto a Washington, come riferisce l’ANSA, al delirante grido di “Palestina libera!”. E costato la vita a due giovani dipendenti dell’Ambasciata biancoblu che, aggiunge il Corsera, erano appena usciti dal Capital Jewish Museum.

Il j’accuse di Netanyahu

Questo barbaro omicidio «è il frutto della selvaggia istigazione» e delle «calunnie sanguinose contro Israele» il j’accuse, scrive Rai News, del Premier locale Benjamin Netanyahu. Che ha chiamato in causa direttamente «i leader di Francia, Gran Bretagna, Canada» per aver chiesto di «creare uno Stato palestinese» e cessare l’offensiva militare a Gaza. Istanze per cui, non a caso, come rileva l’Adnkronos Emmanuel Macron, Keir Starmer e Mark Carney hanno ricevuto la gratitudine del movimento jihadista.

Ma non solo: come ricorda France 24, il Primo Ministro britannico aveva già sospeso i negoziati per un’intesa di libero scambio con lo Stato ebraico. Con cui l’Unione Europea, dal canto suo, ha in vigore un Accordo di Associazione di cui l’Alto Rappresentante Kaja Kallas ha ora annunciato la revisione.

Kaja Kallas
Kaja Kallas (immagine dalla sua pagina Facebook)

C’è, insomma, una sorta di gravissimo antisemitismo istituzionale che ultimamente pare serpeggiare per un Occidente dalla memoria sempre più corta. E che invece dovrebbe tenere bene a mente la lezione che Marco Rubio, attuale Segretario di Stato Usa, impartì nel novembre 2023 a un’attivista pro-Pal. «Penso che sia orripilante» che bambini e civili vengano uccisi ogni giorno, «è terribile e penso che la colpa sia al 100% di Hamas».

A troppi, infatti, sembra sfuggire che Tel Aviv sta conducendo una guerra per la propria sopravvivenza avviata da un’organizzazione terroristica. E mettere le vittime sullo stesso piano dei carnefici è semplicemente privo di qualsivoglia logica o senso.