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Il “fascismo democratico” esiste: però è il neocolonialismo

I radical chic lanciano allarmi ridicoli, e non si accorgono che il vero totalitarismo è la pretesa di superiorità dell’Occidente: il caso Tunisia docet, ed è solo l’esempio più recente

Allarme su un inesistente “fascismo democratico”

Allarme su un inesistente “fascismo democratico” (© Alisdare Hickson / Wikimedia Commons)

L’ultima trovata degli intellò nostrani si chiama “fascismo democratico”. Un ossimoro che dovrebbe indicare il ritorno di una dittatura morta e sepolta da oltre ottant’anni, però in modo meno cruento, attraverso il consenso degli elettori. L’aspetto paradossale è che una forma di moderno totalitarismo soft esiste senz’altro: ma non ha nulla a che vedere col ridicolo allarmismo dei radical chic.

Allarme su un inesistente “fascismo democratico”
Allarme su un inesistente “fascismo democratico” (© Alisdare Hickson via Wikimedia Commons)

Un allarmismo ridicolo

«Il nuovo fascismo si serve dei percorsi democratici, prima di arrivare a forzarli». Così parlò, come riporta Il Giornale, Michela Murgia, che ormai si è definitivamente specializzata nella Reductio ad Ducem di chiunque osi divergere dal pensiero unico dominante.

Michela Murgia
Michela Murgia (© Radio Radicale via Wikimedia Commons)

Trattandosi di un’appendice del politically correct non meriterebbe che indifferenza, se non fosse per un particolare che rende la questione, se possibile, ancora più assurda. È il fatto che, mentre perseverava nel gridare Al lupo!, la scrittrice non si è accorta che il lupo è arrivato veramente, però con fattezze completamente diverse.

Basta politically correct
Basta politically correct (© Wikipedista DeeMusil via Wikimedia Commons)

Il “fascismo democratico” dell’epoca contemporanea ha infatti preso la forma di un neocolonialismo istituzionalizzato che ultimamente, solo per citare l’esempio più recente, ha colpito la Tunisia. Paese in profonda crisi economica, che in teoria dovrebbe ricevere dal Fondo Monetario Internazionale un prestito da 1,9 miliardi di dollari, sponsorizzato anche dalla Ue. Tuttavia, questa linea di credito è stata congelata perché subordinata a riforme “lacrime e sangue” che il Governo locale non ha alcuna intenzione di attuare. Nonché al ripristino dei valori democratici sospesi da quando, nel 2021, il Presidente Kaïs Saïed ha sciolto il Parlamento arrogandosi pieni poteri.

Sede dell'FMI a Washington, fascismo democratico
Sede dell’FMI a Washington (© Libreria del Congresso via Wikimedia Commons)

Poco importa che, come precisa Rai News, l’uomo solo al comando piaccia a una larga parte dei Tunisini. O che un quinto dell’intera popolazione riesca a sopravvivere solo grazie ai sussidi statali che i due terzi della famigerata trojka pretendono di veder ridimensionati.

Kaïs Saïed
Kaïs Saïed (© Houcemmzoughi via Wikimedia Commons)

Solo che, nel caso specifico, non solo Tunisi rifiuta ogni diktat, ma sta anche ignobilmente sfruttando i migranti come merce di scambio. Da cui la doppia missione in loco del Premier Giorgia Meloni, la seconda insieme all’omologo olandese Mark Rutte e Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea.

Il vero “fascismo democratico” è il neocolonialismo

D’altronde, qual è la differenza rispetto a ingerenze precedenti di cui noi stessi avevamo già dato conto? Come quando gli Usa avevano condizionato il sostegno allo sviluppo in Africa alla diffusione di aborto e gender (esecratissimi nel Continente Nero). O avevano minacciato ritorsioni economiche contro l’Uganda se il Presidente Yoweri Museveni avesse promulgato una legge anti-Lgbt sostenuta però dalla stragrande maggioranza dei cittadini.

Yoweri Museveni
Yoweri Museveni (© Foreign, Commonwealth and Development Office via Wikimedia Commons)

Alla base di questi ricatti c’è sempre la pretesa di superiorità di un Occidente che avrà pure perso il pelo, ma non il vizio. Una Weltanschauung di cui perfino la gauche caviar potrebbe rendersi conto, se solo avesse l’accortezza di togliersi i paraocchi dell’ideologia. Peccato che, quando il saggio indica la luna, gli intelliggenti con-due-gi guardino il dito.