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“Io salvo il pianeta”, Caroselli: “Serve un cambio di passo o andremo verso punto di non ritorno”

Il noto volto Rai e meteorologo, Guido Caroselli, ci presenta il suo ultimo libro scritto insieme alla giornalista Raffaella Costa

Guido Caroselli (Facebook)

Guido Caroselli (Facebook)

“Io salvo il Pianeta, 100 (+1) buone azioni quotidiane che ognuno di noi può fare per la Terra” è il nuovo libro scritto da Guido Caroselli, insieme a Raffaella Costa, che riflette sull’ecosistema globale, illustrando molte “buone azioni” per salvare il pianeta, che ciascuno di noi può mettere in pratica tutti i giorni.

Il noto volto Rai e celebre meteorologo è intervenuto in esclusiva al nostro giornale, presentandoci la sua opera: “Il libro è diviso in due parti” spiega Caroselli. “La prima, curata da me, è una panoramica che spiega quali sono i problemi di oggi, del nostro pianeta e dei suoi abitanti. Sono quindi elencati i vari problemi: quello demografico, economico, alimentare, idrico e soprattutto relativo al cambiamento climatico.

La seconda parte, più robusta come numero di pagine e molto ben disegnata, consta di 100+1 schede su quello che ciascuno di noi può fare per aiutare a frenare questa corsa verso un punto che potrebbe essere di non ritorno. Quindi quelle piccole azioni quotidiane che però aiutano a conservare uno stato di salute del pianeta e di conseguenza anche noi stessi”.

Realisticamente è possibile salvare il pianeta solo con gesti quotidiani o servono misure politiche dall’alto?

“Penso che servano entrambi gli interventi: sia dall’alto che dal basso. Dal basso siamo noi con queste piccole azioni e soprattutto direi con la coscienza dei problemi che dobbiamo affrontare. Un passaparola, un’educazione attraverso la scuola da una parte per i più giovani, e attraverso i media per gli adulti. Questo è molto importante. Dall’altro sono necessarie delle decisioni stringenti: provvedimenti in grado di far impegnare i Paesi della Terra a rispettare entro certi limiti prefissati affinché non continuiamo su questo percorso che certamente ci porterà verso un punto di non ritorno”.

Io salvo il pianeta - Caroselli
Io salvo il pianeta – Caroselli

L’idea di “etica ambientale” oggi appartiene maggiormente ai giovani?

“Credo di sì, per due motivi: gli adulti sono immersi, in certi casi fino al collo, nei loro problemi economici, e sono più preoccupati delle guerre, delle epidemie… i giovani invece sono più liberi con la loro coscienza e con la loro testa. E poi sono consapevoli che il futuro appartiene a loro e che saranno loro a dover affrontare tutti questi problemi. Quindi sono più efficaci secondo me nell’aver dentro di loro questa coscienza etica per l’ambiente”.

“Anche il nucleare può aiutare di fronte a problemi energetici stringenti”

“Il tema del nucleare fino a poco tempo fa era un tabù. Soprattutto per l’opinione pubblica che ricordava bene il disastro di Chernobyl e quello in Giappone. Successivamente, anche attraverso un referendum, si era scartata del tutto l’idea del nucleare. Ora, siccome siamo di fronte a problemi stringenti di risorse energetiche anche il nucleare può aiutare.

Però attenzione: anche se viene definito di ultima generazione e più sicuro, esso comporta comunque un rischio. Stiamo parlando del nucleare della scissione: quando l’atomo un po’ più pesante viene spaccato in atomi più leggeri, ad esempio da Elio a Idrogeno. Questo comporta dei rischi, anche se minimi, ma così pesanti da far riflettere la gente.

Invece il futuro è rappresentato dal nucleare dalla fusione: unire atomi più leggeri per arrivare ad atomi più pesanti, che è la reazione che avviene poi all’interno del Sole. Questa fonte di energia, molto più vantaggiosa e di gran lunga meno rischiosa rispetto a quella della scissione, è in fase di studio e di sperimentazione (alcuni di questi sono molto avanti anche grazie all’Italia). Però prima che questa energia si renda disponibile ci vorrà ancora tanto, non prima del 2050“.

Scenari futuri

“Al momento dobbiamo cercare di rimediare a questa situazione così grave creata dall’impasse energetico con la Russia. Dobbiamo arrivare gradualmente a sbloccare tutti i vincoli burocratici per far arrivare presto alle energie rinnovabili: soprattutto il sole e il vento. E questo è il nostro obiettivo e dobbiamo puntare dritti verso quella direzione.

Ma siccome questa transizione comporta anche un po’ di tempo e una certa trasformazione degli apparati per trasformare quest’energia, nel frattempo dobbiamo cercare di pescare un po’ di energia, gas e carbone da altri Paesi. E qui c’è un problema perché questi ‘altri Paesi’ sono quasi tutti politicamente instabili, quindi può succedere anche che un domani si presenti qualche problema. Poi c’è anche un’altra strada che è quella di cercare di avere energia dal nostro stesso territorio. Per esempio si parla di gas sul fondale dell’Adriatico, non dimenticandoci del petrolio che si trova nel sottosuolo della Basilicata“.