Prima pagina » Interviste » Intervista a Silvia Cestra “Lasciati andare… è tempo di giocare”

Intervista a Silvia Cestra “Lasciati andare… è tempo di giocare”

Intervista a Silvia Cestra per il suo primo libro: “Lasciati andare… è tempo di giocare”, una guida soprattutto per conoscere l’arte dei Tarocchi

Intervista a Silvia Cestra

Silvia Cestra

È uscito nelle librerie e negli stores online “Lasciati andare… è tempo di giocare”, il primo libro di Silvia Cestra, una guida soprattutto per i più giovani per conoscere l’arte dei Tarocchi. Ad accompagnare il volume, un mazzo con 78 carte di Tarocchi (arcani maggiori e arcani minori) disegnato interamente dall’autrice, grazie alla conoscenza con il pittore veronese Luigi Scapini.

D: Da dove nasce la sua passione per il mondo della magia?

R: Fin dall’infanzia ricordo una grande curiosità verso la magia. Spesso giocavo da sola, mi divertivo a creare piccole cose, storie, per poi animarle con la mia fantasia. Ho ritrovato scatoline con immagini degli antichi egizi, simboli come il sole o altri oggetti che custodivo gelosamente. Ho ascoltato molti racconti riguardo alla mia nonna paterna, che praticava la magia bianca della tradizione contadina. Della bisnonna materna siciliana dell’alta borghesia e la sua magia ne so praticamente nulla, ma il suo influsso si fa sentire! E’ una tradizione che ritroviamo ancora nella tradizione in vari posti d’Italia, come in Sardegna, Sicilia e mi affascina molto. Dopo la nascita di mio figlio ho cominciato a sentire il richiamo verso la spiritualità e la magia sempre più forti.

Incontrai una medium con la quale feci un primo seminario sulla scrittura automatica. La incontrai nell’albergo dove ero per lavoro e casualmente faceva una sua presentazione lì. Anche questa è magia, legge d’attrazione, qualcuno le chiama coincidenze, ma sono appuntamenti con la vita ai quali non si può mancare. Ho sperimentato rituali secondo varie tradizioni. Nella studio della Cabala ho avuto modo di leggere anche testi della Magia della Golden Dawn o altri trattati esoterici. E’ un mondo molto ricco di contenuti originali e antichi che non hanno perso la loro contemporaneità anche ai nostri giorni. La magia va usata con il cuore e con molta attenzione. Studiando angeli, tarocchi, temi natali e sperimentandoli sul campo rispondendo alle richieste di alcuni amici ho notato che esiste dietro a questo mondo, fin dall’antichità, una grande magia.

Connessioni, corrispondenze, linee invisibili, missioni di vite legate ad un filo, l’una all’altra facenti parte di un sistema unico e speciale (si vede nel mio tarocco il mondo).  Ad ognuno il suo ed è incredibile esserne osservatori. Impegnarmi nel disegno del tarocco, dei 78 giocotarocchi, più la copertina è stata la mia magia personale. La magia del bambino che disegna secondo il suo sentire, disegni semplici dai colori sgargianti, giocotarocchi canalizzati durante quei momenti di silenzio, spesso notturni. Utilizzandoli nelle letture o  psico-letture, si apre un campo elettromagnetico in cui arrivano alcune informazioni. Da un piano akashico o da chissà dove… E’ sorprendente, è una grande responsabilità.

Come terapeuta delle discipline del benessere a 360° durante le letture percepisco risposte che sono d’aiuto, consiglio, input per il massimo bene delle persone che mi richiedono una consulenza, “Solo cose belle” o quelle meno belle filtrate dal cuore, dall’empatia e dall’indole curandera. Il libero arbitrio appartiene a tutti noi e nessuno ha la verità in tasca! Per questo consiglio ad ognuno di ascoltare la propria magia personale che è dentro di noi, sempre e comunque. Va solamente ricordata e accesa.E’ importante  “Avoir confiance en propre vie!” Così mi ripeteva spesso una maestra francese. Il mio tarocco dell’Innamorato è l’uomo nella stella a cinque punte, simbolo magico per eccellenza, il suo cuore pulsa  e ha fede nella sua stella guida  e nella propria vita!

D: Come mai la scelta del nome del suo ultimo testo “Lasciati andare….è tempo di giocare”?

R: Essendo cresciuta con un forte senso di responsabilità, ho sempre cercato di fare le cose fatte bene. A scuola primeggiavo e a casa ero la donnina che si dava da fare. Giocavo ben poco e mi prendevo troppo sul serio. Nel tempo ho imparato che questo atteggiamento non mi permetteva di vivere con leggerezza la vita. La mia mente indicava sempre la via corretta, ma era la scelta più giusta per me? il motto è diventato lasciati andare, essere nel flusso, vivere la vita giorno per giorno senza l’aspettativa della perfezione a tutti i costi. Sicuramente la vita stessa, l’esperienza con una famiglia mi ha fatto capire che la via più leggera e giocosa, ma non per questo superficiale, fosse la cosa migliore. Osservando mio figlio da piccolo, mentre giocava, ho imparato molto.

Ho incontrato maestri da tutto il mondo e devo dire che per me ha fatto la differenza vivere l’esperienza con insegnanti di crescita personale e spirituale che hanno condiviso le loro conoscenze anche con un approccio giocoso. Il gioco-tarocco come l’ho chiamato io, l’ho vissuto proprio come una gioiosa avventura con i vari personaggi e simboli incontrati nel disegnarli. Proprio come una bimba mi sono lasciata andare ed ho giocato con loro. Quindi quale titolo migliore?

D: Dopo aver studiato Cabala, seguito corsi di tecniche di riequilibrio energetico con l’uso delle lettere ebraiche, corsi di Astrologia, Tarocchi e aggiornamenti per formatori Water of Siloe (acque vibrazionali) con l’insegnante Marco Marini, arriva anche la passione per il teatro…le va di raccontarci questa sua esperienza? E quanto ha influito sulla sua formazione?

R: Ho lavorato in una compagnia teatrale amatoriale prima dei trent’anni. Quello che spesso ripeto è che avendo una natura introversa, la pallavolo ed il teatro mi hanno aiutata ad uscire dal guscio. Se incontrate qualcuno e gli chiedete di me, se sono timida, si faranno una bella risata .”Chi Silvia?” Avere davanti una platea, anche con 800 persone, lavorare gomito a gomito con attori professionisti sicuramente ha dato i suoi effetti “collaterali”. Ho imparato a superare i miei limiti, sia nell’espressione del corpo, che nella comunicazione verbale e non. Interessante imparare a calarsi nei personaggi, provare una certa empatia per loro e sentirne i pensieri più profondi. Ho lavorato con le maschere, con il burlesque.

Ho partecipato a laboratori emozionali anche recentemente e la mia passione per il teatro è veramente grande. E’ un percorso personale importante, mi ha permesso di conoscermi più a fondo e di mettermi in gioco, senza più timori. Mi capita spesso di essere al centro dell’attenzione e di confrontarmi con più persone e non vi nego che pure l’aspetto autoironico interviene e le persone mi seguono divertendosi! Ah ho un debole per le barzellette!

Vado spesso a teatro, ho anche un’abbonamento stagionale annuo e penso che assistere agli spettacoli in prima persona, sia una grande fortuna. Ritengo che l’arte, la creatività, in tutte le sue forme e manifestazioni, sia sperimentata personalmente che osservata, sia il modo migliore per crescere, affinare la propria sensibilità e incontrare sè stessi e il mondo. Comunque è un viaggio fantastico!

D:  Ha visitato molti paesi nel Mondo, posti energeticamente e spiritualmente importanti per la sua crescita personale, come in Egitto, Messico, Perù, Isola di Pasqua, Siberia, India, Tibet, Cambogia, Laos. In quale posto tornerebbe volentieri? E dove,  invece, desidererebbe andare?

R:Ognuno dei posti che ho visitato ha lasciato un profondo segno dentro di me. Viaggi non turistici, spesso con gruppi di studio, ricercatori spirituali e non. Tornerei sicuramente in Siberia. Mi ha affascinato ed ho vissuto un’esperienza individuale molto forte. Nei giorni di permanenza ho conosciuto diversi sciamani, uomini e donne con un’energia incredibile. Raccontano che lo sciamanesimo sia nato sull’isola Olkhon, isola sul lago Baikal. Quando sono stata lì il lago era ghiacciato. Ho partecipato ad un rituale su una roccia sacra, anche per gli indiani d’America, fino a qualche anno fa non accessibile a donne e bambini.

Spesso ero sola, una mattina all’alba ho preso un tamburo acquistato da una sciamana locale molto potente, vodka, thè e tabacco, seguita da un cane lupo. Arrivata alla roccia sacra, luogo isolato, ho ripetuto il rito di ringraziamento agli spiriti del luogo. E’ stato incredibile quello che è accaduto alla fine. Due uomini anziani, sicuramente i guardiani del luogo, spuntati all’orizzonte, mi sono venuti incontro. Hanno ripetuto fedelmente il suono breve del tamburo che avevo ritmato ed uno di loro m’ha dato della sciamanski…era una parolaccia?

Ah! Emozionante a dir poco…perdermi sulle acque ghiacciate e avvertire il magnetismo del luogo, bellissimo!Probabilmente desidererei tornare nella zona dell’Altaj, sempre in Siberia. Ho altre mete ancora mai raggiunte come il monte Uluru in Australia e il monte Shasta in California. La curiosità di sperimentare le energie di alcuni luoghi è molto grande.  E’ come se andassi a riprendere piccoli pezzi di me e finalmente riabbracciare culture, luoghi e tradizioni che porto nella memoria. Incontrare occhi di persone sconosciute in ogni luogo della Terra e sentire un’appartenenza che va oltre l’immaginato lascia senza parole! 

Lascia un commento