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5G, virus e umani, quali correlazioni? L’intervista a Gianumberto Accinelli

5G e virus, possiamo conviverci? Ne abbiamo parlarto con l’entomologo, scienziato, divulgatore e scrittore Gianumberto Accinelli

Gianumberto Accinelli

Gianumberto Accinelli

Gianumberto Accinelli, entomologo, presentatore e divulgatore scientifico in Tv e radio, ma anche scrittore, autore de “La meravigliosa vita delle farfalle” e “I fili invisibili della natura”. Quest’ultimo testo uscito anche in Germania, Spagna e perfino in Cina. Abbiamo parlato con lui dello spinoso argomento 5G e della relazione umana con i virus.

Ci sono evidenze scientifiche di correlazione tra morie di insetti o anomalie nel loro comportamento e 5G? In Inghilterra ci sono persone che credono che il Covid-19 e 5G siano legati.

“Sul 5G non ho nulla da dire, la scienza sta lavorando ma per ora ci sono solo osservazioni e non teorie. C’è molta differenza tra osservazione e teoria. La scienza è quella disciplina che ha l’opportunità di lavorare con un metodo efficace e democratico: quello della sperimentazione e della verifica. Con questo non dico di essere favorevole a questa nuova tecnologia, ma solo che non ci sono ancora elementi comprovati per decidere di non utilizzarla. Ho fiducia nella scienza, se emergeranno dati su queste osservazioni ne prenderemo atto”.

Novità scientifiche e reazioni

“Vorrei però fare un’osservazione generale sulle nuove tecnologie e il loro modo di essere accolte sia nella comunità scientifica sia nell’opinione pubblica: spesso le innovazioni scientifiche e tecnologiche scatenano delle reazioni molto forti, sia di entusiasmo, sia di rifiuto. Pensiamo ad esempio ai trapianti di organi nel Novecento, ci fu scandalo e orrore. O quando Jenner inventò il primo vaccino e venne deriso, quando Darwin teorizzò la selezione naturale, lo stesso. Insomma le innovazioni destano reazioni emotive. Gli insetticidi sono stati per certi versi un’innovazione straordinaria che ci ha traghettati da un epoca rurale e di morte precoce in un’epoca più ricca e più egualitaria. Anche i figli di contadini potevano mangiare bene e studiare. Ma nel lungo periodo hanno creato anche danni.

Lo stesso per il petrolio e la plastica, il materiale perfetto di cui ora non sappiamo liberarci. In America gli Ogm per esempio sono stati messi a regime senza troppi controlli e quello non è stato affatto un atteggiamento scientifico e prudente verso la salute delle persone. L’Europa è stata più responsabile e non per motivi ideologici, ma per ragioni di cautela scientifica. Per il rapporto tra insetti e 5G come tra 5G e virus userei queste prudenze”.

Questa pandemia, come scrive David Quammen (video), autore del best seller “Spillover”, è un fatto ecologico e biologico prima che medico e sanitario. E ci ha mostrato la profonda e capillare correlazione dell’uomo con tutti gli ecosistemi del pianeta.

Ci ha messi brutalmente davanti al fatto che non si possono evitare le conseguenze di uno sfruttamento scellerato delle risorse e la manipolazione intensiva degli habitat.

“Sono assolutamente d’accordo con questa visione. I virus sono spesso passivi, non hanno neppure ali o spore, e in particolare questo virus non è certo venuto a cercarci. Se un microrganismo se ne sta in un pipistrello nella foresta remota è innocuo, finché non entriamo nella sua sfera di vita. Questo coronavirus a RNA ha una velocità di mutamento incredibile e quindi deturpando l’ambiente lo abbiamo indotto a mutare ancora più velocemente per reagire al nostro sistema immunitario.

I virus nella storia

Uno dei momenti critici per l’uomo nella storia è stato quando è diventato allevatore: il contatto con i virus degli animali lo ha reso un ospite di quei microrganismi per i quali l’uomo non era preparato in termini di immunità. Qualcosa di simile è accaduto quando noi europei siamo andati in America e abbiamo portato malattie che lì non erano presenti e per cui quei popoli non erano preparati. Noi eravamo immuni proprio per via dell’allevamento moderno”.

Virus e batteri inoltre vivono nel nostro corpo, coabitano con il nostro sistema immunitario.

“Pensi che in un litro di acqua marina ci sono più virus che esseri umani sulla terra. Nel nostro organismo il 75% del microbioma è virale. Il numero di cellule che costituisce un essere umano è 10 alla 14, il numero di cellule batteriche è lo stesso. Noi siamo un ecosistema e siamo sani finché il nostro sistema immunitario regola la biodiversità del nostro corpo”.

Su 5G e virus non sappiamo molto, ma sappiamo quello che da sempre ci insegna la filosofia antica: il nostro organismo e l’ambiente funzionano in simbiosi, microcosmo e macrocosmo si specchiano l’uno nell’altro.

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