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Interessi: come si calcolano sui prestiti

La Banca Centrale Europea è strettamente collegata ai tassi di interesse e le sue scelte ricadono, ovviamente, anche sul mercato dei prestiti

Donna seduta davanti a un computer

Quando decidiamo di chiedere un prestito, uno dei fattori più importanti da valutare è sicuramente il tasso di interesse, che ci aiuta ad avere un valore reale dei costi complessivi da affrontare.

Ma che cosa sono gli interessi? Sono la cifra che il debitore dovrà pagare per usufruire del credito che l’ente bancario ha messo a sua disposizione. Per scegliere i migliori prestiti personali è da qui che si deve partire, in modo da avere una precisa overview su tutto.

Per calcolare gli interessi bisogna tenere a mente tre elementi: il capitale che ci è stato prestato, la durata del finanziamento e ovviamente il tasso che viene applicato. Ma facciamo un piccolo esempio per rendere più chiare le cose, poniamo il caso che il prestito erogato ammonti a 10.000 € da rimborsare entro un anno e che il tasso d’interessi sia del 3%. Con un rapido calcolo, ci rendiamo subito conto che il totale da restituire al creditore sarà una cifra di 300 €. Ovviamente, se il rimborso della cifra avvenisse in 2 anni, allora il tasso di interesse raddoppierà, posizionandosi sui 600 € e via dicendo. È quindi molto facile comprendere che gli interessi aumentano man mano che aumentano anche gli anni che impieghiamo per la restituzione del prestito.

Tasso di interesse, come trovare quello più conveniente

Come fare a capire se il tasso di interesse applicato ci conviene davvero? Si tratta di un’operazione molto semplice e veloce, infatti, basterà consultare le tabelle dei tassi soglia che sono pubblicate, e aggiornate ogni tre mesi, dalla Banca d’Italia. In questo modo, verificheremo subito se sono coerenti con quanto rivelano i valori medi di mercato. Quando vengono rilevati tassi di interesse sproporzionati rispetto a quanto scritto in tabella (che, ricordiamo, per legge, deve essere esposta anche sul sito web e negli uffici degli enti finanziatori), allora, vuol dire che siamo di fronte a un’illegalità, un’usura che è sempre bene denunciare e allontanare da noi.

Tassi di interesse e BCE

La BCE, la Banca Centrale Europea, è strettamente collegata ai tassi di interesse e le sue scelte ricadono, ovviamente, anche sul mercato dei prestiti. Il mandato di questo importante ente è di mantenere stabili i prezzi, che, quando crescono in maniera troppo veloce, facendo lievitare l’inflazione, possono causare diversi problemi. È quello che si sta verificando in questo periodo, per tale motivo il Consiglio direttivo della BCE ha innalzato i tassi di interesse per la prima volta dopo 11 anni. Innalzare i tassi di interesse infatti porta l’inflazione al 2% nel medio periodo. Com’è noto, non è la BCE a fissare i tassi di interesse: sono tanti i fattori che li influenzano, come domanda e offerta di credito, quindi la quantità di denaro che i privati e le imprese stanno investendo in un dato momento storico e la somma di credito disponibile. Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea decide in merito ai tassi d’interesse ogni sei settimane e lavora perché i prezzi siano stabili.