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Inter-Lazio, prevalgono i rimpianti per l’occasione persa

La Lazio ha dimostrato di poter lottare per il terzo posto ma il poco cinismo le sta costando troppi punti

Il pareggio subito in rimonta a San Siro lascia per forza di cose l'amaro in bocca ai tifosi della Lazio ma sicuramente anche al tecnico e ai giocatori, che hanno cercato di mascherarlo, parzialmente, con la convinzione che la squadra può lottare per il terzo posto. Cosa, almeno sino a quanto visto sinora, sicuramente vera ma che apre a dei rimpianti su alcuni punti persi per strada che a fine stagione potrebbero rivelarsi determinanti. Del resto, l'ambiente laziale è ormai consapevole di questo rischio, dopo le qualificazioni Champions sfumate sul filo di lana sotto la guida di Edy Reja.

Il gruppo di Pioli, al Meazza ha dimostrato di avere consapevolezza dei propri mezzi ma, come accaduto già in altre partite, è mancato il colpo del ko e una differenza di prestazioni tra primo e secondo tempo. L'allenatore, ai microfoni di Sky, ha dichiarato che "non si è spenta la luce ma è stata l'Inter che ha attaccato molto". Il suo sguardo al fischio finale di Tagliavento, però, raccontava di una certa delusione per i tre punti sfumati, tanto è vero che il tecnico parmigiano ha ammesso: "Ci siamo abbassati troppo".

In sostanza, il bilancio della trasferta meneghina della Lazio è agrodolce. Tra le note positive l'esplosione – verrebbe da dire definitiva – di Felipe Anderson, sempre più ispirato e in fiducia che sta finalmente giustificando le referenze con le quali è stato accompagnato al suo arrivo a Roma. E in generale, c'è stata la conferma che la Lazio se la può giocare con tutti, Juventus esclusa probabilmente, visto come è finito lo scontro all'Olimpico. Ma è proprio qui che iniziano i rimpianti: il gruppo delle pretendenti al terzo posto viaggia a corrente alternata e sarebbe stato importante approfittarne, dal momento che gli uomini di Pioli hanno mostrato sprazzi di ottimo calcio, in grado di mettere in difficoltà gli avversari. Ma spesso è mancato il cosiddetto "killer instinct" nello sbloccare o chiudere la partita: basti pensare alle trasferte di Genoa, Empoli e di Verona ma anche alla sofferenza con Cagliari e Sassuolo, che stavano per pareggiare dopo una partita interamente dominata dai biancocelesti.

Verrebbe da dire che al termine della prima delle cinque partite verità che la attendono, la Lazio è stata rimandata a gennaio all'Olimpico: alla Befana c'è la Sampdoria in casa. Una ghiotta occasione per far punti in uno scontro diretto e aggiustare il bilancio con le dirette concorrenti, visto che gli uomini di Pioli hanno vinto a Firenze ma perso con Milan e Genoa. In un campionato dove i rivali per il terzo posto marciano a velocità ridotta, vincere queste sfide potrebbe valere doppio.

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