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Il jeb di Ballisai conquista il titolo italiano dei pesi leggeri

Palaeventi di Roma: il torinese Ballisai vince titolo italiano dei pesi leggeri contro il pugile di casa Manuel Lancia

E’ stata una serata piena di emozioni quella di venerdì al Palaeventi a Roma, dove la BBT di Davide Buccioni ha organizzato una riunione pugilistica impeccabile per livello tecnico e passione. E’ stata la riprova di un lavoro paziente e a tratti sofferto, che sta dando i suoi frutti.

L’incontro clou ha visto il pugile di casa Manuel Lancia perdere il titolo italiano della categoria pesi leggeri, a favore dello sfidante torinese Balissai che ha meritato l’incoronazione finale tra i fischi di un pubblico incredulo. Come in tutte le cose della vita, la bellezza è nelle sfumature: l’ostilità antisportiva dei sostenitori del giovane Lancia, in fondo nascondeva l’istinto protettivo dei tanti amici di una vita, l’empatia corale per un momento doloroso condiviso. Riprova ne è stato l’applauso liberatorio mentre i due pugili si abbracciavano commossi. Il pugilato è anche questo, basta saperlo guardare, senza preconcetti.

A poco serviranno le parole a rinfrancare l’orgoglio ferito del combattente, ma l’umiltà espressa dal volto di Manuel Lancia dovrebbe essere per lui motivo di grande forza e fiducia in se stesso.

Con le sue leve più lunghe, Balissai ha lavorato già dal primo round con un jeb sinistro da manuale che ha logorato la guardia ben salda dell’avversario, alternando serie al corpo dalla corta distanza. Lancia ha risposto con colpi decisi ma isolati, fino a quell’ottava ripresa che ha segnato irrimediabilmente le sorti dell’incontro.

Gli altri due match professionistici della serata hanno visto due generazioni a confronto della scuderia Buccioni. Prima il giovane Mancinelli, talentuoso ma ancora un tantino acerbo, che ha liquidato in soli due round l’avversario giunto da Bari.

Match più combattuto ed equilibrato, invece, quello di Massimiliano Buccheri, contro il francese Jonathan Bertogné, vinto ai punti dal pugile italiano che ha dimostrato grande sicurezza davanti ad un avversario forse tecnicamente più dotato, ma privo di personalità. Negli anni Buccheri ha acquisito la necessaria maturità per togliersi ancora qualche soddisfazione sui ring d’eccellenza. Micidiale il diretto di rimessa, sempre a bersaglio anche grazie a una notevole mobilità del tronco, a compensare una guardia sinistra praticamente inesistente.

Come tutti i menù che si rispettino, il riepilogo appassionato di questa entusiasmante kermesse pugilistica, finisce con l’aperitivo. Il livello tecnico dei quattro pugili dilettanti che hanno preceduto gli incontri al vertice, ha rappresentato una felice sorpresa per i tanti spettatori, abituati spesso alle gesta coraggiose ma sconclusionate dei neofiti alle prime armi. Lomasto si è imposto su Beltramo dopo tre riprese di scambi intensi. Stesso tenore del match tra Michael Azzarà e Raffaele Bescera in cui il pugile della “Talenti boxe” ha strappato una vittoria con il cuore e con i denti. E’ lui il simbolo di questa serata. Alla richiesta di una foto da mettere in archivio, ha risposto con modestia spontanea: “Ma io non so’ nessuno”. E’ sua l’immagine a corollario di questa bella pagina di pugni e sudore.

Alla prossima.

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