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Inter, Juve, Lazio, Atalanta e l’Europa League: tutte le sentenze europee

Con l’en plein (Milan, Napoli e Roma prime nel girone) in Europa League, si chiude una campagna invernale europea quasi perfetta, macchiata dalla Beneamata, fuori dall’Europa già a dicembre

Conte Champions Europa League

Antonio Conte

Con il bottino di 3 vittorie, 3 pareggi e una – tra l’altro ininfluente – sconfitta, si chiude la fase a gironi di Champions ed Europa League. Sfiorato l’en plein delle 7 qualificazioni su 7, ma l’unica pecca fa molto male.

Inter fuori da tutto: ennesimo fallimento europeo per Conte

E partendo proprio dalla nota stonata, il dato più triste è quello dell’Inter che ha battuto un record: non aveva mai concluso un girone di Champions all’ultimo posto. I nerazzurri erano condannati a vincere e sperare in buone notizie da Madrid, ma il risultato non è arrivato proprio dall’Inter stessa che in 90 minuti, così come quelli dell’andata, non è riuscita a segnare agli ucraini (e pensare che ad agosto, la semifinale di Europa League era finita 5-0).

Inter-Shakhtar Donetsk 0-0, match review

Il legno di Lautaro ad inizio match e la “parata” di Lukaku sul colpo di testa di Sanchez nel finale condannano ancora una volta Conte, che ai risultati sul campo accompagna una sconfitta anche nel post gara, nell’imputare tutto agli arbitri e alla sfortuna. Ora la “condanna” a vincere lo Scudetto per salvare una stagione nata sotto l’ombra di una cattiva stella.

Juventus 5 stelle al Camp Nou: primo posto

Tra le tante belle notizie europee, spicca la prima prova da Juve di questa stagione, clamorosamente corsara a Barcellona. Non bastava vincere per passare prima, occorreva stravincere e così è stato: una prova coraggiosa, concreta, con un CR7 trascinatore di un collettivo che ha reso al massimo, anche dietro, con un quasi 43enne in porta con uno smalto da ragazzino. Per Pirlo il primo capolavoro in panchina ed un primo posto molto importante in ottica ottavi di finale.

Atalanta e Lazio avanti con merito e brividi

Ottavi di finale raggiunti da Atalanta e Lazio, attese da spareggi con la doppia a disposizione. La Dea non si è però limitata a pareggiare, ed espugna, dopo Anfield, anche l’Amsterdam Arena contro un Ajax insidioso ma neutralizzato con una prestazione da Atalanta “buona”, lontana parente di alcune brutte copie viste finora. L’imbucata di Freuler per Muriel al minuto 85 mette la certificazione sulla seconda qualificazione su due partecipazioni. Ennesimo capolavoro di Percassi e Gasperini, che allontana così voci di burrasca nello spogliatoio bergamasco: problemi davvero da grande squadra.

Anche la Lazio passa agli ottavi firmando un risultato ottenuto per l’ultima volta 20 anni fa, quando Simone Inzaghi era in campo a lottare e non ad allenare un’Aquila che però ha sudato le proverbiali 7 camicie. Andata a vanti e poi ripresa due volte, una qualificazione ampiamente meritata è stata messa in serio pericolo dal braccino finale, con la traversa del Brugge nei minuti di recupero come picco estremo di un dramma alla fine solo sfiorato. Lazio avanti e pronta a dar fastidio a chiunque nell’urna di Nyon.

In Europa League 3 italiane prime nel girone

Il Milan dei giovani batte lo Sparta Praga e, con il contemporaneo successo del Celtic sul Lille, conquista anche il primo posto nel girone. Due indizi non possono ancora fare una prova, ma il bel gol di Hauge, fotocopia di quello della settimana scorsa, la dice lunga sulla freschezza che in si ritrova Pioli anche in panchina. Tatarusanu nel recupero blinda i rossoneri che hanno archiviato l’autunno perfetto: in testa sia in campionato che nel girone europeo.

Primato che ha raggiunto pure il Napoli, l’unica delle tre italiane che era ancora a rischio. Un pareggio era sufficiente a qualificarsi, invece un pareggio ha permesso alla squadra di Gattuso anche di passare come prima, dato il tonfo a sorpresa dell’AZ in Croazia sul campo del Rjeka. Contro l’ostica Real Sociedad, nella prima partita ufficiale al “Diego Armando Maradona”, un bel tiro da fuori di Zielinski ha portato il match sui binari giusti, e solo la disperazione dei baschi nel finale ha portato al pari nel recupero, indolore per gli azzurri.

Così come indolore è la sconfitta, la prima in campo europeo, della Roma in terra bulgara. Fonseca a Sofia schiera una formazione ampiamente rimaneggiata, col terzo portiere Boer e diversi giocatori della primavera, ma ciò che ha inciso di più è stato un atteggiamento sufficiente e la controprestazione di coloro che non sempre vengono considerate riserve: come Diawara e Fazio, autori di due leggerezze pesantissime in fase difensiva che hanno causato 3-1 finale. Note positive per i giovanissimi, in particolare il primo gol in giallorosso del classe 2002 Tommaso Milanese.

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