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Infanzia, aspettativa di vita ridotta di 4 anni se si nasce nel Sud Italia

Presentati oggi i dati di “Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia”, diffusi nella Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Bambini in cerchio

In Italia è dimostrato che la povertà e le disuguaglianze hanno inciso sul benessere e sulla salute psicologica dei minori, soprattutto dopo la pandemia. 

I dati

Secondo queste stime un bambino nato a Caltanissetta ha in media 3,7 anni in meno di vita rispetto a uno nato a Firenze. Invece tra la Calabria e la provincia di Bolzano vi è un divario di oltre 12 anni circa qualità della vita. Invece le cose cambiano se si prendono in considerazione solamente le bambine. Qui la forbice si amplia ancora di più, arrivando addirittura ad una differenza di 15 anni in meno in Calabria rispetto al Trentino. 

Save The Children ha lanciato questo allarme alla presentazione della XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia 2022.

1,4 milioni in povertà assoluta

In vista della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 novembre, intitolata “Come stai?”, attraverso l’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, Save The Children spiega quale siano le condizioni di salute dei bambini dal momento della nascita fino all’età adulta: “in Italia sono quasi 1 milione e 400 mila i minori in povertà assoluta e sono poveri anche di salute. Le bambine, i bambini e gli adolescenti colpiti dalle disuguaglianze socioeconomiche, educative e territoriali, ne subiscono l’impatto anche sulla salute e il benessere psico-fisico”.  

Le diverse aspettative di vita

Secondo l’organizzazione nel 2021 l’aspettativa di vita in buona salute per i bambini è di 67,2 anni per le persone nate nella provincia di Bolzano mentre di solo di 54,4 anni se sono nati in Calabria, con una differenza di più di 12 anni. I dati contenuti nel volume ci dicono come l’81,9% dei bambini viva in zone inquinate dalle polveri sottili, il 35,2% dei bambini e il 33,7% delle bambine nella fascia 3-10 è in sovrappeso o obeso. Questo è dato dal fatto che un bambino su 4 non pratica sport.

Inoltre, al giorno d’oggi la povertà alimentare cresce sempre di più e colpisce un bambino su 20 ma ancora oggi la mensa scolastica non è ritenuta un servizio essenziale gratuito per tutti i bambini dai 3 e i 10 anni.

Mancano i dottori

Save the Children ricorda: “la rete sanitaria territoriale è insufficiente, mancano infatti 1400 pediatri ed è crollato il numero dei consultori familiari. Gli effetti peggiorativi della pandemia sono evidenti anche nel crescente disagio mentale di preadolescenti e adolescenti. In 9 regioni italiane oggetto di monitoraggio, i ricoveri per patologia neuropsichiatrica infantile sono cresciuti del 39,5% tra il 2019 e il 2021 (prime due cause, psicosi e disturbi del comportamento alimentare), mentre in tutto il Paese si contano solo 394 posti letto in degenza in questi reparti. Ci sono regioni che non ne hanno neanche uno, come Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta, in Lombardia sono 100. Ma è molto grave anche l’assenza o la carenza di strutture semi residenziali e centri diurni”. 

Prevenzione

Infine, l’organizzazione Save the Children evidenzia come solo il 12% della spesa pubblica per la salute viene impegnato nella medicina di base. La quota principale, pari al 44%, è impiegata per l’assistenza ospedaliera, e solo il 6% di queste risorse sono destinate per i minorenni. Solo nel biennio 2020-2021 le vaccinazioni dei bambini nei loro primi mesi di vita hanno subito una significativa riduzione e si è verificata anche una riduzione delle diagnosi di tumore pediatrico del 33%.