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Indagine Acli Roma: la crisi ha ridotto di oltre la metà il reddito dei romani

Quasi il 60% dei romani ritiene che a causa del reddito ridotto, spenderà molto meno di un anno fa per viaggi, vacanze e ristoranti

Reddito dei romani

Saldi

Reddito dei romani. Una larga fascia della popolazione non potrà permettersi le vacanze. È quanto emerge dai dati raccolti dalle Acli di Roma attraverso le diverse attività messe in campo fin dai primi momenti dell’emergenza sanitaria. Dal segretariato sociale, agli sportelli di ascolto psicologico fino alle attività di reperimento e consegna di pacchi alimentari e kit sanitari. Il dato principale che, trova conferma anche nell’indagine condotta dalla Banca d’Italia, è che la crisi Covid-19 ha ridotto il reddito di oltre la metà degli italiani e dei romani. Un terzo delle famiglie non andrà in vacanza, anche perché ha risparmi per andare avanti solo per altri tre mesi, mentre il 40% dei nuclei è in difficoltà con le rate del mutuo.

Il reddito dei romani dimezzato e per lo svago rimane molto poco

Quasi il 60% invece ritiene che anche quando l’epidemia sarà terminata, spenderà per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri comunque molto meno rispetto a prima del Covid”.

Lo scrive in una nota stampa Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia. “I numeri- aggiunge Borzì- pur nella loro freddezza, servono per mettere nero su bianco quanto viene ascoltato attraverso l’Osservatorio Acli Roma, tra le numerosissime telefonate che arrivano ogni giorno al Segretariato Sociale (attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 13, ai numeri 06-57087025/7051 anche per tutto il mese di agosto), ai vari servizi – a partire dal patronato per l’esigibilità dei diritti – ai progetti e con le iniziative in corso.

L’impegno e il sostegno di Acli Roma

Ogni giorno ascoltiamo e accogliamo persone– spiega- costrette a navigare a vista in questo periodo di grandi insicurezze, per lo più lavoratori con basse tutele e bassi salari, e cassa integrati a cui non rimane molto a fine mese, sicuramente sollevati dalle misure di sostegno delle Istituzioni, che però non sono sufficienti a ridare speranza. Questo, infatti, esige da una parte interventi lungimiranti delle Istituzioni e dall’altra una corresponsabilità di tutta la comunità”. (Com/Ara/ Dire)

*Foto di repertorio

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