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Roma, incidente Boccea: convalidato arresto per il Rom 17enne

Parla il legale dei ragazzi Rom imputati di concorso in omicidio volontario. “In macchina erano in quattro”

Al via l’interrogatorio di garanzia per il 17enne Rom, uno dei due fermati dalla Polizia lo scorso 1 giugno, perché ritenuto colpevole dell’incidente in zona Boccea e quindi accusato di concorso in omicidio volontario insieme al fratello 19enne, avendo causato la morte della 44enne filippina Corazon Abordo e il ferimento di altri 8 passanti. Per il ragazzo è stato convalidato l’arresto nel carcere di Casal del Marmo.

“Stando a quanto riferito fino a questo momento risulta che sia Maddalena che Samuel fossero sul sedile posteriore della vettura. Ovviamente questo è ancora al vaglio degli inquirenti. Con Samuel non ho potuto parlare, per ora c’è un divieto di colloquio col difensore imposto dalla Procura, ho parlato solo con Maddalena che conferma quanto dichiarato dal suocero, anche lui indagato: loro riferiscono che in macchina in totale erano in quattro, non ci sarebbe una quinta persona”. A parlare è l’avvocato Gugliotta, legale di Maddalena e Samuel, quest’ultimo di 19 anni, i due Rom che, oltre al 17enne che si ritiene fosse alla guida, erano nell’auto che mercoledì scorso ha causato il tragico incidente in via Battistini a Roma. L’avvocato è intervenuto questa mattina a Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

“Non sta bene, l’incidente l’ha sconvolta. Lei è molto turbata, la vettura non la guidava lei, quindi salvo la responsabilità che le si vuole attribuire nel procedimento penale non si può sminuire l’impatto che un episodio come questo può avere su una ragazza di 17 anni”, prosegue Gugliotta. “Questa mattina c’è la convalida dell’arresto del minore che sembra guidasse la macchina. Il mio assistito, Samuel, è in attesa della fissazione dell’udienza di convalida. Per Maddalena abbiamo presentato istanza di riesame al Tribunale della libertà. Dovesse il Tribunale accogliere il nostro ricorso, ma le possibilità non sono tante, potrebbe tornare libera nella prossima settimana”. L’imputazione che formula la Procura è quella di “concorso in omicidio volontario” – spiega Gugliotta – “Ovviamente ci sarebbe rispetto alla pena massima lo sconto di un terzo previsto per la minore età. Tuttavia mi auguro che nel corso del procedimento questa imputazione venga modificata perché laddove si ritiene che si tratti di omicidio volontario dobbiamo ritenere la volontarietà del passeggero nel sedile posteriore di determinare un incidente che di fatto è stato causato soltanto dal guidatore della vettura”.

Sulla scelta di Roma Capitale di costituirsi parte civile, annunciata dal sindaco di Roma Ignazio Marino, Gugliotta commenta: “La scelta era quasi obbligata, ovviamente questi signori sono nullatenenti e quindi non credo che sarà possibile arrivare a un risarcimento di natura economica”. La preoccupazione, secondo l’avvocato, riguarda la possibilità che l’etnia di appartenenza dei due ragazzi, posa influenzare o influire sul processo. “Un caso come questo deve destare sicuramente allarme sociale, noi difendiamo il diritto, non il delitto. Sicuramente l’etnia di appartenenza influisce sull’attenzione mediatica che può avere questo caso, sarebbe sciocco non sottolinearlo. La grande attenzione è data soprattutto dall’etnia di appartenenza di questi ragazzi. Certamente, comunque, non nella formulazione del capo d’accusa”.

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