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Inchiesta Angelo Mai, spuntano i bandi europei ‘guidati’

Dalle pagine de Il Messaggero spuntano nuovi particolari: si parla di bandi europei “guidati”

Nell'ormai nota inchiesta sugli intrecci tra politica e i Movimenti di Lotta per la Casa, in cui gli stessi  leader della protesta  premevano su alcuni rappresentanti delle istituizioni (Campidoglio e Regione) affinché rispettassero gli impegni presi con chi a suo tempo gli "aveva fatto la campagna elettorale",  si sta aprendo un ulteriore capitolo della vicenda, che questa volta – come riporta Il Messaggero – sembrerebbe coinvolgere non più esclusivamente il Comune e la Regione, bensì la Comunità Europea.

La Comunità avrebbe dovuto elargire finanziamenti attraverso un bando della Regione, definito dalla stessa Pina Vitale, tra i leader delle occupazioni dell'Angelo Mai e indagata dalla Procura di Roma per il reato di associazione a delinquere, "un bando della regione guidato, teleguidato, con soldi della comunità europea che devono dare via" – come avrebbe dichiarato nella telefonata con una confidente. "Mi hanno chiesto di fare il bando. Lo facciamo come Angelo Mai….so duecento mila euro" – avrebbe continuato. Sarebbe più cauta invece la risposta dell'altro interlocutore: "E' chiaro però bisogna vederlo bene perché non è una cosa…pure scriverlo coi santi crismi". La replica rassicurante della Vitale scioglierebbe ogni dubbio sulla capacità di organizzazione del Comitato per la Casa: "Non è un problema c'è chi lo fa".

Se tali indizi dovessero condurre il Pm Luca Tescaroli, titolare dell'inchiesta, ad evidenziare coinvolgimenti anche con personalità inserite nelle istituzioni europee, la vicenda potrebbe assumere dei connotati  dalla portata ben più ampia.

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