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Il Tribunale Marco Pannella sul Terremoto: Processato lo Stato

All’incontro erano presenti comunità di terremotati dalle regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio

Si è da poco conclusa la prima corte del Tribunale delle libertà Marco Pannella riunitasi presso la sala Zuccari del Senato. Ad introdurre il dibattimento il presidente Carmelo Rinaudo che prende atto della mancanza dello Stato e dei suoi rappresentanti, nonostante l’invito ricevuto. Il presidente legge la testimonianza del sindaco di Teramo che non potendo presenziare, ha inviato i saluti sottolineando la drammatica situazione e il rischio di desertificazione di una città rimasta completamente sola. L'accusa, rappresentata da Giuseppe Rossodivita, legge le contestazioni mosse allo Stato e l'indicazione dei capi d'imputazione, dà così inizio al processo. Il primo teste è il giornalista di Striscia la Notizia, Gianluigi Ghione che conferma come ancora oggi nulla sia cambiato, “abbiamo intervistato anziani, abbiamo parlato con i sindaci che hanno dato l'incarico a imprese che sono via via fallite e non hanno quindi terminato i lavori… Abbiamo un capitale umano straordinario, che scavando con occhi arrossati e mettendo mano nel proprio portafoglio, ha aiutato e aiuta tutt’ora i cittadini.”

Presente l’ex Sindaco di Leonessa Paolo Trancassini che nella sua deposizione dichiara “il terremoto ha portato alla fuga dei giovani che non vedendo ricostruzione sono scappati. Sembra che l'assenza dello Stato abbia fatto buon gioco all'orientamento dello Stato di spingere i cittadini verso le città, per ridurre i costi sulle scuole, sulle poste e in genere sui servizi. … Abbiamo seguito i cittadini nella scelta, noi ci siamo fatti i lavori di soli. Ho aperto una discarica e conferito poteri pur avendo sfidato lo Stato con il quale risolveremo il problema in caso arrivassero avvisi di garanzie. Alla domanda dell’avvocato Elisabetta Rampelli su quali rischi corre un sindaco, risponde “Il sindaco deve avere la capacità di dare risposte sensate e di buon senso.Ho subito 29 processi per abuso d'ufficio".

Presente come testimone anche il giornalista Arturo Diaconale che, nel momento del terremoto, ricopriva la carica di Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso "L’Aquila è un posto dove fa freddo quindi l’emergenza fu quella di costruire moduli abitativi per persone che non potevano andarsene: oggi quei moduli ci sono ancora a distanza di 7 anni dove hanno superato anche gli effetti del terremoto del 2016, affrontato invece al contrario per una scelta ideologica che non ha adottato una normativa  emergenziale dove si sono instaurati dei fenomeni corruttivi…”

Presente anche il Vescovo di Roma sud Don Paolo Lojudice che alla domanda della corte sull’ipotesi di un eventuale cartello con il MIBACT sulla ristrutturazione delle chiese di interesse culturale risponde affermativamente. Intervengono anche l’ex Sindaco di Camerino Dario Conti e molti cittadini provenienti dalle zone colpite dal sisma lamentano la totale assenza dello Stato.

Partecipa, anche in veste di testimone, la regista Porzia Addabbo che ha commosso la platea con il videoclip “Processo alla ricostruzione” girato ad ottobre 2017. Il lavoro dimostra l’inerzia e la sofferenza, impreziosito dalla musica del gruppo Dubioza Kolektive è la perfetta rappresentazione del dolore passato e ancora presente.

Nell’arringa finale, la difesa, interviene così “Il diritto penale colpisce le persone, e le istituzioni colpevoli sono rappresentate da persone”. Ritorna sul concetto di giustizialismo anche l'intervento della difesa con l’avvocato Federico Tedeschini “in Italia come nel mondo c'è mafia e corruzione … se tutto corruzione niente è corruzione”. Prima dell’emanazione del dispositivo finale interviene Laura Arconti, storica militante del Partito Radicale e presidente del Tribunale delle Libertà Marco Pannella, ricordando l’intuizione di Loris Facchinetti -Segretario del Tribunale- di istituire questo luogo dove affrontare i temi che più tormentano i cittadini, vittime di vecchie e nuove schiavitù. Non dimentica l’appello alle iscrizioni al partito di Marco Pannella che deve raggiungere 3000 iscritti per scongiurare la chiusura come stabilito nella mozione del congresso straordinario tenutosi a Rebibbia nel 2016.

La Corte del Tribunale delle Libertà Marco Pannella valutate le risultanze istruttorie, alla luce delle deposizioni testimoniali, dei dati ufficiali e delle produzioni audio-video acquisite in conformità delle contestazioni a suo tempo formulate, rileva l'esistenza di una perdurante situazione di lesione dei diritti fondamentali in danno delle popolazioni colpite dagli eventi sismici di agosto/ottobre 2016, nei 131 Comuni dell'Italia Centrale coinvolti.

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