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Il medico, professione sottovalutata, sottopagata, maltrattata ma vitale

Sulla professione medica si stagliano ormai da molti anni, soprattutto dopo il Covid, le ombre dell’ingerenza politica e industriale

Medici in sala operatoria

Il Codice Deontologico professionale è al tempo stesso la cornice e la bussola per l’orientamento professionale del medico chirurgo e dell’ odontoiatra. Influenza pesantemente i comportamenti professionali individuali dell’ iscritto all’ Ordine per tutta la sua vita e ne demarca gli spazi di autonomia e di libertà, soprattutto rispetto alla ingerenza del potere politico dell’ esecutivo e legislativo.

Quanto vale il codice deontologico dei medici

Oggi la questione è ancora più importante se si considera che molti aspetti della vita sociale e pubblica di ognuno di noi è pesantemente influenzata – anche se indirettamente – dal potere economico dei grandi monopoli siano essi leciti (industria) che illeciti (criminalità economica).

Quindi è logico che anche grandi organizzazioni che si occupano a livello internazionale di sanità possano essere influenzate sia da chi versa a loro i denari necessari per il loro funzionamento (cosiddette donazioni) e a loro volta esse stesse possono influenzare chi legifera sia direttamente, tramite i trattati internazionali che indirettamente tramite attività di “moral suasion” quasi sempre su base farmacologica.

Il Codice Deontologico quindi diventa così lo strumento ideale – insieme alla tipologia e qualità degli studi universitari medici – per indirizzare il comportamento professionale medico verso schemi più graditi al potere politico dell’ esecutivo e sempre più distanti dall’ archetipo della libertà di cura del medico. Da qui emerge sempre più invadente la natura pervasiva dei “protocolli e linee guida” delle “società scientifiche”, delle misurazioni bibliometriche connesse all’ upgrading professionale ed alla carriera.

Il comportamento del medico verso il paziente

Tutto cristallizza e rende più rigido il comportamento del medico (e quindi anche del ricercatore) nei confronti del suo “cliente” cioè il Cittadino sofferente. Da qui la spinta ad un ricambio frequente ed anche ravvicinato in chiave sempre più vincolante e censoria delle opinioni del Codice Deontologico professionale del medico. Ricambio e rinnovamento di cui si fa fatica a capire dove sia la reale necessità se non nella volontà (suicida a mio giudizio per la categoria e per la società tutta) di azzittire brutalmente, ma sottilmente chi dissente dalla narrativa ufficiale.

Lungi da me la idea di voler ripercorrere purtroppo tragici episodi del secolo scorso dove al rogo dei libri e alla censura politica nei regimi, fece purtroppo seguito una mostruosa guerra che fece oltre 50 milioni di vittime nella sola civile Europa. Tuttavia, mi preme sottolineare che l’ importanza di un Codice Deontologico che veramente permetta la più ampia libertà di cura e soprattutto di opinione (anche in rispetto del sovraordinato 21 della Carta Costituzionale) è a garanzia della democraticità stessa della nostra società occidentale, dove una ricca e fiorente industria può e deve coesistere con il libero pensiero alla base della libera cura del medico.

Una professione insostituibile

Il medico è una professione oggi fortemente sottovalutata, sottopagata, maltrattata ma assolutamente vitale nella nostra società: è una professione infungibile (nessun altro la può esercitare pena il reato di esercizio abusivo della professione), protetta dal numerus clausus universitario impostoci rigorosamente dalla UE circa 30 anni fa: essa concorre a mantenere alta la produttività economica e sociale della Nazione e a farci vivere più a lungo, felici e sani.

Tuttavia, sulla professione medica si stagliano ormai da molti anni (ma soprattutto dopo il Covid) le ombre dell’ingerenza politica e industriale del capitalismo e quelle del declino ideale, intellettuale e culturale degli uomini migliori.

Il Codice Deontologico professionale va quindi migliorato, ma senza stravolgerne le funzioni per farlo diventare – così come avveniva tanti anni fa – uno strumento di repressione del democratico dissenso dell’ Iscritto.

Dott. Francesco Russo

Medico – Chirurgo, Ricercatore Confermato

Dipartimento di Scienze Chirurgiche

Università di Roma Tor Vergata