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Il fiore di maggio: l’iris

Green Passion di Federica Basili

Maggio risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori;
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l’usignol.
Schiamazzano i fanciulli
in terra, e in ciel li augelli:
le donne han ne i capelli
rose, ne gli occhi il sol.
Tra colli prati e monti
di fior tutto è una trama:
canta germoglia ed ama
l’acqua la terra il ciel.
E a me germoglia il cuore
di spine un bel boschetto;
tre vipere ho nel petto
e un gufo entro il cervel.

Maggiolata – Giosuè Carducci

LA STORIA
Non si sa esattamente quando l'Iris fu conosciuto e coltivato per la prima volta; unica notizia certa è che questo fiore si è sviluppato in continenti distinti in condizioni ambientali molto diverse tra loro.

Senza dubbio si tratta di una specie molto antica: basti dire che gli egiziani lo hanno rappresentato nei bassorilievi, gli etruschi sulle urne funerarie; negli antichi testi tibetani si trova spesso citato come il fiore "venuto dal cielo" e l'arte tibetana è ricca di raffigurazioni che lo rappresentano.

Nella mitologia greca, Iris è la figlia di Taumante ed Elettra ed era messaggera personale di Giunone: scendeva sulla terra camminando su un arcobaleno. Inoltre Iris aveva un altro ruolo molto importante e cioè accompagnava le donne defunte nel regno di Ade: per questa ragione gli antichi greci piantavano l'iris sulle tombe.

Una leggenda narra che Luigi VII, dopo la vittoria in battaglia, vedendo un campo di iris fioriti, stabilì che quel fiore sarebbe stato l'emblema del suo regno che venne poi confuso con il giglio a causa della somiglianza tra i due fiori. medesimo errore viene commesso con il simbolo di Firenze che non si tratta di giglio, bensì di iris. Nel 1250 l'insegna di Firenze raffigurava un gonfalone rosso con un iris bianco: dopo la scissione tra Guefli e Ghibellini, quest'ultimi si impadronirono dell'insegna dell'Iris bianco mentre i Guelfi utilizzarono l'Iris rosso.

Numerosi artisti riportarono questo splendido fiore nelle loro opere: da Leonardo da Vinci con la "Madonna delle Rocce" a Durer con la “Madonna con gli iris”, ma anche Van Gogh con “Les Iris”.

LA COLTIVAZIONE
L'attecchimento del fiore può avvenire in qualsiasi periodo, ma quello ideale è sicuramente quello primaverile; l'esposizione deve assicurare almeno mezza giornata di sole. La concimazione non è consigliabile al momento dell'impianto: se il terreno è ricco da un punto di vista organico, può essere evitata per i primi due anni di vita del fiore.

In generale le iris crescono in terreni prevalentemente asciutti e calcarei; bene sarebbe evitare terreni troppo argillosi perchè conservano dosi eccessive di acqua rischiose per i ristagni idrici. Una volta avvenuta la fioritura, è bene tagliare gli steli floreali che si trovano alla base, eliminare le foglie secche o macchiate ed evitare di recidere le foglie verdi. Qualora nei periodi piovosi si manifestino macchie sulle foglie, possiamo innaffiarle con fungicidi facilmente reperibili in commercio.

Un'altra attenzione nel coltivare questi fiori va dedicata all'eliminazione delle comuni erbacce che spesso causano danni alle radici della nostra pianta. Consigliamo di abbinare le iris a piante perenni che hanno le stesse esigenze di esposizione solare come ad esempio garofani o rose: ovviamente è meglio lasciare un po' di spazio tra una pianta e un'altra.

CURIOSITA' 
Nel linguaggio dei fiori, una mazzo di iris rappresenta una dimostrazione di fiducia e simpatia.

Nell'antichità l'iris era utilizzato sia in medicina che in profumeria gettando i rizomi nei bracieri per diffondere un dolce aroma oppure aggiungendo i boccioli nel vino al fine di aromatizzarlo. Nel medioevo i rizomi essiccati erano utilizzati contro l'insonnia, dolori di stomaco, malattie al petto e addirittura per prendere peso. Oggi la polvere di iris viene utilizzato nei dentifrici e nelle ciprie cosmetiche come fissativo e anche nei profumi per ambienti.

Soltanto nel 1900 il fiore iniziò ad essere utilizzato come pianta da ornamento grazie alle abbondanti e generose fioriture.

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