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Ignazio Marino e la fiera dell’insulto

La politica dell’insulto digitale contro il sindaco di Roma

Uno dei grandi meriti di Ignazio Marino, sindaco della Capitale, è stato quello di essere riuscito a tirare fuori il peggio da una parte della popolazione romana. Sotto la sua amministrazione, infatti, sono saltati fuori contestatori di ogni forma e misura. Contestatori che oltre ad accanirsi con ferocia – e scarsa sintassi – contro il sindaco, invocano la lapidazione di chiunque si azzardi anche solo lontanamente a dire "ma" in riferimento al massacro in corso. Difendere Marino è impossibile: si è coperti d'insulti, assaltati ed accusati di ogni colpa, compresa quella di asservirsi al potere contro la gente. E la pagina Facebook di Roma fa schifo, comunità virtuale volta a sensibilizzare la cittadinanza sulle condizione della nostra città, è stata l'ultima preda di questa caccia furiosa e senza pietà.

Dopo la pubblicazione di un articolo tutto sommato condivisibile, che in maniera abbastanza pacata faceva solo presente ai lettori che la faccenda delle multe non pagate per un ritardo del rinnovo di un permesso era solo un pretesto per togliere di mezzo il sindaco, la pagina si è ritrovata sotto assalto da parte di leoni da tastiera di ogni dove. Nel leggere i commenti che queste personcine scrivono, si rimane stupiti dalla ferocia con cui si lanciano sia contro gli amministratori della pagina, sia contro il sindaco. Alcuni poi fanno veramente cadere le braccia. Uno tra tutti, di una signora che ha felicemente trasformato il suo profilo Facebook in una sorta di AS Roma store, denuncia con violenza: "Sapete da dove viene Marino? e il suo operato?? i suoi trascorsi non sono più così nascosti per nessuno!!! ma roba da matti!!!! Roma è piegata in ginocchio grazie a questo incapace, e chi lo ha votato!!proprio i paraocchiii OH!!!!".

E da dove proviene Marino? Quali sono questi trascorsi "non più così nascosti" che la signora in giallorosso ha scoperto? Beh, tanto per cominciare il nostro sindaco non ha trascorsi in compagnia di ex NAR, non è stato mai arrestato, non è stato mai in galera, e non ha mai tirato molotov contro ambasciate. E questo è già un bel punto di partenza: quantomeno per passività lo possiamo considerare migliore di altri. Ma la trama si infittisce. Già, perché indagando un pò meglio su questo individuo, salta fuori anche che né lui né il suo esecutivo hano neanche trascorsi per favoreggiamento, abuso d'ufficio o frode. Ha però un trascorso come medico-chirurgo di ottima qualità, nonché come persona onesta con la fedina penale pulita. E questa è proprio "roba da matti!!!!".

Ma i commenti contro Marino e la pagina Roma fa schifo non si limitano certo all'annuncio di dossier contenti verità sull'oscuro passato del nostro primo cittadino. "Venduti", "bastardi", "infami", e poi la chicca "via sto sindaco dalla città che nun è manco romano rivojo alemanno!!!!". Che poi Alemanno fosse pugliese e non romano è tutt'altra faccenda, qui è la fiera dell'insulto. Nota a margine: suscita ilarità pensare che un buon 30/40% dei commenti offensivi – tra l'altro quelli più pesanti – sono scritti da gente che, in maniera stupefacente, non è neanche di Roma. E questo dovrebbe farci riflettere molto. Tanta gente si sfoga dei propri problemi e delle proprie frustrazioni scrivendo da dietro una tastiera, senza sapere nulla, per sentito dire. Senza aver neanche a che fare con i problemi in questione.

C'è allora tanta superficialità, tanta malignità e tanto chiacchiericcio dietro le malelingue che aizzano l'ignoranza contro il sindaco Ignazio Marino, la cui grande colpa, a quanto pare, è quella di non aver saccheggiato questa città o appiccato fuoco a qualche campo rom, risvegliando così in molti dei nostri concittadini un senso di appagamento dato dall'Attila di turno, che pur ledendo i loro interessi, crea un mondo surreale dove, per qualche strana motivazione, va tutto bene, purché, proverbialmente, non si rompa i c…oni pedonalizzando aree urbane a rischio.

Giustamente, se un sindaco prende una decisione che non porta un vantaggio diretto – anche sporco – a qualcuno, pagandone egli stesso le conseguenze elettorali, allora è proprio un co…ne. Cogliere l'onestà di una persona che pedonalizzando i Fori Imperiali ha fatto un gran favore al decoro urbano, rimettendoci in consensi, è allora un qualcosa che va ben oltre la nostra portata. Meglio lasciare tutto com'era, spargere sale da cucina quando nevica e girare in motocicletta la notte a fare ronde in giro per la città . E' meglio apparire, è meglio dare l'idea di fare qualcosa che metterla in atto veramente.

Dunque, caro Marino, chi te lo fa fare? Hai chiuso Malagrotta, pedonalizzato il centro, pulito – quantomeno in parte – la cancrena di parentopoli delle partecipate, rotto l'ordine pretoriano della Municipale impedendogli di eleggersi in maniera interinale un capo e, cosa a mio modo di vedere più giusta, iniziato una battaglia per lo schifo dei caldarrostai a Roma, nonché dei camion bar, di proprietà dei soliti noti degnamente rappresentati dalla politica, che fino ad oggi potevano contare su una indegna tassazione favorevole a tal punto da risultare ridicola. E tutto questo con un bilancio a pezzi e con una legge di stabilità che falcia le gambe.

Hai trovato una città in ginocchio, non solo per colpa della precedente amministrazione, ma anche di quelle ancora precedenti. Il debito di Roma è di vecchia data, e la sinistra ha le sue colpe: girarci attorno sarebbe ipocrita tanto quanto gli insulti della destra a Marino. Dunque nessuno può e deve pretendere miracoli, ma solo correttezza e onestà nell'operare seriamente per fare il possibile e rimettere in piedi la Capitale. E farebbe piacere sapere dove si trovava tutta questa gente – e anche che cosa diceva – che oggi insulta con ferocia il sindaco quando la Roma di Alemanno veniva sommersa dai rifiuti, quando veniva allagata dalla prima pioggia, quando veniva scossa da scandali e parentopoli varie.

Non mi interessa se qualcuno può pensare che questa sia una sviolinata. Non mi interessa perché non lo è. E lo dimostro subito dicendo che, per quanto il lavoro fatto fino ad oggi possa essere considerato più che valido, resta il fatto che le deficienze di questa amministrazione, di natura progettuale, sono evidenti, e su quelle bisognerebbe concentrarsi, anche contestandole. Una delle grandi colpe del sindaco, reale e concreta, è ad esempio quella di aver trascurato quasi completamente le periferie. Da sindaco di sinistra, la sua operatività sarebbe dovuta essere incentrata non sul centro o sui quartieri benestanti, bensì sulle periferie romane, che da anni soffrono di malgoverno e incuria (i fatti di Tor Sapienza sono solo l'ultimo dei tanti episodi). Ed è questo un affondo ideologico notevole e grave; uno schiaffo a chi, proprio dalle periferie, gli aveva dato fiducia. Inoltre, il sindaco non può ragionare come se fosse ancora in sala operatoria, dove il compito dei suoi collaboratori è limitato alla sua preponderante attività di chirurgo. Qui hai a che fare con la città più grande del Paese, la Capitale, che conta tre milioni di abitanti e i cui Municipi hanno spesso un'estensione territoriale più grande di quella di Milano.

Lavorare da solo, non dando retta a praticamente nessuno, non fa onore al sindaco, che ne paga oggi le conseguenze anche in rifermento alla sua relazione con il Partito Democratico. Se infatti da un lato è vero che il sindaco e l'esecutivo sono figure separate dal legislativo, espressione più squisitamente partitica che politica, dall'altro non si può credere che i due corpi debbano per forza di cose rimanere estranei, non comunicando tra loro e trattandosi come nemici.

Dunque, caro Marino, ciò che forse dovresti fare è riprendere in mano la situazione con quello che è il tuo partito ed i suoi elettori, che ti hanno votato anche in virtù di una tua appartenenza a quella formazione politica. Riprendi allora una progettualità politica a trecentosessanta gradi, su tutta Roma comprese le periferie. Di chi, per ignoranza o interesse, continua ad attribuirti le piaghe d'Egitto, fregatene, giacché il tempo è galantuomo. Purtroppo per nessuna delle due cose c'è una soluzione definitiva, e a prescindere da qualunque cosa tu faccia, loro, volenti o nolenti, continueranno a portare quei famosi "paraocchiii OH".

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