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I dischi della quarantena: i Ramones, “Ramones” – 1976

La quarantena che ci tiene a casa ci fa riscoprire vecchi album dei nostri artisti preferiti e rispolvera i ricordi: il concerto a Roma dei Ramones

Ramones: i dischi della quarantena

Ramones, 1976

Ho avuto la fortuna di vedere i Ramones dal vivo l’ultima volta che passarono da Roma al vecchio Teatro Tendastrisce che stava sulla via Cristoforo Colombo. Uno spazio che venne smantellato il giorno dopo il concerto, per essere trasferito nell’attuale e più triste sede di via Palmiro Togliatti.

I fan sfegatati dei Ramones

Avevo già visto un po’ di concerti allora e moltissimi poi ne avrei visti in futuro, ma a memoria non me ne ricordo altri dove una percentuale del 100% di spettatori indossava la maglietta del gruppo che era andato a sentire. All’ingresso una catasta abbastanza consistente di cinghie borchiate sequestrate dagli addetti alla security faceva bella mostra di sé e inquadrava perfettamente l’andazzo generale della serata. Nel concerto la maggior parte delle canzoni suonate venivano dal primo omonimo album che a suo modo cambiò la storia della musica rock.

I “fratelli Ramones” iniziarono la loro personale guerra lampo avendo a disposizione un budget molto basso che sfruttarono quasi interamente per il famoso scatto dietro al CBGB’S che li immortala in copertina. Il budget rimanente per la registrazione del disco non fu sufficiente per coprire le spese di registrazione. Una registrazione che doveva comunque essere dignitosa per permettere poi alle canzoni di avere una qualità tecnica sufficiente per essere passate dalle radio.

Un disco della quarantena che dura poco

L’album conta 14 canzoni e dura circa 29 minuti, quando per dire la sola Shine on You Crazy Diamond dei Pink Floyd ne durava 26, di minuti. Era proprio la manna dal cielo che aspettavano molti ragazzi stufi di sentire queste pompose sinfonie che non finivano mai. Servivano spesso ai Dj radiofonici per prendersi delle lunghissime pause-caffè o per andare a fare spesa tra una canzone e l’altra.

Il sixties pop suonato a velocità supersonica alzando a palla il volume degli amplificatori, accompagnato da testi per lo più demenziali. Era questa la ricetta semplice ma rivoluzionaria dei Ramones che sarà, dopo un passaggio per un giro di concerti in Inghilterra, fonte di ispirazione per la nascita della scena punk. Beat on the Brat, Judy is a punk, I wanna sniff some glue, Today your love tomorrow the world, Blitzkrieg Bop che contiene lo slogan Hey Ho Let’s Go, sono gli inni di questo album che accompagneranno la band fino a fine carriera.

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