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Gualtieri, Roma pulita e mobile? Ormai 300 mila pendolari rinunciano alla metro

Dai dati forniti da ATAC la domanda di trasporto pubblico sta diminuendo costantemente, segno ormai di totale sfiducia nel servizio

Roberto Gualtieri

Roberto Gualtieri

Roberto Gualtieri, politico e storico è il sindaco di Roma Capitale e della città metropolitana dal 21 ottobre 2021. Sono trascorsi quasi due anni dal suo insediamento e nonostante i continui proclami di risoluzione dal problema della raccolta dei rifiuti per rendere più pulita la città, come pure la soluzione dei problemi legali al traffico e da ultimo lo snellimento della burocrazia capitolina, è tutto fermo.

Roma e la distanza dalle altre capitali

Roma, per i suoi disservizi potrebbe essere capitale di un Paese del terzo mondo e non può certamente essere equiparata ad altre capitali europee. Tutte le grandi città del nostro continente sono più moderne, più efficienti e con servizi alla cittadinanza migliori dei nostri. E’ sufficiente percorrere le strade dell’Urbe per notare topi, grandi quanto un coniglio, cinghiali che oramai mangiano tranquillamente e indisturbati nel centro della città, avvistati anche in Piazza Mazzini quindi in pieno centro, cassonetti dell’immondizia stracolmi di rifiuti.

Spesso i cassonetti si vedono a malapena perché i cumuli di immondizia li hanno nascosti e le immagini che circolano sul web non hanno bisogno di commenti. Inoltre quelle stesse immagini mostrano che la mancata raccolta è aggravata dall’abbandono dei rifiuti ingombranti.

Per non parlare degli enormi problemi del traffico che è sempre in aumento causa anche di una errata programmazione dell’azienda capitolina ATAC. Dai dati forniti dall’ATAC la domanda di trasporto pubblico sta diminuendo costantemente. Evidentemente la città ha una rete di trasporto che andrebbe bene nei Paesi sottosviluppati e non idonei per la Capitale d’Italia e sede del cattolicesimo. I cittadini che utilizzano le metropolitane sono passati da settecentomila a quattrocentomila, una riduzione di quasi il trenta per cento.

La macchina amministrativa di Roma Capitale

Qualche domanda, Sindaco, se la dovrà pur fare. Per non parlare del funzionamento della macchina amministrativa: lenta e poco efficiente. Cittadini che dopo aver inoltrato una richiesta di autorizzazione per un lavoro di ristrutturazione all’interno della propria proprietà, dopo 12 mesi non hanno alcuna risposta.

Dopo solleciti pressanti e telefonate al responsabile, lo stesso risponde che bisogna aspettare poiché sta lavorando ancora le pratiche del 2021. Dipendenti poco interessati e privi di quoziente intellettivo o poco laboriosi che comunque lo stipendio lo percepiscono ugualmente. Anzi viene loro corrisposto anche il premio di produttività che è riconosciuto a tutti, a pioggia, a prescindere dai risultati e dagli obiettivi raggiunti. Si può seguire l’ordine cronologico di protocollo anche per esaminare queste banalità che dovrebbero essere autorizzate immediatamente.

Sindaco forse non riesce ad immaginare le vessazioni che devono subire i cittadini e i danni economici che devono affrontare per cause da attribuire ai suoi dipendenti. Il cittadino è fermo, le imprese alle quali sono stati appaltati i lavori sono ferme, anzi reclamano un aumento dei prezzi a causa del tempo passato, troppo lungo dal momento della preparazione del computo metrico a quello di realizzazione dell’opera.

Chi dovrà risarcire il cittadino che non ha alcuna colpa se non quella di essersi immerso in questa palude melmosa e maleodorante. Lei percepisce circa 14.000 euro lordi al mese e non sono pochi. Per cui si impegni a risolvere i problemi ai romani e se non ha le capacità si dimetta e torni a fare lo storico, almeno non farebbe danni a nessuno.

Cesare Giubilei