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Green Pass, occorre per pranzare in Parlamento e non per votare in aula: ecco perché

Anche questa volta i nostri politici hanno dato l’esempio sbagliato, nella fase più delicata della ripresa post-pandemica

Parlamento green Pass

Mentre il CdM approva una prima estensione del Green Pass per il personale delle residenze sanitarie, per i quali è previsto l’obbligo vaccinale, montano ancora le proteste di piazza e si accendono i dibattiti tra intellettuali e professori.

Green Pass, l’ennesima contraddizione direttamente dal Parlamento

L’ennesima contraddizione del Green Pass arriva direttamente dei palazzi del potere. Il lasciapassare vaccinale che servirà per viaggiare strani veloci ma non per quelli regionali, verrà richiesto a coloro che lavorano nel settore scolastico ma non per entrare in Parlamento.

Dal 9 settembre infatti, per entrare nelle scuole, servirà la certificazione verde come per ristoranti, cinema, teatri, mentre per sedersi in aula non occorrerà.

A Montecitorio e Palazzo Madama servirà dunque il certificato verde solo per alcune attività. Ad esempio se un deputato o un senatore vorrà sedersi al ristorante del Parlamento gli verrà richiesto di esibire il certificato, altrimenti resterà a digiuno.

Lo prevedono le norme approvate dal collegio dei questori di Camera e Senato, in vigore già dallo scorso 6 agosto, ma di fatto testate per la prima volta questa settimana, quando i lavori dei parlamentari sono ripresi a pieno regime.

Le dichiarazioni del questore e le polemiche dei Partiti

Il regolamento è “in linea con quanto succede fuori”, ha spiegato al Corriere della Sera il questore Gregorio Fontana. Per votare in Aula però l’obbligo di esibire il green pass non è previsto: “Significherebbe limitare un diritto costituzionale. Una cosa del genere non può essere fatta con una delibera del collegio dei questori”.

La decisione però ha scatenato le polemiche da parte di diversi partiti. Critiche dal Partito democratico e Italia Viva, ma anche Fratelli d’Italia, nonostante sia all’opposizione e abbia criticato l’uso del Pass come strumento per contenere la pandemia.

Non si tratta qui di fare facile demagogia ma di rendersi conto che anche questa volta i nostri politici hanno dato l’esempio sbagliato.

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