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Grazie agli Autovelox Roma aumenta le multe e il Comune incassa 6 milioni di euro

E grazie anche ai fondi incassati ne verranno installati altri e quindi aumenteranno le multe. Cittadini esasperati sono passati alle vie di fatto

Polizia Roma Capitale

Grazie agli autovelox Roma ha incrementato le multe per eccesso di velocità del 24,5% nel 2022. Il Comune ha incassato oltre sei milioni di euro! E grazie anche a questi fondi ne verranno installati altri e quindi aumenteranno le multe. Altrove, cittadini esasperati dalle troppe multe per apparecchi non tarati, sono passati alle vie di fatto.

Autovelox, l’arma dei Comuni per riempire le casse

Gli autovelox sono l’arma dei comuni per rimpinguare la cassa. Nel 2022 la Polizia Municipale ha emesso multe per 133 milioni di euro, con un incremento del 41,3% rispetto all’anno precedente, quando il comune aveva incassato solo 94 milioni. Ce ne siamo occupati il 3 giugno di quest’anno con un articolo dal titolo “Roma, boom di multe nel 2022”. Il dato veniva fornito da un’analisi dell’AGI che si basava sul rendiconto ufficiale che ogni Comune deve fornire al Governo entro il 31 maggio.

Dal documento risultava che 126 milioni erano violazioni varie del Codice della Strada ma ben 6,1 milioni derivavano dagli introiti incassati grazie agli accertamenti degli autovelox. Nel 2021 quegli introiti erano stati di 4,6 milioni. Quindi un solo anno dopo le multe per autovelox sono cresciute del 24,5%!

La velocità è la prima causa degli incidenti mortali, quindi per due buone ragioni il consiglio è di rallentare. Andare più piano farà risparmiare ed evitare possibili disastri.

I più indisciplinati sono i milanesi, i romani seguono a ruota

Ma a cosa è dovuto questo incremento delle multe? Innanzi tutto va detto che non è un fenomeno solo romano.  I guidatori milanesi pagano le multe più alte in Italia. Nel 2022 – secondo Facile.it – Assicurazione.it – la spesa pro capite è stata di 174 euro e il comune di Milano ha incassato 151 milioni di euro dalle contravvenzioni. L’intera Lombardia poi è ai vertici della classifica nazionale per l’importo complessivo che ha portato nelle casse delle amministrazioni, quasi 194 milioni di euro. Roma e Lazio (137,5 milioni) però vengono subito dopo e molto più distaccate si trovano Firenze con 46 milioni di euro, Bologna 43 milioni e Torino 40 milioni circa.

A Palermo sono stati incassati solo 25,5 e Napoli chiude la classifica delle grandi città con 8,85 milioni di multe. Lo avreste immaginato che i più disciplinati sono i napoletani? O sarà che le multe non riescono ad arrivare a destinazione?

Se Roma invece è il comune laziale che ha incassato di più, ovvero 133 milioni dalle sanzioni alle violazioni al Codice della Strada, nella graduatoria regionale seguono Rieti 3 milioni, Viterbo 800mila, Frosinone, con 420mila euro, e Latina con quasi 227mila.

Probabilmente il fenomeno si spiega con il ritorno alla guida dopo il blocco della pandemia e anche all’aumento dei controlli, grazie ai sistemi elettronici difficilmente aggirabili.

Aumenteranno i controlli e con essi le multe per i romani indisciplinati

Nei piani del comune di Roma questa tendenza è destinata a crescere, come più volte annunciato dallo stesso sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Quella alla lotta alla velocità sulle strade è una delle priorità di questa amministrazione, in una città in cui troppo spesso si muore per la guida spericolata, per la distrazione di una telefonata, per uso di sostanze che alterano le capacità di reazione. Dal documento si evince anche che parte dei soldi incassati sono stati riutilizzati per il potenziamento delle attività di controllo come l’acquisto di nuove strumentazioni per un importo pari a 19 milioni di euro. L’ammodernamento della segnaletica stradale per 14,3 milioni e 22 milioni sono andati per la manutenzione delle strade, installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma delle barriere e sistemazione del manto stradale. 

Gli autovelox non si possono aggirare e ti beccano sempre se superi anche di poco il limite

In questo articolo vorrei soffermarmi sugli autovelox, perché rischiano di diventare lo spauracchio degli automobilisti romani e non solo. Mentre sulle altre infrazioni forse si potrà mettere un freno, sui limiti di velocità la cosa è complicata, anche perché spesso non si capisce dove sia e come agisca l’autovelox. Si viene presi un po’ a tradimento, diciamolo. Questo infatti viene sottolineato anche dai giudici come un arbitrio. L’autovelox andrebbe sempre segnalato e l’automobilista non deve essere “fregato” ma va sanzionato quando sa di aver commesso responsabilmente una infrazione.

Raddoppieremo il numero degli autovelox tra mobili e fissi, da 22 a 50, ma vorrei andare oltre. Così come le telecamere per i semafori saranno quadruplicate” – ha specificato Gualtieri, – Da Novembre sono stati più di 658 mila controlli sugli autoveicoli e 535 mila sulla velocità con gli autovelox con 10 mila sanzioni. Solo a gennaio 2023, abbiamo avuto 39 mila controlli e 5.300 sanzioni. Sono numeri significativi, ma non bastano“.

Se alle parole del sindaco Gualtieri seguiranno i fatti è possibile immaginare che per il 2023 i numeri delle sanzioni cresceranno ancora, a meno che gli automobilisti romani non diventino di colpo più disciplinati, cosa di cui dubitiamo fortemente.

Nel 2022 in Italia 547 milioni di multe incassati

Il dato nazionale ci consente di fare dei paragoni. Nel 2022 per l’attività di prevenzione la Polizia stradale ha impiegato su strada 415.630 pattuglie che hanno controllato 1.760.129 persone e contestato ben 1.416.162 infrazioni al Codice della Strada. Gli incassi da multe nel 2022 sono cresciuti del 37%, arrivando a 547 milioni. La violazione più contestata ha riguardato ancora una volta l’eccesso di velocità con 413.107 verbali. È l’infrazione che avviene più spesso oppure è quella più difficile da evitare? 

Certo è che se aumenti i controlli con l’aiuto della tecnologia, aumenteranno di conseguenza le infrazioni. Tuttavia qualcosa ci fa supporre che sia davvero facile, per l’automobilista, schiacciare il piede sull’acceleratore, non appena il tracciato della strada lo consenta. Dopo ore di traffico e file, appena si libera la strada viene voglia di sfogarsi o recuperare il tempo perduto incolonnati. La Polizia lo sa ed è lì che ha piazzato un autovelox.

Sistemi tipo Tutor in parte già in funzione lungo i rettilinei più invoglianti

La Polizia municipale a Roma ha a propria disposizione ben 10 nuovi autovelox mobili che sono andati ad affiancare i 34 già in dotazione.

Son in funzione sistemi del tipo Tutor, lungo la Cristoforo Colombo e nella Galleria Giovanni XXIII. Sono 8 tutor, 4 per ciascuna delle due carreggiate. Si parla anche di installare sistemi tutor nella Galleria a Monti Tiburtini e nel tunnel tra Lungotevere e Gregorio VII. Non sappiamo al momento se siano già installati e funzionanti.

Il sistema è implacabile e funzionerà a grande distanza, essendo in grado di leggere le targhe fino a quasi 400 metri.

Si tratta sostanzialmente di un autovelox dal funzionamento simile a quello dei tutor in autostrada. Vengono presi i dati della targa di un veicolo da un primo rilevatore e confrontati con quelli raccolti dal rilevatore successivo, ad una distanza di circa 850 metri.

Caesar, così si chiama il sistema, esegue il calcolo della media di velocità e se si supera il limite ovviamente c’è la contravvenzione. La multa scatta se si supera il limite anche su un solo tratto per sull’intero percorso, calcolando la tariffa sanzionatoria più alta se vengono rilevate più infrazioni. Caesar funziona anche da autovelox istantaneo: se passate al primo rilevatore con una velocità maggiore rispetto al limite e poi rallentate al secondo, scatterà comunque l’infrazione anche se la media entrerà nei limiti di legge.

Considerando il bisogno di entrate da parte del comune, questo Caesar sembra un valido alleato per le casse comunali e un perfido avversario per l’automobilista distratto. Il fatto poi che pervicacemente lo abbiano chiamato Caesar (in latino), come il grande generale, mi sembra una cattiveria inusitata, specie per i romani. Dovrebbe tutelare non danneggiare. Non vorremmo che facesse la stessa fine.

In provincia di Padova i cittadini esasperati hanno dato alle fiamme due autovelox

È successo a Cadoneghe, vicino Padova nel giugno scorso. Lungo la strada 307 due autovelox hanno mietuto multe stradali a ripetizione.  Sono state rilevate oltre 24mila multe in un mese e mezzo. La cosa ha creato molto malcontento tra i cittadini, che si sono sentiti vessati da questi apparecchi ed hanno iniziato a protestare prima, con polemiche, dichiarazioni e poi esposti, ricorsi e anche sit-in. Secondo gli automobilisti le apparecchiature non erano tarate giustamente per il limite dei 50 km/h, ovvero scattavano anche al di sotto del limite stabilito.

Da qui la pioggia di multe. La storia è iniziata nel 2007 tra proteste e liti finché nel 2021 è iniziata una raccolta di firme e nel 2022 la Prefettura ha ricevuto dal Comune un elenco di 48 incidenti registrati in quel tratto di strada a giustificazione del ruolo degli autovelox. Fatto sta che la notte del 9 agosto 2022 i due autovelox sono stati dati alle fiamme e messi fuori uso con dei proiettili di gomma. Ovviamente nessuno sa chi siano i responsabili.

Ma chi potrebbe mai essere interessato a far fuori due autovelox? La rabbia dei cittadini si comprende alla luce di una possibile ingiustizia. Se gli autovelox servono a ridurre la velocità in un tratto pericoloso hanno una ragione d’essere. Se invece sono tarati male e servono a spillare soldi a chiunque passi da li, allora ci sembra evidente che qualcosa non va nel verso giusto.

Gli autovelox debbono operare tarati e la loro posizione deve essere segnalata

Su alcuni siti internet è possibile trovare la mappa esatta degli autovelox a Roma e provincia. Non vogliamo essere noi a indicarveli, anche se non ci sarebbe niente di male. Molti sono in città ma altrettanti sul raccordo e sui tratti autostradali nei dintorni. Le multe sono salate, quanto più venga superato il limite di velocità ed è previsto anche che vengano decurtati i punti sulla patente. Sono in commercio anche dei rilevatori degli autovelox, che avvisano l’automobilista alcune centinaia di metri prima. 

Dato che ciò che conta dovrebbe essere la salvaguardia della vita delle persone, il fatto che venga avvisato il guidatore che sta eccedendo in velocità mi pare una formula intelligente. Se invece lo scopo è farlo cadere in errore per sottrargli risorse finanziare, allora non siamo d’accordo. Il Comune e lo Stato non possono agire come un rapinatore. Devono indurre il cittadino a comportamenti corretti e rispettosi. Non devono raggirarlo per sorprenderlo in castagna.

Per legge l’autovelox deve essere segnalato almeno 80 metri prima

Secondo la legge, sulle strade comunali si possono installare apparecchi fissi senza la presenza di un agente che contesti in loco la violazione commessa, purché lo strumento sia ben visibile e segnalato da cartelli che segnalano le postazioni. Questi devono esser messi a destra e a sinistra della carreggiata ad almeno 150 metri di distanza e ad almeno 1 km di distanza dal segnale stradale che impone di ridurre la velocità da 90 km/h al nuovo limite. Stessa cosa vale anche per le postazioni mobili di Carabinieri e Polizia, che non necessitano di autorizzazione prefettizia.

Se i Comuni hanno problemi di cassa non è che si possa giustificare il prelievo sul cittadino, come soluzione al problema finanziario. Si tratta di questioni che la politica deve risolvere e non a danno del cittadino, anche se questi sta commettendo una infrazione. Una infrazione non è reato grave e comunque la sanzione vale se il cittadino era stato preavvisato del limite che stava superando e messo in guardia verso le possibili conseguenze.

Certo se l’apparecchio non è tarato correttamente e ne viene celata la presenza, come spesso accade per gli autovelox (anche perché sono macchine e possono perdere la taratura col tempo), il comportamento delle autorità comunali non può essere consentito come legittimo.