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Gomez: “I silenzi di Draghi: se ci sarà nuovo lockdown dovrà rassicurare i cittadini”

Marco Antonellis intervista Peter Gomez, direttore de “Il Fatto Quotidiano”

Peter Gomez

Peter Gomez

Marco Antonellis, esperto di politica e dei suoi linguaggi, intervista il direttore de “Il Fatto QuotidianoPeter Gomez saggista, conduttore televisivo e blogger. Come cambia la comunicazione politica con il nuovo premier, nel suo governo di larghe intese, e come questo si riflette nei talk show e nei media?

Marco Antonellis intervista Peter Gomez

Antonellis: come interpreti il modo di comunicare di Mario Draghi? Ritieni che dovrebbe esprimersi di più anche rivolgendosi ai cittadini?

Gomez: “Stiamo per entrare in un periodo molto duro, a Bologna o nelle Marche ci sono situazioni ospedaliere drammatiche che in Lombardia abbiamo avuto forse solo a Bergamo, durante la prima ondata. Se siamo di fronte nuovamente ad un lockdown il presidente del Consiglio ha il dovere di rassicurare nuovamente gli italiani. Non dico che dovrà parlare tutte le sere, ma insomma dovrà spiegare ciò che sta succedendo”.

A: Dal punto di vista dell’informazione, chi la fa l’opposizione adesso? Solo Fratelli d’Italia?

Gomez: “Non è solo un problema di opposizione ma anche di informazione. Ciascuno di noi, nel campo del giornalismo, ha le proprie legittime opinione politiche, poi abbiamo dei doveri come giornalisti di professione. Un esempio: come accadeva prima con Conte, sono uscite delle bozze del Dpcm del premier Draghi. Se tutto va bene ad aprile le fasce gialle avranno diritto al sostegno e lo avranno. Il problema è che questi signori hanno ricevuto l’ultimo sostegno a dicembre 2020 e stanno comprensibilmente continuando a protestare. Noi abbiamo visto perfino Bersani far sentire la sua voce su questo. Non serve seminare il panico, ma occorre segnalare i problemi in modo che chi si trova al governo li risolva e faccia in fretta. Ci sarebbero delle soluzione per ricominciare a dare risorse alle categorie più in difficoltà. Nessuno dice niente, nessuno chiede niente. Credo sia una luna di miele tra Governo e mezzi di informazione, non tra Governo e cittadini.

Ciascuno ha la propria linea editoriale, ma oltre quella ci sono dei doveri professionali e umani. Personalmente non mi era antipatico il Governo Conte ma per doveri deontologici ho comunque pubblicato articoli critici nei suoi confronti, sui ritardi dei provvedimenti ad esempio. Questo ora non sta succedendo nei confronti di Draghi in alcune trasmissioni e questo preoccupa”.

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