Prima pagina » Opinioni » Gli oracoli: strumenti sacri che raccontano le nostre vite

Gli oracoli: strumenti sacri che raccontano le nostre vite

Questa che sto per raccontare è la mia esperienza con quel fenomeno magico e misterioso che sono gli oracoli

Una panoramica dell'Oracolo di Delfi

Una panoramica dell'Oracolo di Delfi

Questa che sto per raccontare è la mia esperienza con quel fenomeno magico e misterioso che sono gli oracoli. Era inverno, freddo, tutto bianco di neve; il piccolo paese era una piccola comunità contadina autosufficiente. La terra era a riposo ma quella era l’epoca della macellazione dei maiali e ogni famiglia ne aveva uno per provvedere al sostentamento annuale. Era un rito che si ripeteva ogni anno e io ero curioso e spaventato da quello spettacolo sanguinoso.

Il maiale veniva condotto in un prato, legate le zampe anteriori e posteriori si procedeva allo sgozzamento. Lo sgozzatore era un contadino forte, armato di un lungo e affilato coltello e come un vichingo lo brandiva in maniera superba. L’animale era sdraiato in terra tenuto da due uomini, poi lo sgozzatore avrebbe provveduto al resto. Scappavo sempre, non volevo vedere quella scena, tornavo più tardi quando il povero animale era stato sacrificato e appeso a una trave, aperto e squartato.

C’era un’aria di festa in paese, era costume offrire agli astanti il primo cibo dopo il sacrificio. Tutti erano contenti, venivano cotte e speziate alcune carni ed erano profumate; si sentiva odore di finocchio e di menta selvatica. Solo un organo del maiale veniva conservato su un’apposita panca bianca, e da lì a poco Vincenzo, il vecchio saggio, avrebbe detto qualcosa di molto strano prima di mangiare il frutto del sacrificio.

Ci fu un silenzio solenne, tutti si fecero il segno della Croce. Vincenzo lo fece tre volte, mormorò alcune preghiere misteriose, sottovoce, e poi cominciò a parlare con solennità ad occhi chiusi col fegato del maiale tra le due mani.

Disse: “il prossimo anno ci sarà un’abbondante raccolto di grano e la pioggia cadrà abbondante e leggera, gli orti produrranno in abbondanza e per il vino sarà un’annata ottima. Tre persone ci lasceranno, due anziani e una giovane madre, un ragazzo avrà un incidente sul lavoro ma non morirà, la sua mano sarà mutilata. Inoltre ci saranno alcune nascite, 4 maschi e due femmine. Alcuni bambini saranno affetti da tosse convulsa, fate respirare loro esalazioni di catrame caldo e mettete più legna nel camino in maniera che il callaro possa sempre essere in ebollizione”.

Ero curioso e atterrito, mi chiedevo se sarei morto con una tosse convulsa e chi sarebbe stata la giovane madre. Il saggio contadino tacque. L’angoscia mi attanagliava e pensavo che non mi dicesse nulla per non spaventarmi. Ma io ero già spaventatissimo, il cuore mi batteva a 1000, nel silenzio totale con il coraggio che nasce dalla paura, dissi ad alta voce: “Io morirò di tosse convulsa?”.

Una grande risata generale ruppe il sacro silenzio, Vincenzo apri gli occhi, mi guardò e disse: “Tu non morirai, da grande farai qualcosa di simile a quello che io ho fatto oggi. Me lo dice questo grillo che ho in testa e quando lo farai ti ricorderai di me e di lui, ma fin d’ora, bambino, sappi che quello che non vediamo è infinitamente più grande di quello che vediamo”.

Avevo 7 anni e così, inconsapevolmente è iniziata la mia avventura con gli oracoli, ero un bambino sveglio ma pieno di paure e curiosità.

Nei successivi anni della mia vita ricordo di quanto mi piacesse leggere tutte le storie misteriose e magiche che potevo trovare. Solo verso i 14 anni capii di sentire cose che i miei coetanei non sentivano e non pensavano.

Leggere quelle misteriose emozioni che mi venivano da dentro improvvisamente e che mi assalivano come un nemico era difficile. Non potevo raccontarle a nessuno, ognuno avrebbe pensato di me che fossi strano, forse pazzo.

Negli anni successivi, grazie a molte letture, compresi di non esserlo ma solo che sentivo qualcosa dentro che era vero, misterioso e indecifrabile.

Furono molte le esperienze fatte in solitudine, esperienze che forse descriverò prossimamente.

Un giorno passando davanti ad una bancarella di libri usati notai uno strano libro dal colore rosso che colpì la mia attenzione. Il libro dei re: i King. Domandai il costo, 3.000 lire, io ne avevo solo 1.500, pregai il vecchio libraio di tenermelo da parte che appena avuto la cifra sarei tornato, lui rispose: “questo libro è qui da tanti anni non lo vuole nessuno, vanno bene anche 1.500 lire, prendilo forse ti aspettava”, sentenziò. Ero felicissimo di quello straordinario affare. Non sapevo neanche che libro fosse ma ne ero stato misteriosamente attratto.

Lo divorai, era affascinante e incomprensibile ma dopo alcuni giorni di studio mi divenne più chiaro. Era un libro col quale potevo parlare, condividevo con lui lunghe chiacchierate e consultazioni; era vivente.

Molti di voi conosceranno i King, è un libro che se interrogato correttamente dà risposte utili a vivere meglio, perché consiglia azioni in armonia con le leggi celesti.

Lessi un giorno che Confucio, a settant’anni, disse che se fosse vissuto altri cinquant’anni li avrebbe dedicati allo studio dei King.

La passione per gli oracoli esplose dentro di me, era un mezzo straordinario, una bussola per orientare la mia vita e quella degli altri.

Oggi che ho molti anni ho collezionato alcune centinaia di oracoli. Oracoli di ogni cultura, di ogni tradizione iniziatica.

Adesso non desidero fare una dissertazione sulla loro origine o di come ogni civiltà se ne sia ispirata o ne abbia fatto uso, ma raccontarvi che cosa rappresentano oggi per ognuno di noi.

Sono strumenti sacri, una sorta di gioco, forse raccontano favole, ma le favole raccontano le nostre vite. Gli oracoli non mentono mai ,possono sbagliare coloro che li interpretano, è importante avvicinarsi a loro con rispetto e sacralità.

Saranno degli amici sinceri e imparziali e soprattutto ci ameranno e ci guideranno come guerrieri luminosi .

Aggiungo che ci sono stati nella mia vita momenti straordinari di felicità mentale che mi hanno permesso di crearne alcuni .

Mi parlano, e spesso la gente mi chiede di consultarli per avere un responso. Se mi risuona lo faccio volentieri. L’oracolo non predice, ma ti dà consigli su quale sia la saggia e la giusta azione da compiere per uscire da una palude, o quale interventi fare per trovare pace e non avere paura. Oppure per uscire dai gineprai di una mente affollata e confusa.

E alla fine cos’è un oracolo? L’oracolo è quella parte di vita folle, lucida, geniale e sacra che deve tornare alla luce e a splendere per accompagnarmi e accompagnarci per mano negli oscuri sentieri dell’esistenza.

Valmiki

Articolo a firma di

Carlo Corelli

WhatsApp 339 6561515

carlocorelli@libero.it