Prima pagina » Politica » Giorgia Meloni sindaco di Roma? “Solo se lo chiedono i romani”

Giorgia Meloni sindaco di Roma? “Solo se lo chiedono i romani”

Salvini propone Meloni a candidato sindaco per il centrodestra. La Meloni: “Grazie, ma i romani devono scegliere”

Elezioni anticipate sì, elezioni anticipate no? Per ora, la Giunta Marino – con qualche pezzo in meno e un rimpasto tanto annunciato, e che ora sembra inevitabile, alle porte – sembra andare dritta per la sua strada, ignorando – anzi, respingendo – la richiesta di scioglimento del Comune di Roma, avanzata dal Movimento 5 Stelle, primo fra tutti. Comunque vadano le cose, i romani iniziano a guardarsi intorno, e cercano di capire come orientarsi nel post Marino. Ma più che i romani, sono le stesse forze politiche a guardarsi intorno. E sono costrette a farlo. Anche per soddisfare la richiesta di trasparenza che i romani avanzano, soprattutto in questi giorni, soprattutto alla luce dell'inchiesta Mondo di Mezzo. Sia chiaro, per ora gli esponenti della politica capitolina e regionale sono solo indagati, e sulle responsabilità penali si pronuncerano i giudici. Ma una qualche responsabilità politica, è evidente, c'è. E di questo se ne dovrà render conto agli elettori.

In particolare, sulla figura di Gianni Alemanno, ha preso la parola il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni. Alemanno, all'indomani dell'avvio di indagini nei suoi confronti, ha lasciato gli incarichi di partito. "Sulle responsabilità penali di Gianni Alemanno sarà la magistratura a valutare, e sono fiduciosa che ne uscirà pulito. Sono purtroppo evidenti, invece, le responsabilità politiche, come d'altronde lo stesso Alemanno ha ammesso per primo, affermando di aver sbagliato nella scelta dei collaboratori" – ha scritto sul suo profilo Facebook la Meloni.

Sebbene i nomi venuti fuori nell'ambito dell'inchiesta provengano sia dal centrosinistra che dal centrodestra, sul piano politico, chi ci rimette di più è proprio quest'ultima coalizione. Il centrodestra, a Roma, non ha mai riscosso grandi successi in termini di consensi elettorali, e la vittoria di Gianni Alemanno fu possibile grazie anche – non solo, ma anche – alla scelta del centrosinistra di ricandidare Francesco Rutelli, che capitolò al secondo turno con un 46,3% contro il 53,7% del suo avversario. Era il 2008.

Gli anni che seguirono, sono storia nota a tutti. Alemanno non è piaciuto molto ai romani – anche se in certi momenti il sindaco Marino è riuscito a far rimpiangere il suo predecessore anche agli elettori più scontenti. Risultato: nel giugno del 2013, al secondo turno, è Alemanno a capitolare contro il chirurgo dem, che ottiene il 63,9% delle preferenze, contro il 36,07%. Anche se, in quella tornata elettorale, la meglio la ebbe il partito dell'astensionismo.

Ma torniamo al punto di partenza. Il centrodestra a Roma perde spesso e volentieri contro il centrosinistra. E stavolta ha da farsi perdonare non solo gli errori commessi durante la consiliatura, ma anche qualcosa in più. L'esito delle indagini al momento non lo conosce nessuno: gli indagati potrebbero essere assolti, oppure no. Ma intanto i nomi sono stati fatti, e ai romani questa storia sembra non andare giù. Alle prossime elezioni, chiederanno il conto. Sarà bene, quindi, che i partiti individuino la persona giusta. E per il centrodestra la sfida è difficile: già è stato pagato il prezzo di aver ricandidato Gianni Alemanno nel 2013 – lo stesso ex primo cittadino lo aveva sempre detto di volersi ripresentare alle amministrative. Ma c'è dell'altro. Al di là di Mafia Capitale, il famoso sondaggio SVG commissionato dal PD capitolino – quello che decretava il fallimento di Ignazio Marino, che piace a 2 romani su 10 – segnava una crescita del M5S romano su tutti gli altri partiti. Il PD – chissà se ora le cose son cambiate – era, secondo il sondaggio, il partito più votato, purché non ci fosse Marino come candidato sindaco. Le forze di centrodestra, tutte insieme, raggiungevano una soglia accettabile, ma da sole erano perdute (qui i dettagli). 

Chi, quindi, alla guida del centrodestra romano? Il totoscommesse è aperto. Nel frattempo, qualche nome sta circolando. Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha avanzato una proposta ben precisa: Giorgia Meloni. Segno di un'alleanza che nella Capitale potrebbe prendere piede tra i nuovi di Salvini e quelli della Meloni? Solo qualche mese fa, infatti, NCD ha perso 6 consiglieri – tra comunali e municipali – che sono andati a rimpolpare le fila della Lega dei Popoli con Matteo Salvini. Marco Pomarici – consigliere comunale ex NCD attuale Lega dei Popoli – intervistato da Romait, parlava di possibili alleanze nel centrodestra, purché basate sulla condivisione di idee e contenuti (qui l'intervista). 

Certo, per ora ogni ipotesi è pura fantasia. L'unico dato, è la proposta di Matteo Salvini. Alla quale, la stessa Giorgia Meloni ha prontamente replicato. "A Roma esiste ancora una classe dirigente che può governare la città. Mi ha fatto piacere che Matteo Salvini, che stimo, abbia fatto il mio nome per la candidatura a sindaco, ma saranno i cittadini a selezionare i candidati" – ha scritto sul suo profilo Facebook.

E poi ha ribadito, sempre tramite i social network: "Molti di voi mi scrivono chiedendomi di candidarmi a sindaco di Roma. Vi ringrazio per la fiducia. Per governare Roma occorre ormai una buona dose di coraggio, di audacia ai limiti dell'irresponsabilità". Che la Meloni piaccia a una parte dei romani, poi, non è un mistero. E' quidi un'ipotesi realizzabile? "Posso pensare di farlo solo se a chiederlo fossero i cittadini romani, sono loro che devono scegliere i candidati" – ha concluso Giorgia Meloni.

Lascia un commento