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Gas, quei curiosi interscambi finanziari tra la Russia e l’Ucraina…

Kiev compra (dai suoi vicini europei) il metano di Mosca, che a sua volta paga il transito nei gasdotti “nemici”. Però Zelensky chiede alla Ue di rinunciare all’energia di Putin…

Interscambi finanziari sul gas tra Russia e Ucraina

Interscambi finanziari sul gas tra Russia e Ucraina

C’è un particolare che dimostra come la partita sul gas sia infinitamente più complicata di come media e politica ne stanno parlando. Ed è forse il più grande paradosso di quest’assurdo periodo di guerra. Perché riguarda gli interscambi finanziari, tuttora in corso e mai interrotti, proprio tra le due Nazioni belligeranti.

Interscambi finanziari sul gas tra Russia e Ucraina
Interscambi finanziari sul gas tra Russia e Ucraina

La partita sul gas

Da tempo, com’è noto, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky esorta la Ue a rinunciare all’acquisto di energia dalla Russia, affinché quest’ultima «non abbia più soldi per questa guerra». Una tesi rilanciata, tra l’altro, anche dal Premier Mario Draghi con l’ormai celeberrimo dilemma: «Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?»

Solo che quest’antinomia non solo è tanto semplicistica quanto improvvida, ma oltretutto si scontra pure con la realtà, o meglio con la realpolitik. Da un lato, infatti, come abbiamo spiegato un blocco del genere rischia di avere ripercussioni più negative sul Vecchio Continente che su Mosca. Non foss’altro perché, come ricorda l’Huffington Post, il gnl con cui si vorrebbe sostituire il gas russo è poco e costosissimo.

Bolletta del gas
Bolletta del gas

Ma soprattutto, come sottolinea Avvenire, anche Kiev compra il metano di Vladimir Putin, sia pure importandolo dai propri “vicini di casa” – Slovacchia, Ungheria e Polonia. E in più – controsenso nel controsenso -, come evidenzia Il Fatto Quotidiano pure l’Ucraina ne ha un ritorno economico. Incassa infatti dall’azienda pietroburghese Gazprom 1,4 miliardi l’anno per il transito del prezioso prodotto sul proprio territorio.

Gazprom
Gazprom

Ecco perché, rilevava il Washington Post, «anche se la Russia fa piovere missili sull’Ucraina, sta ancora inviando circa il 30% del gas che vende in Europa attraverso il Paese invaso. E sebbene i leader ucraini abbiano chiesto al continente di fermare immediatamente le importazioni di gas russo, non stanno facendo nulla per interferire con il flusso di gas che scorre attraverso i» propri condotti.

Tubature per il gas a Boyarka, in Ucraina
Tubature per il gas a Boyarka, in Ucraina

Forse, in fin dei conti, neanche il gas è così brutto come lo si dipinge.