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Festival di Sanremo, cala la calma piatta sulla seconda serata

Qualche guizzo qua e là e nulla più. Incanta la performance di Ezio Bosso, una lezione di vita e umiltà

La seconda serata del festival della canzone italiana si apre con Dolcenera. La Canzone è interessante con venature blues. Intravedo un processo di maturazione in un artista che sembrava invece un po' cristallizzata nel  proprio personaggio. Con Clementino entriamo nell'indefinito che si materializza. Jovanotti a Sanremo non viene ( neanche come ospite), allora ci accontentiamo dei surrogati  e se dalle loro bocche esce pure un bel intercalare Made in sud, molti qui  sono più contenti . Il risultato è pessimo ma a questo punto chi vi scrive sta  facendo le valige per trasferirsi su Marte .

Arriva Patty Pravo, la metamorfosi è in atto: da crisalide a farfalla, da  Patty a Donatella Versace . Rispetto per 50 anni di carriera però , se discutiamo Garibaldi e Cavour, possiamo anche criticare la ex ragazza del Piper senza essere tacciati di  crudeltà. Mentre guardo il festival mi accorgo che Gabriel Garko ha gli occhi rotanti. La chirurgia ci consegna un bambolotto gonfiato che sembra una via di mezzo  tra un cartone animato giapponese (a voi la scelta) e Ciccio Bello. Le borse  sotto gli occhi sono comprese nel prezzo.

Valerio Scanu canta bene. Questo ragazzo si ritrova ad uscire dal guscio creatogli ad arte dalla De Filippi. Lui, però ,tende a complicarsi la vita con  un carattere remissivo che ne costituisce il limite anche quando interpreta. Insomma, potrebbe osare ma non lo fa. La canzone è di quelle che al primo  ascolto non si riesce a comprenderne le potenzialità .Vedremo.

Arriva il "Big dei Big " Eros Ramazzotti . Si fa accompagnare dall'orchestra di Sanremo e già lo ringrazio. Oggi le orchestre sono bistrattate e  poco valorizzate . Abbiamo musicisti straordinari senza dei quali lo spettacolo  non potrebbe raggiungere i risultati che raggiunge. Ramazzotti ripercorre i  suoi successi ed è bravo , dialoga con il pubblico in un momento musicale vero  che arriva dopo quasi un' ora e mezza di programma. Il resto fate voi !!

Francesca Michielin canta una canzone sanremese e la gara riprende con la sua esibizione. Il titolo non è  musicale ma la canzone sì. L'inciso arriva al momento giusto. Un prodotto  perfetto . Attuale . Azzeccato. E dire che l' avevo giudicata male . 

Sulla performance pianistica di Ezio Bosso non si può non restare a guardare  incantati, ascoltando e riflettendo. Una lezione di vita e di umiltà.Tutto il contrario di ciò che ho visto fino ad ora a Sanremo, dove certe peculiarità non hanno trovato posto. Perdere per  imparare a ritrovare. Una bellissima massima. Purtroppo, dopo un emozione forte arrivano i capitomboli: Alessio Bernabei  Ma cosa devo dire? Non ci spendo una sillaba.

Per fortuna arriva " Elio e le storie tese". Sono venuti come al solito per  prendere in giro tutti. I più preparati e originali.Sono più pericolosi dell'  Isis da queste parti. A questo punto della serata la stanchezza comincia a prendere il  sopravvento. Il Festival dovrebbe finire e il bravo presentatore potrebbe  congedarsi dando a tutti la buona notte. Invece continua e mi sento i polpacci  di un maratoneta della domenica che affronta una difficile salita: la canzone  di Neffa. Non ci voleva. Questa canzone non buca nemmeno il palloncino di un bambino. Vi dico che nel  bar dell'Ariston su questo brano hanno abbassato il volume. E mentre teniamo gli occhi aperti per educazione Annalisa e Zero Assoluto  invece chiudono la serata. E lo fanno in tutti i sensi.

È mezzanotte. A quest'ora tutto diventa difficile  anche giudicare delle  canzoni. Rispetto alla prima serata sembra calata la più terribile delle calme piatte. Forse qualche guizzo qua e là? Ma la media si alza di pochissimo.  Una bellissima Nicole Kidman resta impressa nella mia memoria mentre è  arrivato il Tg. Qualcuno in sala domanda assonnato:"E' finita?" E dall'  altra parte rispondo di no, ma sembra il rantolo di un interminabile sbadiglio. Sarà stata Carla Fracci, più pesante dei peperoni nell' insalata!

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