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“Ezio Bosso: le cose che restano”, su Rai 3 l’omaggio al grande musicista

“È la storia di un grande musicista e un grande uomo”, commenta Sigfrido Ranucci, che presenterà il film di Giorgio Verdelli

Ezio Bosso (via Facebook)

Ezio Bosso (via Facebook)

Giovedì 19 maggio, alle ore 21:20, su Rai 3, andrà in scena “Ezio Bosso: le cose che restano“, film documentario diretto da Giorgio Verdelli, che ripercorre la vita e la carriera del direttore d’orchestra, pianista e compositore italiano, scomparso il 14 maggio 2020 a soli 48 anni.

Ezio Bosso (via Facebook)
Ezio Bosso (via Facebook)

Nel film, il racconto è affidato allo stesso Bosso, che attraverso le sue parole tratte da interviste, ma anche testimonianze di chi l’ha conosciuto, permette di immergersi nel suo flusso di coscienza, e di entrare nel suo mondo.

Ranucci: “È la storia di un grande musicista e un grande uomo”

A presentare il film sarà Sigfrido Ranucci, volto noto della Rai e conduttore del celebre programma Report. Sul proprio profilo Facebook, il giornalista ha commentato: “È la storia di un grande musicista e un grande uomo. Uno dei suoi messaggi era questo: ‘La musica ci costringe a mettere da parte il tempo. Ti costringe a fermarti perché ti insegna ad ascoltare'”.

“‘Quando dirigi o suoni, ha detto, hai la fortuna di poter essere tedesco, inglese, austriaco, ceco o polacco, pur restando con orgoglio italiano’. Per Bosso interpretare la musica di un compositore di un altro paese significa accantonare ogni egoismo, ogni barriera. Partecipare a un’Unione diventa una forma di liberazione, bisogna mettere al servizio la propria origine per trasformarsi nell’altro. Il senso nobile dell’Unione è questo: portare un contributo, poter appoggiarsi e avere un sostegno alle nostre fragilità“.

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