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Essere gay non è più un tabù, ormai si dichiara apertamente. Ma alcuni genitori non lo sopportano

Perché questa ossessione, questa vergogna lamentata da persone retrograde e di mentalità ottusa, verso i propri figli e le persone gay?

"I'm not gay", reality show russo

"I'm not gay", reality show russo

Artisti e stimati personaggi di cultura ormai lo dichiarano apertamente. Perché allora per molti genitori (e malpensanti della politica) ancora si insiste nel considerare una semplice tendenza sessuale, come una malattia o un motivo di emarginazione sociale? E la convivenza con persone dello stesso sesso una colpa che li esclude dalla vita religiosa?

Roberto Bolle, omosessuale dichiarato

Sfogliando i giornali ieri trovavo affiancate due notizie. Quella della partecipazione di Roberto Bolle, la famosa Étoile della danza, omosessuale dichiarato, ospite dell’ultima puntata del Festival di Sanremo (la sua esibizione del Bolero di Ravel è stata superlativa).

La notizia di Bolle, una delle personalità artistiche italiane più famose nel mondo e di cui andiamo fieri era vicina a quella di due genitori di Torino, che hanno minacciato di buttare dal balcone il proprio figlio di 14 anni, se non andava a letto con una ragazza, perché hanno scoperto che è omosessuale. Per queste minacce il padre ha preso due anni di reclusione e la madre un anno e 4 mesi.

Le violenze dei genitori sul figlio gay sono state multiple. Tra cui gli insulti “fai schifo, mi vergogno di avere un figlio come te, abbiamo creato un mostro!” che si ripetono spesso in casi del genere.  Ci sono ancora genitori che non accettano la condizione di omosessualità dei figli, quasi che fosse un marchio che li segnerà per la vita, ponendoli fuori del contesto sociale. Mentre a me pare che questa preoccupazione non abbia più fondamento alcuno, alla prova dei fatti. Illustri personalità in diversi campi della cultura nel mondo sono dichiarati omosessuali e stimati cittadini. Allora perché questa ossessione, questa vergogna lamentata da persone retrograde e di mentalità ottusa, verso i propri figli e le persone gay?

Papa Francesco: chi sono io per giudicare un omosessuale?

Papa Francesco, in una lettera a padre James Martin, gesuita impegnato nella pastorale delle persone Lgbt, spiega che chi criminalizza la condizione omosessuale, sbaglia. Pur confermando, dal suo punto di vista, che gli atti sessuali fuori da matrimonio sono peccato. Del resto il Papa aveva già dichiarato che “Essere omosessuali non è un crimine” ed ancora che “le persone con tendenze omosessuali devono essere accolte, non devono essere emarginate. Durante il mio viaggio in Brasile e il mio primo viaggio, ho detto quella frase che ha infastidito alcuni. Se c’è una persona che cerca Dio ed è sincera, chi sono io per giudicarla? C’è il Signore che giudica”.

Questo per confortare chi crede, ma chi non crede ha ancora più motivi per accettare che la sessualità di ciascuno si esterni come, quando e con chi vuole, anche nonostante i vincoli matrimoniali, se lo si ritiene opportuno. Inoltre, per molti, avere relazioni sessuali extraconiugali, non viene neanche ritenuto un tradimento, perché la propria sessualità e il proprio corpo appartengono a ciascuno di noi, che può scegliere come farne uso, in piena libertà. Se invece si aderisce a principi cristiani di fedeltà, bisogna considerare che il matrimonio è pur sempre un contratto, con regole precise, tra cui quella del rispetto della fedeltà coniugale. Un contratto che però molti cristiani sciolgono, contravvenendo per primi ai principi stessi della loro Chiesa.

Siamo nel 2024 ma tanta gente pensa come se fossimo nel Medioevo

Siamo nel 2024 ma per certe persone è come fossimo fermi al medioevo. Da un certo punto di vista non dovremmo stupircene: la storia non procede in maniera lineare ma a scossoni. A ondate, con diversi ritorni indietro. Basta guardare la politica, dove si fanno tre passi avanti e due indietro ad ogni cambio di governo. Non parlo solo dell’Italia. Le prossime elezioni americane prevedono un ritorno di Trump, che smonterà i quattro anni di politica interna ed estera democratica del Presidente Biden, come quest’ultimo ha fatto per le precedenti scelte di Trump.

Sulle questioni delle scelte omosessuali permane, nelle nostre società, una opposizione strisciante, a volte rozzamente manifesta, dagli stessi strati sociali che invece annoverano gay tra i propri membri. Una sorta di ipocrita si fa ma non si dice, tipica del mondo cattolico.

Chi sostiene la famiglia tradizionale spesso la disattende nel proprio privato

Un po’ come accade per il tema della cosiddetta “famiglia tradizionale” che alcuni chiamano maldestramente “normale” o peggio ancora “naturale” e vendono libri a migliaia ad altri emeriti ignoranti. La forma di famiglia è un modello culturale stabilito dalle varie società, ciascuna a suo modo. Non esiste la famiglia naturale, giacché per la natura è sufficiente procreare, per assicurare la sopravvivenza della specie.

Chi parla di “tradizione e di natura” sono gli stessi che non hanno una famiglia del genere, che sono pluri separati o divorziati, che mantengono relazioni con amanti, hanno figli magari non riconosciuti, da relazioni adultere, o frequentano regolarmente prostitute, in qualche caso anche minorenni (ricorderete il caso del marito di Alessandra Mussolini) o passano da una relazione all’altra con assoluta indifferenza, ma non vorrebbero consentire alla società civile, di poter esercitare tranquillamente il diritto alla convivenza o alla relazione con persone sposate o separate.

La comunità LGBT sarebbe, per l’OCSE, il 2,7% della popolazione di uno Stato

Quant’è grande il fenomeno LGBT nel mondo? Questo acronimo significa, per quanti non lo sapessero, le inziali dei termini Lesbica Gay Bisessuale Transessuale. Unendo arbitrariamente cioè una serie di identità sessuali differenti ma tutte ugualmente osteggiate e che si vorrebbero emarginare. Un’analisi condotta dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, ovvero l’Ocse, ha voluto realizzare un sondaggio proprio sulla questione.

Anche in questo caso, però, i dati ottenuti dall’analisi sono sicuramente inferiori a quelli reali. Difatti, si devono considerare anche quei Paesi in cui l’omosessualità è vista come una colpa e le persone LGBT evitano di dichiararsi. I risultati dicono che in media il 2,7% della popolazione di uno Stato è LGBT. Di conseguenza, mediamente, si parla di 17 milioni di persone nel mondo. Il numero di cittadini è diverso per ogni Paese, quindi i dati sono indicativi e variano per ogni Paese analizzato.

Moltissimi sono gli omosessuali dichiarati nel mondo della cultura

Gay dichiarati sono un po’ in tutti i settori della società ma certamente il mondo dell’arte, cultura e spettacolo è quello in cui per tradizione, l’omosessuale trova più facilità di espressione. Oggi si parla di omosessualità anche nello sport, con grande scandalo per mondi che ancora vivono nella idea di una virilità incorruttibile, quando l’omosessualità maschile, non ha niente a che vedere con la perdita della virilità.   

Senza scomodare la pratica omosessuale in uso nella Grecia e nella Roma antica, spesso citata dai fascisti come loro faro di civiltà cui ispirarsi, o nelle pratiche omosessuali dei vari Leonardo da Vinci, o Michelangelo Buonarroti, più recentemente, lo scrittore irlandese Oscar Wilde (1854-1900) dovette subire un processo e una condanna a due anni di prigione per “Gross Public Indecency“, come era definita l’omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità.

La poetessa e scrittrice statunitense Gertrude Stein (1874-1946) passò la maggior parte della propria vita in Francia. Apertamente lesbica, la sua relazione praticamente “matrimoniale” con Alice Toklas è una delle più celebri personalità della storia del ‘900.

Alan Turing (1912-1954) è stato un matematico, logico, crittografo e filosofo britannico, considerato uno dei padri dell’informatica e uno dei più grandi matematici del XX secolo. Il 31 marzo 1952 fu arrestato per omosessualità e portato in tribunale, dove a sua difesa disse semplicemente che “non scorgeva niente di male nelle sue azioni”. Condannato, fu costretto a scegliere tra una pena a due anni di carcere o la castrazione chimica mediante assunzione di estrogeni.

Per non finire in prigione, lo scienziato optò per la seconda alternativa. Per oltre un anno si sottopose a trattamenti che gli provocarono un calo della libido e lo sviluppo del seno (ginecomastia). La depressione legata al trattamento e all’umiliazione subita fu, a parere di molti storici, il motivo che lo condusse, il 7 giugno 1954, al suicidio. 

Scrittori, poeti importanti ma anche registi di cinema non hanno nascosto la loro tendenza

La scrittrice Virginia Woolf (1882-1941) è stata una delle principali figure della letteratura del XX secolo, fu attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi. Ebbe una lunga relazione con la scrittrice e poetessa Vita Sackville-West, le cui dinamiche si riflettono nel romanzo “Orlando“.

Walt Whitman (1819-1892), considerato il padre della poesia americana, è stato il primo a utilizzare comunemente il verso libero, di cui è considerato in un certo senso l’inventore. Autore della famosa raccolta poetica “Foglie d’erba“, così come della sua celeberrima poesia “O capitano! Mio capitano!” che molti ricordano citata nel film “L’attimo fuggente”, probabilmente ignorando che gli appartenga.

Inoltre il filosofo Michel Foucault, il più grande ballerino di tutti i tempi Rudolf Nureyev, il rappresentante della Beat Generation Allen Ginsberg, il nostro Pier Paolo Pasolini, i registi Franco Zeffirelli, Luchino Visconti e Reiner Werner Fassbinder, il poeta Paul Verlaine, il poliedrico fautore della pop art Andy Wharol, i drammaturghi Jean Cocteau e Jean Genet, sono tutti gay dichiarati ma niente affatto emarginati. L’impressione che l’emarginazione valga solo per i signori qualunque, magari anche per via delle scarse risorse. Un po’ come per i neri, che sono tali, e quindi segregabili, solo quando sono poveri.

Tra gli attori e i cantanti sono tantissimi i gay dichiarati

Da Jodie Foster a Cynthia Nixon (Sex and the City), Kristen Stewart (Twilight), Ronen Rubistein (della serie Lone Star), Amber Heard (ex di Johnny Depp), Kate Winslet (Titanic) o Rupert Everett che per essersi dichiarato non ha più avuto ruoli di eterosessuale nel cinema di Hollywood. A dimostrazione che anche la mecca del Cinema mondiale è nel profondo razzista e retrograda o se preferite puritana, almeno nella facciata.  Famosi omosessuali sono stati anche Rock Hudson, Gary Cooper, forse lo stesso James Dean e certamente Ian McKellen (Gandalf e Magneto) o Kevin Spacey (Trono di spade) o la conduttrice tv Ellen De Generes.

I cantanti Freddy Mercury, George Michael, Ricky Martin ed Elton John. Tra gli italiani Cristiano Malgioglio, Renato Zero, Michele Bravi, Mica, Marco Carta, Rosa Chemical per citarne alcuni. Gianna Nannini che convive con la compagna a Londra e la figlia Penelope. Tiziano Ferro invece conviveva a Los Angeles con un marito da cui s’è separato da poco e due figli avuti per fecondazione extrauterina.

In tv, tra conduttori e ospiti sembra che ci puoi essere solo se sei gay

Il giovane conduttore tv Costantino Della Gherardesca, ha ammesso: “Sono cresciuto in un ambiente molto liberal, a casa non c’è stato nessun problema con la mia omosessualità. Anzi, in famiglia qualcuno se l’è presa perché l’ho detto prima a mia madre che ad altri.

La prezzemolina sexy Eva Grimaldi ha svelato il suo amore per Irma Battaglia. Marco Coruzzi, in arte Platinette, è una delle personalità più seguite dal pubblico della Rai.  Enzo Miccio, organizzatore di feste di matrimoni e sostenitore del riscatto sociale del mondo gay. Alessandro Cecchi Paone, Rosalinda Celentano, Guglielmo Scilla, in arte Willwoosh, uno degli Youtuber più famosi d’Italia e ormai da anni idolo di migliaia di ragazzi e non solo. L’attore ex Bagaglino Leo Gullotta, che ha capito a 30 anni il suo orientamento sessuale.

Pierluigi Diaco, conduttore tv e radio, felicemente sposato con suo collega giornalista Alessio Orsingher. Il conduttore de La vita in diretta Alberto Matano. Come si vede molti sono i conduttori e spesso anche gli ospiti dei programmi televisivi omosessuali, tanto che ormai in tv si nota una loro prevalenza, che suscita anche diverse rimostranze da parte del pubblico.

Sono gay e non mi permettono di fare la madrina in chiesa

Questa forte compagine di personaggi, che idealmente suscitano ammirazione e approvazione da parte del vasto pubblico di Tv, Cinema, Musica e Teatro, non spiega perché ancora vi siano delle restrizioni nei confronti di chi si dichiari gay e convive con compagni dello stesso sesso.  Valentina Lorentini, 31 anni, infermiera al 118 di Casoli, non ha potuto fare da madrina al battesimo, lo scorso 4 febbraio, della figlia di un’amica d’infanzia per questo motivo.

Il parroco della Chiesa Santa Maria Assunta a Sant’Eusanio del Sangro, ha obbedito agli ordini della Curia di Chieti e Vasto che ha “permesso” alla infermiera di presenziare alla cerimonia ma non l’ha autorizzata a fare da madrina. “Perché convive” ha detto il sacerdote don Leonardo De Nardis. “Io Valentina l’ho accettata e accolta. Il no al ruolo della madrina giunge da regole ecclesiali che valgono per chiunque. L’ho incontrata il giorno prima del battesimo ed è emerso che la sua posizione era irregolare per il Diritto Canonico, non certo esclusa perché omosessuale. Un motivo al no non esiste e anche i conviventi non possono farlo perché la Chiesa prevede la castità”.

Sentenze restrittive anacronistiche al di fuori delle scelte di libertà dei nostri tempi

Queste dichiarazioni ci fanno sorridere ma per chi è credente sono ferite profonde e contraddizioni palesi con quello che sostiene Papa Francesco.

Sono stata privata di un dono – ha detto Valentina – Moralmente mi riterrò sempre madrina del bimbo, figlio di una mia un’amica fin dall’infanzia. Quanto accaduto mi è dispiaciuto ma la mia è una protesta bianca contro una società ingiusta. Perché queste etichette. Fino allo scorso anno ho avuto un ragazzo e ora frequento una donna e vorrò procreare con l’inseminazione.

Se Dio è amore, l’amore va oltre ogni regola scritta. Ma mi aspettavo una Chiesa accogliente inclusiva, non disgregante. Mi avrebbero dovuto chiedere se fossi stata un esempio di vita per il bambino. Sono una persona attiva nella comunità e aiuto le persone anziane che hanno bisogno di me, anche con gratuite iniezioni. Ne parlo perché da una radice parta l’albero del cambiamento”.