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Erediti casa, soldi e conti correnti: i debiti vengono tutti cancellati | Da oggi dimentica cartelle

Eredità

La Corte di Cassazione ha stabilito che i debiti non possono essere ereditati - Romait.it - foto Canva

Arriva la storica sentenza della Cassazione: da ora i cittadini non dovranno più preoccuparsi dei debiti accumulati negli anni.

Sono circa 22 milioni di gli italiani che hanno debiti con il Fisco, mentre circa il 40% dell’intera popolazione vanta almeno un debito di qualsiasi natura. Si tratta di dati esorbitanti, ma in parte comprensibili considerati i recenti rincari di beni e servizi, che hanno messo in ginocchio moltissime famiglie italiane.

Tuttavia, come ben sappiamo, i debiti devono essere ripagati, e nella stragrande maggioranza dei casi, persino con gli interessi. Ma qualora i suddetti si ereditassero, come ci si troverebbe comportare? Negli anni molti cittadini si sono trovati in questa situazione.

Ed è una questione che si è recentemente discussa presso la Corte di Cassazione, la quale ha il compito di svolgere il ruolo di giudice ultimo nelle varie sentenze emesse dalla magistratura ordinaria. Ma scopriamo nel dettaglio la decisione presa poche ore fa in merito ai debiti ereditati.

Ereditare debiti: la sentenza della Cassazione

La nota Corte italiana ha preso in esame un tema che accomuna milioni di famiglie: l’eredità dei debiti. Cosa accade quando il contribuente in questione muore? Infatti le sanzioni fiscali non devono essere sottovalutate, altrimenti con il tempo si rischia soltanto di incrementarle.

A questo proposito la Cassazione si è espressa, affermando che queste ultime hanno una natura prettamente personale. Ciò significa che con il decesso del soggetto, i debiti non sono trasmessi agli eredi ma vengono estinti con la sua scomparsa.

Debiti
La Corte di Cassazione ha stabilito che i debiti non possono essere ereditati – Romait.it – foto Canva

Addio alle sanzioni fiscali per gli eredi

“La sanzione è riferibile alla persona fisica che ha commesso o concorso a commettere la violazione”: questo è il decreto che stabilisce come i debiti derivanti da violazioni di natura fiscale scompaiano alla morte della persona in quanto “cessa la materia del contendere”.
Non è tutto perché secondo quanto deciso dalla Corte, gli eredi non dovranno nemmeno farsi carico delle spese processuali: “il sopravvenire della morte della persona destinataria della contestazione, impedisce di procedere nel vaglio dei motivi di doglianza, i quali, pertanto, restano inesplorati, di talché non vi è luogo a regolare le spese e, pertanto, non può trovare applicazione il principio della soccombenza virtuale…”.