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Epatite pediatrica misteriosa in Italia: cosa sappiamo e i sintomi a cui fare attenzione

Epatite pediatrica di origine sconosciuta: 169 casi nel mondo, 1 decesso, il Ministero della Salute sollecita a segnalare i casi sospetti

Bambino in ospedale

Epatite acuta pediatrica di origine sconosciuta in Italia, ci sarebbe un quarto caso accertato nel nostro Paese. Sono invece 11 i casi sospetti. “Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni” riguardo a casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica “che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto)”. E’ la prima circolare del ministero della Salute in merito a quella che sembra essere una forma sconosciuta della patologia.

Bambino in ospedale

Il caso della bambina di Verona

La quarta paziente sarebbe una bambina di Verona di dieci anni. Nella bambina, che accusava diarrea, vomito e aveva un colore itterico, sono state riscontrate le transaminasi epatiche alte, indice di danni al fegato. Negli ultimi giorni le sue condizioni generali sono migliorate e i suoi enzimi epatici stanno scendendo dai valori di allerta.

La seconda circolare del Ministero della Salute dopo quella del 14 aprile, invita alla segnalazione di ogni eventuale caso di epatite acuta che risponda alla definizione di caso attualmente stabilita dall’OMS. La circolare informa anche che “non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti Covid-19” nei casi di epatite acuta con causa sconosciuta nei bambini.

Epatite pediatrica a Latina

Il professor Riccardo Lubrano, del reparto di pediatria dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, spiega in un’intervista rilasciata al Mattino che un bambino di cinque anni con sospetta epatite acuta ricoverato a inizio marzo è stato nel frattempo dimesso ed è tornato a casa.

“Aveva un rialzo importante delle transaminasi e un insulto acuto al fegato. Ci ha preoccupato il fatto che questa epatite non fosse causata da fattori noti” spiega il medico. “Gli accertamenti sulle cause non hanno dato riscontro, ma ora il bimbo sta bene, è stato dimesso ad inizio aprile ed è tornato a casa. Lo abbiamo trattato con una fluidoterapia e ha avuto un recupero completo delle funzioni epatiche”. Infine, sull’ipotesi adenovirus come causa: “Va presa con le molle, lui era negativo. Adesso viene monitorato costantemente in day hospital”.

Presidente Società Italiana Pediatria

“E’ ancora una fase iniziale e la rete pediatrica nazionale è ben strutturata, però sono allarmata perché i casi rischiano di aumentare”. Lo afferma Annamaria Staiano, professoressa ordinaria di Pediatria a Napoli e presidente della Società italiana di pediatria intervistata da il Messaggero, alla luce delle prime segnalazioni italiane della nuova epatite acuta dei bambini. “Nelle forme più poi c’è l’ittero, ovvero la colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi. E se si nota una marcata debolezza nel bambino bisogna subito andare al Pronto soccorso”.

“Due settimane fa è stata data la notizia al Congresso della Società europea di Gastroenterologia pediatrica. Si è parlato di un cluster di epatite virale acuta in Inghilterra non classificabile da A ad E. Una settimana fa la notizia è diventata di dominio pubblico e altre società scientifiche hanno iniziato la sorveglianza necessaria a identificare nuovi casi in tutto il mondo”.

“Nuova epatite pediatrica, non guarisce spontaneamente”

“Sembra si tratti di una nuova epatite, anche se la caratterizzazione clinica del fenomeno è ancora in corso. Si presenta come un problema gastroenterologico con dolori addominali, diarrea, vomito e nessuna febbre e si distingue da altre forme dalla durata. “Questa epatite va oltre le due settimane. Nelle forme più gravi poi c’è l’ittero, ovvero la colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi. Nel caso in cui i sintomi durassero oltre una settimana i genitori dovrebbero far visitare il bambino dal pediatra. Nel caso dell’ittero, invece, devono portarlo subito al pronto soccorso. E’ anche importante osservare il quadro generale, ovvero se oltre ai sintomi ci sia una marcata debolezza”.

La patologia non passa da sola. L’evoluzione è rapida e progressiva e in alcuni casi si presenta la necessità del trapianto di fegato. Nelle situazioni più semplici bastano idratazione e antivirali. L’epidemia è partita a gennaio e questo ci è utile per verificare che i nuovi casi siano successivi. Per ora in Italia sono pochi, ma bisogna tenere alta la guardia”.

Epatite dei bambini nel mondo: 169 casi nel mondo

Diciassette bambini (circa il 10%) dei 169 colpiti da epatite acuta di origine sconosciuta in 12 paesi del mondo sono stati sottoposti a trapianto di fegato ed è stato segnalato almeno un decesso. E’ il primo bilancio al 21 aprile che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha elaborato in un aggiornamento sulla situazione. Sono stati segnalati casi nel Regno Unito (114), Spagna (13), Israele (12), Stati Uniti (9), Danimarca (6), Irlanda (5), Paesi Bassi (4), Italia (4), Norvegia (2), Francia (2), Romania (1) e Belgio (1). Il bilancio è in continuo aggiornamento.

Cos’è l’epatite

L’epatite è una malattia che colpisce le cellule del fegato. Solitamente è la conseguenza di un’infezione virale, ma può anche essere causata dall’esposizione a determinate sostanze, dall’eccessivo consumo di alcol o da certe patologie genetiche. Esistono cinque varietà di epatite virale, convenzionalmente identificate con le lettere dalla A fino alla E. Da alcune epatiti si può guarire senza che lascino disturbi o sintomi, altre hanno invece conseguenze più lunghe e serie.