Enrico Maggi, 74 anni, che ha accoltellato la sorella di 71
Alcuni di voi dicono: “La gioia è più grande del dolore”, e altri dicono: “No, è più grande il dolore”. Ma io vi dico che sono inseparabili
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore". Ma io vi dico che sono inseparabili. Giungono insieme e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto. La saggezza di Gibran, oggi ci aiuta ad introdurre una storia di dolore e ci insegna che dove un tempo la vita andava avanti dispensando anche sorrisi, ad un certo punto si è incupita e rivoltata fino a lacerare, ad annientare, fino a spingere ad azioni estreme. E' la vicenda drammatica di Enrico Maggi, un pensionato di 74 anni, che ha accoltellato la sorella di 71, giacente in un letto da un anno in uno stato di semi – incoscienza quasi permanente, a causa delle conseguenze di un ictus."L'ho uccisa e poi volevo suicidarmi", ha confessato l'uomo ai Carabinieri. Enrico Maggi, ex operatore cinematografico, è arrivato a compiere il terribile gesto, essendo stato duramente provato dalla vita. Dopo aver perso, nel '94, l'unica figlia di 26 anni, afflitta da una grave disabilità e successivamente sua madre, Maggi si era trasferito presso il quartiere Talenti, nell'appartamento accanto a quello della sorella Cristina, trasformato poi in un'unica abitazione. Fino al momento del dramma nel dramma: la malattia della sorella e nel mese di luglio, la scomparsa della moglie. Lutti, depressione, sconforto, disperazione, ecco cosa ha portato Enrico Maggi a compiere il gesto che l'ha portato all'arresto, con l'accusa di omicidio volontario. Erodoto diceva che il dolore peggiore che un uomo può soffrire, è avere comprensione su molte cose e potere su nessuna. A volte purtroppo la vita, senza la benchè minima velleità nostra di avere potere su qualcosa, prosciuga fino alla morte la stessa capacità o volontà di comprendere.