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Elezioni, le élites cercano (di nuovo) di condizionare l’opinione pubblica

Con la Meloni favorita per le prossime Politiche, dal NYT alla Ue alla grande finanza è un misto di allarmismo e reductio ad Ducem: ma la sovranità appartiene solo al popolo italiano

Elezioni Politiche

Elezioni Politiche

Con le Elezioni Politiche ormai fissate al prossimo 25 settembre, è scattata immediatamente la campagna elettorale. E con essa, le ingerenze delle élites internazionali che tentano, ancora una volta, di condizionare l’opinione pubblica italiana. Un vero e proprio assalto alla dirigenza, per parafrasare un celeberrimo modo di dire.

Elezioni Politiche
Elezioni Politiche

Le ingerenze delle élites internazionali nelle Elezioni Politiche italiane

Qualche giorno fa, il New York Times ha pubblicato un articolo sulle Elezioni Politiche italiane dal titolo “Il futuro è l’Italia, ed è tetro”. Uno sfoggio di ottimismo dovuto al fatto che, secondo i sondaggi, la grande favorita per Palazzo Chigi è Giorgia Meloni, Presidente di FdI.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

L’opinione del quotidiano della Grande Mela, naturalmente, è del tutto legittima. Però non si può non notare come essa si inscriva in una più ampia campagna che mira a orientare il voto degli elettori del Belpaese. Una macchina del fango guidata dalla neo-trojka politica-grande finanza-media lungo una “selva oscura” fatta di allarmismo e reductio ad Ducem.

In principio era stato il ritorno nel dibattito pubblico, dopo oltre un decennio, dell’odiatissimo spread. Il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi che nel 2011 era stato usato come euro-grimaldello per il golpe bianco ai danni dell’ultimo Governo di Silvio Berlusconi. Che, en passant, resta tuttora l’ultimo Presidente del Consiglio designato dagli Italiani.

Silvio Berlusconi non convinto
Silvio Berlusconi

Né poteva mancare, come scrive il Corsera, l’intromissione di Bruxelles. Che avrebbe sommessamente fatto sapere che una figura come Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, rassicurerebbe contro una «possibile deriva sovranista e populista».

Antonio Tajani
Antonio Tajani

La sovranità appartiene al popolo

Ciò che ai cosiddetti “poteri forti” sembra continuare a sfuggire è che loro non hanno – e non devono avere – nessuna voce in capitolo. Se gli Italiani vogliono affidare l’esecutivo alla Meloni o a Enrico Letta, a Matteo Salvini o a Roberto Speranza è questione di loro esclusiva competenza.

I poteri forti cercano di condizionare le elezioni italiane
I poteri forti

Almeno finché resta in vigore – e fino a prova contraria lo è ancora – l’articolo 1 della nostra Costituzione. Quello che, per gli smemorati, recita tra l’altro che “la sovranità appartiene al popolo” – italiano, se non vi spiace.