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Detenuto albanese impiccato nel bagno della cella: la situazione

Negli ultimi 20 anni, la polizia penitenziaria ha sventato più di 18mila tentati suicidi e impedito almeno 133mila atti di autolesionismo

C'è un pensiero, tra gli altri, molto significativo di Victor Hugo, a proposito della libertà dopo la detenzione: "La liberazione non è la libertà; si esce dal carcere ma non dalla condanna".

Non solo durante, ma anche in seguito, dimenticare la colpa commessa e l'esperienza vissuta in stato detentivo può rivelarsi solo un concetto astratto, una chimera per chiunque abbia dovuto fare o faccia i conti con la realtà carceraria in ogni sua sfaccettatura. Chissà se davvero la prospettiva della libertà sia completamente in grado di fungere da spartiacque definitivo tra passato e un nuovo domani. Forse si, forse no… In questo contesto psicologico di riflessioni contrastanti, un altro dramma si è consumato presso il carcere di Rebibbia.  Maurizio Somma, segretario regionale del Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria, nelle ultime ore ha reso noto che un detenuto albanese di 50 anni, si è impiccato nel bagno della cella del reparto G9 dell'Istituto di pena. In quel momento l'uomo, in carcere per rapina, si trovava solo in cella. Prontamente soccorso dagli agenti penitenziari, è stato trasportato in infermeria dove si è tentato di rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare, tanto che dopo circa mezzora si è dovuto registrare il decesso.

"Il suicidio di un detenuto – aggiunge Somma – costituisce un elemento stressogeno non solo per il personale di polizia, ma anche per gli altri detenuti. Pertanto, sia un programma di prevenzione in tal senso, che un servizio d'intervento efficace, rappresentano misure estremamente utili."

Ciò è confermato da alcuni dati davvero allarmanti: negli ultimi vent'anni, le donne e gli uomini della polizia penitenziaria, hanno sventato più di 18mila tentati suicidi e impedito almeno 133mila atti di autolesionismo.

"Se vuoi la sicurezza totale, vai in galera. Ti danno cibo, vestiti, cure mediche e così via. La sola cosa che ti mancherà è… la libertà", (Dwight David Eisenhower).

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